ABETONE CUTIGLIANO – E’ un vero e proprio “grido di allarme” quello lanciato dal sindaco di Abetone Cutigliano, Diego Petrucci. A convincerlo della necessità di alzare i toni è la situazione “tragica” nella quale è sprofondato “l’intero comparto turistico e conseguentemente tutto l’indotto ad esso collegato” a causa dell’emergenza corona virus.
Petrucci ha scritto ad un ampio indirizzario di rappresentanti delle istituzioni regionali e nazionali – come è possibile vedere nell’originale allegato in coda all’articolo – sottolineando che un contesto già pieno di difficoltà per “un intero inverno senza neve” si sono sommate le conseguenze dell’allarme Corona Virus. E’ successo, infatti, spiega il primo cittadino di Abetone Cutigliano, che sono state vietate per decreto tutte le gite scolastiche. “Si sa che Marzo è il mese delle settimane bianche ed in particolare delle settimane bianche delle scuole, che per il nostro territorio significa migliaia di presenze – scrive Petrucci -. Ebbene l’emergenza Corona Virus ha di fatto cancellato migliaia di presenze che in questi giorni e per tutto il mese di Marzo si sarebbero riversate sul territorio”.
Un fatto, sottolinea ancora il sindaco – che determinerà “danni devastanti per le strutture alberghiere, per gli impianti di risalita, per i noleggi di sci, per le scuole di sci e per tutto il resto del comparto e dell’indotto. A questi danni certi e censibili si aggiunga poi la diminuzione di tutte quelle presenze che, allarmate dalla situazione, hanno deciso di non fare le proprie vacanze invernali”. Se a ciò si somma, è la conclusione del sindaco di Abetone Cutigliano, la quasi totale assenza di neve fino ad oggi – con la beffa che proprio in questo giorni sta finalmente nevicando – “il rischio è che il prossimo inverno la nostra stazione invernale non esista più!”.
Da tutte queste considerazioni la richiesta finale di inserire il territorio fra quelli “danneggiati dalla vicenda Corona Virus e di voler a questo proposito prevedere un risarcimento del danno che possa scongiurare la cancellazione dell’intero comparto”.