Una Montagna di Parole  |  giugno 3, 2016

Astuto, intelligente, ovvero “più fine della triaca”

L'origine di questa espressione ci riporta addirittura all'antichità egizia e greco-romana. Il nome è legato a un miscuglio di circa trecento ingredienti, il principale dei quali era la carne di vipera

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Questa espressione, comune fino a poco tempo fa nell’area compresa tra Cutigliano, Pianosinatico e Abetone, ha una storia davvero curiosa e ci riporta addirittura all’antichità egizia e greco-romana, allorquando nacque e si sviluppò un sistema filosofico che mirava a investigare la natura e a ricercarvi i principi della vita, i rimedi per tutte le malattie e l’immortalità dell’uomo. Era l’Alchimia.una presunta scienza che si proponeva anche di trasformare i metalli vili in preziosi.
Sulla base di questi principi si approntavano medicamenti specialissimi, uno dei quali era appunto la “triaca”, un miscuglio di circa trecento ingredienti tra cui il principale era la carne di vipera che si diceva avesse poteri straordinari in particolare contro il morso dei serpenti (il nome deriva dal greco thēriakḗ , “rimedio contro i morsi di animali velenosi”). La triaca era , dunque un “farmaco” unico, prodigioso e famosissimo, cosicché nel linguaggio comune è diventato metafora anche umana, specialmente nei modi di dire di alcune aree della Toscana e in particolare della nostra montagna: “esser triaca di qualcuno” significava “vincerlo, superarlo” e, appunto, “più fine della triaca” era considerata una persona “astuta, intelligente”, che poteva con le sue particolari doti intellettive capire al volo le situazioni e talvolta farsi anche beffe degli altri.


Maurizio Ferrari

Maurizio Ferrari, sambucano di origine, ha insegnato Lettere per 38 anni nelle Scuole superiori pistoiesi. Ora è imprenditore agricolo e si sta impegnando nella promozione e nel rilancio del territorio appenninico come Presidente dell'Associazione "Amo la montagna APS" che si è costituita nel 2013 e che ha sede a Castello di Cireglio.Ha collaborato per 25 anni alla rivista "Vita in Campagna", del gruppo "Informatore Agrario". Recentemente ha pubblicato alcune raccolte di racconti ispirati alla vita quotidiana di Sambuca, dal titolo :"Dieci racconti sambucani"; "La mia Sambuga" e "Cuori d'ommeni e di animali", nonché una favola per bambini, "La magìa della valle dimenticata" illustrata dagli alunni della scuola elementare "P.Petrocchi " di CIreglio (Pistoia)