Cultura & Spettacoli  |  maggio 30, 2016

“Dialoghi sull’uomo”, la scuola di San Marcello vince ancora la sua sfida

Daniela Ferrari dello Scientifico si è aggiudicata il concorso "Mettersi in gioco". Per il secondo anno consecutivo dopo l'affermazione di Margherita Nesti. Una trentina di ragazzi del Liceo, e quest'anno anche dell'Iti, impegnati fra i volontari. La preparazione nei mesi precedenti la manifestazione e la full immersion dei tre giorni di eventi

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SAN MARCELLO – Fino allo scorso anno lo staff che gestiva la pagina Twitter era composto solo da studenti dell Liceo scientifico Fermi di San Marcello Pistoiese. Quest’anno, per la seconda volta consecutiva, uno studente della stessa scuola ha vinto il concorso di scrittura, “Mettersi in gioco: una sfida all’individualismo” nell’ambito del festival di antropologia del contemporaneo, “Dialoghi sull’uomo”, di scena nello scorso week end a Pistoia. E forse due indizi, stavolta, fanno quasi una prova. La prova che sfata il mito negativo di una montagna con poche chance per i giovani, in forte ritardo soprattutto nel campo delle nuove tecnologie. Daniela Ferrari, studentessa del liceo scientifico Fermi, è stata premiata nel pomeriggio di domenica 29, in piazza Duomo, per aver prodotto il miglior testo in concorso, così come accadde, un anno fa, con Margherita Nesti, anche in quel caso studentessa al terzo anno dello stesso istituto scolastico. Entrambe ragazze nate e cresciute sulla montagna pistoiese. “La montagna è spesso descritta come zona arretrata e disagiata, con meno opportunità: questi riconoscimenti dimostrano che ci sono delle potenzialità e delle eccellenze – è il commento del preside dell’istituto omnicomprensivo di San Marcello, Carlo Rai -. Per noi l’affermazione anche di quest’anno, dopo quella del 2015, è una soddisfazione, significa che la scuola ha offerto le condizioni che hanno reso possibile la maturazione e la crescita dei ragazzi. Un plauso agli insegnanti che hanno saputo integrare Daniela e rendere possibile questo risultato”.

IL RACCONTO DI DANIELA

Daniela, appunto, la ragazza sulla quale si sono accesi i riflettori dei “Dialoghi”. Ventitre anni, un tentativo al liceo scientifico di Pistoia un po’ di anni fa, poi l’abbandono della scuola, infine il ritorno. E oggi questo risultato. “Con il sostegno dei miei genitori e della preside di allora, sono riuscita a riprendere gli studi. Poi l’impatto con gli insegnanti e i compagni di classe è stato molto buono, mi ha aiutato a riprendere l’attività”, spiega Daniela il giorno dopo aver ricevuto il riconoscimento. “Per quanto riguarda i ‘Dialoghi’ sono stata molto coinvolta dalla professoressa Elisa Lucchesi, che dirige lo staff di twitter e poi dalla professoressa Lisa Galligani, che si è occupata dell’accoglienza. E’ stato abbastanza naturale far parte di questo gruppo”. Con Daniela sono stati un’altra trentina i ragazzi della scuola di San Marcello impegnati nel festival: “Abbiamo partecipato a diverse riunione con tutti i volontari, sia al teatro Manzoni sia in collegamento internet – racconta ancora lei -. C’è stato un lungo lavoro preparatorio prima della tre giorni di eventi, durante la quale siamo stati davvero molto impegnati”. Insomma è come se a vincere il concorso fosse stata un po’ tutta la scuola. Poi Daniela ci ha messo del suo con un testo molto bello (che pubblichiamo qui di seguito) che racconta una parte della sua vita, come anche lei conferma, ma che non prelude a niente di sicuro: “Non so se la scrittura avrà a che fare con il mio futuro da adulta, vedremo”.

UN LAVORO CHE DURA DA ANNI

Per l’oggi c’è il piacere del risultato conseguito e di un’esperienza unica nel suo genere. Che va avanti da tempo: “Da 4 anni per gli studenti del Liceo scientifico ai quali, da quest’anno, se ne sono aggiunti alcuni dell’Iti – spiega la docente di italiano e latino Lisa Galligani -. I ragazzi sono coinvolti in tutta la fase precedente la manifestazione e nei tre giorni di eventi svolgono anche una specifica attività di accoglienza nei confronti di giovani provenienti da altre realtà, anche al di fuori della Toscana. Per loro diventa un’occasione per mostrare ad altri studenti la loro città”. Un modo per aprirsi all’esterno che non si limita al festival “Dialoghi sull’uomo” ma fa parte del dna della scuola di San Marcello. “Sì, è proprio così – conlcude la professoressa Galligani -. La nostra idea è quella di essere aperti verso l’esterno, per esempio con l’attenzione ai progetti Erasmus”.

L’ELENCO DEGLI STUDENTI

Ecco tutti i nomi degli studenti del Liceo scientifico (classi terza, quarta e quinta) e dell’Iti (terza e quarta) di San Marcello, coinvolti nei Dialoghi sull’uomo, edizione 2016

Linda Andreotti
Giorgia Bizzarri
Chiara Bugelli
Greta Buonomini
Giulio Carotta
Bianca Cicchi
Viola Cinotti
Olivia Costantini
Giorgio Degl’Innocenti
Lorenzo Ducceschi
Matteo Ducci
Daniela Ferrari
Luca Ferrari
Anna Filoni
Jacopo Giovannelli
Vittoria Grazzini
Gianluca Iori
Stefano Martelli
Nicolò Milazzo
Margherita Nesti
Irene Natali
Andrea Pagliai
Giulia Pagliai
Emanuele Patrucci
Andrea Pierazzi
Francesco Pierazzi
Azzurra Saporito
Maddalena Sbaragli
Chiara Sichi
Martina Signorini
Carlotta Tanari
Marta Vantaggioli
Isabel Vivarelli

IL TESTO VINCENTE

Mettersi in gioco, nella società moderna, può voler dire anche tornare a far parte di essa. Una società in cui sopravvive e prevale colui che è forte, sicuro e concreto. Non sono ammessi passi falsi, errori o incertezze. Se ciò dovesse accadere, la reazione più logica è quella di nasconderti dietro quell’individualismo che altro non è se non estremo tentativo di protezione di sè stessi, ricerca di sicurezza. Meno scontato e praticato è cercare di abbattere quel muro fatto di paura e diffidenza e rimettersi in gioco. Proprio questo è ciò che ho cercato e sto cercando di fare io, tornando a scuola a venti anni, un azzardo sicuramente, un gioco rischioso e incerto, in cui ho puntato tutto nonostante l’incertezza del risultato. E così, fra ansie e timori, lunedì 9 settembre 2013 ho iniziato a giocare, non ad uno solo, ma ad un’infinità di giochi, tutti quelli da me conosciuti o inventati. Gioco d’azzardo appunto, ma anche Gioco di avventura, in cui ad ogni livello scopri qualcosa di nuovo, su te stesso e sugli altri, in cui devi dar prova di coraggio e fare i conti con le difficoltà che ti trovi davanti. Gioco dei Se, prefigurandosi situazioni possibili per essere meglio preparata ad affrontarle, in un mondo che non conoscevo più, in mezzo a persone estranee. Gioco di Ruolo, perché alle volte era necessario mettersi una maschera e interpretare un ruolo, fingendo che andasse tutto bene. Un Gioco fatto a caselle, tante quanti sono stati i passi che ho dovuto fare per arrivare oggi fin qui imbattendomi negli Imprevisti di questo percorso e facendo i conti con le Probabilità di fallire. Un singolo evento, un solo lancio di dadi avrebbe potuto rompere quell’equilibrio che faticosamente si era creato, rispingendomi nella solitudine individualista. Però ho continuato a giocare, scoprendo attorno a me giocatori e avversari inaspettati. Da gioco solitario a gioco di gruppo. Un gruppo in cui ognuno metteva sul tavolo ludico la propria vita fino a quel momento, le proprie Regole, non sempre rispettate, il proprio essere, quel complicato meccanismo ad incastro, quel cubo di Rubik personale che caratterizza l’essenza di ogni uomo. Come tanti diversissimi giochi racchiusi e tenuti insieme da quell’enorme parco giochi che è la scuola.
E poi da gioco di gruppo a gioco di squadra. Perché un conto è giocare insieme ad altre persone, un conto è farlo per un medesimo fine, lottando con e per gli altri. Sono stata invitata a giocare. Col passare dei giorni, dei mesi e delle interrogazioni si sono intessuti sempre più rapporti, come fili invisibili che collegano una persona, con una persona, con un’altra persona, fili sui quali corrono e vengono scambiate informazioni, sensazioni, emozioni, un complicato Gioco a intreccio che crea un delicato momento di condivisione, un mettere insieme ognuno il proprio Gioco di equilibri che ci tiene in piedi. Un bisogno fondamentale, quello di giocare, di cui mi sono privata per troppo tempo.

Daniela Ferrari
Classe 3a Liceo Scientifico “E. Fermi” di San Marcello Pistoiese


Paolo Vannini

Laurea in scienze politiche, giornalista professionista dal 1998, ha lavorato nei quotidiani La Nazione e Il Giornale della Toscana (edizione toscana de Il Giornale), è stato responsabile dell'Ufficio comunicazione del Comune di Firenze, caporedattore dell'agenzia di stampa Toscana daily news, cofondatore e vice direttore del settimanale di informazione locale Metropoli. Ha lavorato presso l'Ufficio stampa di Confindustria Toscana, ha collaborato e collabora per diverse testate giornalistiche cartacee e on line - fra queste il Sole 24 ore centronord, Il Corriere Fiorentino (edizione toscana del Corriere della Sera), Radio Radicale - si occupa di uffici stampa e ghost writing.