Pistoia, Nuovi progetti  |  gennaio 30, 2020

Una grande area sportiva nel nome di Kobe Bryant

Ricordi e commemorazioni del grande campione di pallacanestro morto in un incidente di elicottero con la figlia tredicenne: domenica 2 febbraio l'iniziativa #OneLastShot, domenica 9 la partita di Legabasket fra Pistoia e Reggio, le due città italiane alle quali era rimasto più legato. L'idea del Comune di Pistoia di dedicargli un impianto sportivo. L'ipotesi di intervenire sull'area sportiva di Cireglio dove visse due anni e mezzo. Un'occasione da non perdere per dar vita ad un polo di sport per tutto il comprensorio pistoiese

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Foto di gruppo al campo sportivo di Cireglio

PISTOIA – “Domenica 2 febbraio dalle 15 in poi diamo il nostro ultimo saluto a Kobe Bryant in tutti i campetti d’Italia, dovunque ci siano fan del Black Mamba“. E’ con questo appello su facebook, che ha già raccolto tantissime adesioni, che è stata lanciata l’iniziativa #OneLastShot, come si legge sulla pagina dell’evento, per “onorare nello stesso modo in cui lui è entrato nelle nostre vite. Giocando e divertendoci, possibilmente con una canotta del Black Mamba addosso”. Tanti ritrovi spontanei che diventeranno materiale di un video che “sarà l’omaggio dei tifosi italiani a Kobe Bryant (e a sua figlia GiGi)”, morti in un incidente di elicottero a Los Angeles.

L’incontro al “campetto di Bryant”

In qualche modo un piccolo anticipo di questa iniziativa lo si è visto ieri pomeriggio nell’area sportiva di Cireglio (qui Bryant visse al seguito del padre e della famiglia per circa due anni e mezzo) dove, su invito lanciato ieri mattina su facebook dall’assessore allo sport Gabriele Magni, si sono raccolte oltre una quarantina di persone; fra queste anche due ex giocatori del Basket pistoiese che hanno poi deciso di rimanere nella nostra città una volta terminata la loro attività agonistica, Giacomo Galanda ed Eugenio Capone e la responsabile provinciale delegato provinciale di Pistoia del Coni Toscano, Vittoriana Gariboldi (come testimonia la foto di gruppo qui sotto di Andrea Zuccherini). E anche in questo “campetto” domenica prossima diverse persone si ritroveranno per #OneLastShot.

Domenica 9 tutti al Palacarrara

Fra ricordi e commemorazioni ve ne sarà una davvero particolare, quasi un beffardo incrocio del destino, domenica 9 febbraio: al Palacarrara si incontreranno Pistoia e Reggio Emilia, le due città dove più a lungo visse il piccolo Bryant e dove imparò a giocare a pallacanestro. Un’occasione, anche con diretta televisiva, che offrirà alle due città e alle rispettiva tifoserie la più degna cornice per una commemorazione da brividi. E non dubitiamo che sarà così.

Le condizioni dell’impianto sportivo di Cireglio

Nei prossimi giorni, poi, con il nome di Bryant, un simbolo planetario che ha lasciato un segno particolare proprio da queste parti, verranno intitolati luoghi o impianti sportivi, come l’amministrazione comunale di Pistoia ha già fatto sapere e come forse altri faranno. E’ parso di capire che in particolare attenzione verrà tenuto il paese di Cireglio, che oltretutto è dotato di un’area sportiva da anni in quasi sostanziale abbandono (a parte qualche piccolo intervento recente ad opera di volontari) ma dalle grandi potenzialità. Un’area che un tempo ha ospitato squadre di calcio professionistico, partite amichevoli con calciatori di serie A, tornei estivi, oltre a tutta l’attività nei due campi da tennis, la pista da pattinaggio, le feste e quant’altro. Gli ultimi eventi sportivi (a parte il palio dei ciuchi) sono legati all’attività della locale squadra di calcio, la Ciregliese, prima dell’inevitabile forfait a causa delle condizioni complessive dell’impianto.

 

 

Alcune immagini dell’area sportiva di Cireglio

Un investimento per tutto il comprensorio

Un peccato perché quella di cui stiamo parlando è probabilmente l’area con il potenziale più alto, in termini di dimensioni, ubicazione e contesto ambientale, di tutto il comprensorio pistoiese. Vicina alla città, la si raggiunge da Pistoia in un quarto d’ora di macchina, vicina alle più popolose località della montagna, da San Marcello a Gavinana a Maresca (anche da queste la si raggiunge in poco più di un quarto d’ora), ad altri paesi vicini. Servirebbe un investimento serio per farla diventare un polo sportivo degno di questo nome, nel segno di Kobe e del basket ma poi con mille altre possibili opzioni, grazie a campi polifunzionali all’aperto e indoor (e magari “tappa” di percorsi trekking, a cavallo o in mountain bike). Non è certo nostro compito indicare cosa e come: un tentativo in tal senso fu fatto alcuni anni fa dalla Proloco insieme al Comune (la passata amministrazione) e rivolto alla Fondazione Caript, ma non è mai andato in porto. Si trattava di un’iniziativa legata ad altri tre progetti in altre località della montagna, una scelta molto costosa e forse troppo ambiziosa. Ma da qui si può ripartire. Da Cireglio, appunto, non per Cireglio ma per tutta l’area pistoiese. Se vogliamo, anche nel segno concreto dello stesso Kobe Bryant: nella sua visita del 2013 per quell’area ebbe parole di affetto ma anche di sconforto per le condizioni in cui versava e lasciò intendere che avrebbe voluto dare una mano a risistemarla.

Gli attori protagonisti

Adesso serve soprattutto la volontà e la convinzione, facendo leva sulla contingenza di personaggi che di sport sanno e che hanno ottenuto grandi risultati come Giacomo Galanda e Gabriele Magni. La targa e una piccola risistemata a quel “campetto” fanno piacere a tutti, ovviamente. Ma perché fermarsi qui. L’area è di proprietà della parrocchia, in gestione alla Proloco (peraltro con i vertici dimissionari), quindi l’ente pubblico non può disporne a suo piacimento. Ma, anche volendo, difficilmente il Comune di Pistoia potrebbe investire qui le risorse che servono per renderla davvero funzionante e attraente. Immaginiamo che, invece, il Comune possa svolgere un altro ruolo, non meno importante, di stimolo e di guida, agevolando nei limiti che le norme gli consentono eventuali interventi di ristrutturazione e risistemazione dell’area. Immaginiamo poi che la società del Pistoia Basket potrebbe fornire tutto il suo know how per la parte che le compete, magari aiutando a sviluppare anche qui, con le variabili del caso, quei “camp” estivi della pallacanestro giovanile che da anni proprio Galanda guida con successo a Cutigliano e che furono frequentati sul finire degli anni ’80 anche dal piccolo Kobe Bryant…

Insomma è un’idea tutta da sviluppare ma tutt’altro che impossibile. Investitori ve ne possono essere perché non sarebbe, a fronte di scelte iniziali opportune e di una gestione oculata, un salto nel vuoto.

Ci sono tutti i presupposti per farlo. Proviamoci.

 

L’articolo di domenica scorsa

Morto Kobe Bryant, quel bambino innamorato del basket e diventato leggenda


Paolo Vannini

Laurea in scienze politiche, giornalista professionista dal 1998, ha lavorato nei quotidiani La Nazione e Il Giornale della Toscana (edizione toscana de Il Giornale), è stato responsabile dell'Ufficio comunicazione del Comune di Firenze, caporedattore dell'agenzia di stampa Toscana daily news, cofondatore e vice direttore del settimanale di informazione locale Metropoli. Ha lavorato presso l'Ufficio stampa di Confindustria Toscana, ha collaborato e collabora per diverse testate giornalistiche cartacee e on line - fra queste il Sole 24 ore centronord, Il Corriere Fiorentino (edizione toscana del Corriere della Sera), Radio Radicale - si occupa di uffici stampa e ghost writing.