In questo periodo così tormentato e disastroso per le condizioni della moderna viabilità in montagna, rinasce un’antica strada fra Bologna e Pistoia, che propone un modello di frequentazione più in armonia con il contesto naturale, paesaggistico ed umano: a passo d’uomo, appunto.
Frutto della collaborazione volontaria fra persone mosse da ragioni diverse, ma convergenti, vuole essere un piccolo contributo per la vita dei luoghi che attraversa, una sorta di lascito, anche, per il futuro dei montanari di oggi.
Le anime del cammino
In questa proposta di cammino, come è scritto nella prefazione alla Guida: “C’è l’anima pellegrina con il desiderio di unire Bologna a Pistoia per arrivare alla più importante reliquia dell’apostolo Giacomo in Italia e poi oltre verso Roma e Santiago. C’è l’anima dell’amore per il territorio confermata da una attenzione più che decennale per un percorso creato e custodito. C’è l’anima della passione per i sentieri, per le strade, per il cammino. C’è un’anima condivisa per il servizio. Per offrire semplicemente qualcosa che serve, qualcosa di bello ed utile”.
L’incontro di più soggetti
Per la sua concretizzazione, si sono cercati inconsapevolmente e si sono trovati per una concatenazione di eventi – come accade nella vita – la Confraternita di San Jacopo di Compostella, l’Associazione Le Limentre, il CAI di Porretta e l’Associazione Amo la Montagna, che hanno lavorato, anche durante il recente straordinario periodo di lockdown, nella prospettiva dell’Anno Santo Compostellano 2021 (Anno Santo Giacobeo).
Le ragioni per mettersi in cammino
Diverse possono essere le ragioni per percorrere la via Francesca della Sambuca. Come pellegrini diretti a venerare la reliquia di San Iacopo custodita nel Duomo di Pistoia e, poi, per collegarsi con la via Francigena e raggiungere altri e più lontani luoghi di devozione cristiana: Santiago di Compostella, Roma e Gerusalemme.
Come amanti della natura che desiderino immergersi in essa, osservarla nel corso delle stagioni, ascoltarne le voci e osservarne le manifestazioni ed i colori.
Come escursionisti che vogliano, camminando, misurarsi con se stessi e conoscere il mondo da un punto di vista umile, perché vicino alla terra, ma aperto su ampi orizzonti e bei paesaggi. Mossi dalla ricerca delle tante tracce lasciate dalla vita passata dei laboriosi abitanti di queste montagne e dal desiderio di incontrare i segni delle attività agricole e artigianali, che sopravvivono o che germogliano qua e là, innovando sui ceppi della tradizione.
“Resistenti” e “ritornanti”
Esistono, infatti, persone “resistenti” che hanno mantenuto – trasformandole – o dato vita a nuove attività economiche nei settori dell’agricoltura, dell’artigianato e del turismo, per garantirsi la possibilità di rimanere a vivere nei luoghi che amano. Esiste – in piccoli numeri – un fenomeno di “ritornanti” e di nuovi abitanti che hanno scelto la montagna. A queste persone, in primo luogo, si rivolge il progetto, concepito come tassello di un grande mosaico al quale molti sono chiamati a contribuire. A partire dalle istituzioni pubbliche, comunali e regionali.
Il legame con la ferrovia Porrettana
Questo cammino diretto fra Bologna e Pistoia – che, essendo inferiore a 100 chilometri, è anche il più breve per valicare l’Appennino – può essere percorso in quattro o cinque giorni. Il tracciato individuato è in così stretta relazione con la ferrovia Bologna – Porretta Terme – Pistoia (Porrettana), da permettere anche il suo compimento in tappe distribuite in un arco temporale più ampio, in più fine settimana.
L’intreccio con la ciclovia
Nel giro di qualche anno, una buona parte di esso si intreccerà con il tratto appenninico della Ciclovia del Sole, che è parte dell’itinerario ciclabile europeo destinato ad unire Capo Nord con l’isola di Malta. Anche la Ciclovia, proveniente da Verona, risalirà da Bologna la valle del Reno fino a Riola, dove imboccherà quella del Limentra Orientale o di Treppio; valicherà il crinale dopo Acquerino per scendere verso Pistoia, Prato e Firenze.
Questa sorta di “tridente” infrastrutturale, vocato ad una percorrenza “dolce” del territorio montano, costituirà un’opportunità unica per chi voglia lavorare alla costruzione di un destino meno preoccupante per l’area appeninica tosco-emiliana.
Dove scaricare la guida
La guida del cammino “Pellegrini sulla via Francesca della Sambuca da Bologna a Pistoia” è consultabile e scaricabile sul neonato sito della via www.viafrancescadellasambuca.it , e sui siti http://www.caiporretta.it/bologna-pistoia-sulla-francesca-della-sambuca , http://www.confraternitadisanjacopo.it/Francigena/BO-PT/indexBOPT.htm e, a breve, su www.limentre.it.
Un progetto in divenire
Si tratta di un progetto “in cammino”: da completare in alcune sue parti, come si può desumere dal Sommario della Guida; da migliorare con piccole modifiche di tracciato, che evitino al massimo i passaggi sulla Strada Statale 64 Porrettana e su strade asfaltate minori; da integrare, con il recupero di altre antiche vie, introducendo varianti che permettano di raggiungere altri luoghi notevoli prossimi al cammino o che lo raccordino ad altri cammini.
Ma, soprattutto, per accogliere le migliorie nel tracciato e nei servizi di accoglienza che potranno provenire dalle reazioni degli abitanti della montagna, che i proponenti si aspettano e, anzi, sollecitano, convinti che solo attraverso un’estesa e sempre più solida collaborazione potranno maturare nuovi frutti.