PISTOIA – Un solo giorno di voto, due tipi di votazione, sei schede a disposizione. E’ questa la situazione nella quale si trovano circa 900 comuni italiani nella giornata di domenica 12 giugno, il cosiddetto “Election day”, chiamati al rinnovo del consiglio comunale e, contemporaneamente, a scegliere fra un sì e un no su cinque quesiti referendari concernenti materie giudiziarie. Sarà così per circa 9 milioni di persone, mentre per la restante parte del corpo elettorale la votazione sarà limitata al solo referendum. Nella provincia di Pistoia saranno cinque i Comuni chiamati ad eleggere sindaco e consiglieri comunali, il capoluogo e Quarrata con la possibilità del doppio turno di voto (perché non oltre 15.000 abitanti), San Marcello Piteglio, Marliana e Serravalle Pistoiese con un unico turno.
Seggi aperti (solo) domenica
I seggi rimarranno aperti nella sola giornata di domenica, dalle 7 alle 23. Lo spoglio, previsto a partire dalla mattina di lunedì, inizierà dai referendum, per poi passare, dalle 14 del lunedì, alle schede per le Comunali (e le eventuali elezioni circoscrizionali). A livello nazionale saranno coinvolti 4 capoluoghi di Regione (Genova, Palermo, Catanzaro e L’Aquila) e 22 capoluoghi di Provincia, fra questi due in Toscana, Pistoia appunto e Lucca (gli altri sono Alessandria, Asti, Barletta, Belluno, Como, Cuneo, Frosinone, Gorizia, La Spezia, Lodi, Messina, Monza, Oristano, Padova, Parma, Piacenza, Rieti, Taranto, Verona e Viterbo).
Il voto nei Comuni più piccoli
Come accennato in apertura si voterà con un doppio sistema di voto. Nei Comuni fino a 15mila abitanti con un sistema maggioritario “secco”, con un forte premio di maggioranza al candidato sindaco e alle liste a lui collegato che ottengono più voti. Viene eletto primo cittadino il candidato che ottiene il maggior numero di voti (in caso, rarissimo, di parità di voti si procede ad un turno di ballottaggio domenica 26 giugno tra i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti), le liste collegate ottengono i due terzi dei seggi in consiglio comunale.
Il voto nei Comuni con più di 15mila abitanti
Nei comuni sopra i 15000 abitanti vige un sistema misto, proporzionale con premio di maggioranza e con possibile ballottaggio. Sono possibili più soluzioni di voto. Si può tracciare un solo segno sul rettangolo recante il nominativo di un candidato sindaco, senza cioè segnare alcun contrassegno di lista: in questo caso il voto viene attribuito solo al candidato sindaco prescelto; può tracciare un segno solo sul contrassegno di una delle liste oppure tracciare un segno sia sul nominativo del candidato sindaco che su una delle liste collegate al medesimo candidato sindaco: in entrambi i casi il voto viene attribuito sia al candidato sindaco che alla lista collegata.
E’ prevista infine la possibilità del cosiddetto “voto disgiunto”, tracciando un segno sul nominativo del candidato sindaco ed un altro segno su una delle liste ad esso non collegata: in questo caso il voto viene attribuito sia al candidato sindaco che alla lista non collegata.
Diventa sindaco al primo turno il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi (almeno il 50% più uno); qualora nessun candidato raggiunga tale soglia si tornerà a votare domenica 26 giugno per il ballottaggio tra i due candidati più votati.
Nei Comuni con popolazione inferiore a 5mila abitanti si può esprimere una sola preferenza per un candidato consigliere comunale. Sopra quella soglia, non più di due preferenze per i candidati a consigliere comunale, scrivendo il cognome nelle apposite righe tratteggiate poste al di sotto del contrassegno di lista. In caso di espressione di due preferenze, queste devono riguardare candidati di sesso diverso, pena l’annullamento della seconda preferenza. Le preferenze devono essere manifestate, esclusivamente, per candidati compresi nella lista votata.
Quante alle norme anti covid l’uso della mascherina è consigliato, non obbligatorio.
CANDIDATI SINDACI E LISTE
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COMUNE DI PISTOIA
Iacopo Vespignani – Pistoia Davvero
Federica Fratoni – Partito Democratico, Pistoia Progresso, Civici e Riformisti, Movimento 5 Stelle
Carla Breschi – Pistoia Altrimenti, Prima Pistoia
Luca Sforzi – Liberisti Italiani
Alessia Balia – Verità 3V Libertà
Samuela Breschi – Onda Etica
Roberto Bardi – Partito Comunista
Alessandro Tomasi – Ale sindaco, Fratelli d’Italia, Amo Pistoia, Forza Italia-Udc-Pistoia civica e Lega Salvini premier
Francesco Branchetti – Il sole per tutt*, Europa verde, Sinistra per l’ecologia
COMUNE DI QUARRATA
Gabriele Romiti (centrosinistra) –Sinistra pace ambiente, Riformisti per Romiti sindaco (IV-Quarrata al centro), Futuro civico, Siamo Quarrata, PD
Stefano Nigi (centrodestra) – Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia
COMUNE DI SAN MARCELLO PITEGLIO
Carlo Vivarelli – Cambiare
Luca Marmo – Insieme
Franco Del Re – Prospettiva futura
COMUNE DI SERRAVALLE PISTOIESE
Elena Bardello – Serravalle civica
Giulia Romani – Comunisti per Serravalle
Piero Lunardi – Uniti per Serravalle
Sandro Cioni – Insieme Centrosinistra per Serravalle
COMUNE DI MARLIANA
Federico Bruschi – Vivi Marliana
Marco Traversari – Marliana alla luce del sole
Jonathan Innocenti – Noi per Marliana
Francesco Romano Natali – Marliana al centro
I REFERENDUM
I cittadini saranno chiamati anche ad esprimersi sui 5 quesiti del referendum abrogativo sulla giustizia. Trattandosi di referendum abrogativo l’elettore dovrà barrare la casella del NO in caso di contrarietà all’abrogazione, SI se sarà favorevole all’abrogazione. Il referendum sarà valido se sarà raggiunto il quorum del 50%+1 degli aventi diritto a votare e la maggioranza del 50%+1 dei voti.
I quesiti
La precondizione perché i referendum abrogativi siano validi è che si rechi alle urne la metà più uno degli aventi diritto. Sono cinque le questioni su cui si dovrà esprimere il corpo elettorale, dopo che la Consulta ha ritenuto inammissibili altri tre quesiti – su responsabilità civile dei magistrati, fine vita e cannabis.
Se dovrà decidere dunque su cinque quesiti
1) Se abrogare la parte della Legge Severino (190/2012) che prevede l’incandidabilità, l’ineleggibilità e la decadenza automatica per parlamentari, membri del governo, consiglieri regionali, sindaci e amministratori locali nel caso di condanna per reati gravi;
2) Se fermare il fenomeno delle cosiddette “porte girevoli” per non permettere più il cambio di funzioni tra giudici e pubblico ministero e viceversa nella carriera di un magistrato;
3) Pronunciarsi sull’obbligo per un magistrato di raccogliere da 25 a 50 firme per presentare la propria candidatura al Csm;
4) Mantenere o togliere la «reiterazione del reato» dai motivi per cui i giudici possono disporre la custodia cautelare in carcere o i domiciliari per una persona durante le indagini e quindi prima del processo;
5) La possibilità di far sì che gli avvocati, parte di Consigli giudiziari, possano votare in merito alla valutazione dell’operato dei magistrati e della loro professionalità.