PISTOIA – Terza sconfitta consecutiva, seconda fra le mura amiche, dopo i 5 successi di fila al Palacarrara per l’OriOra Pistoia. Trento porta via i due punti, 71-74 il punteggio finale, restando avanti per tutto il match e dando l’impressione di avere in pungo la partita. Nel quarto quarto la gara imprevedibilmente si riapre ma la rimonta dei padroni termina con la tripla del possibile pareggio, e a quel punto dei supplementari, che si stampa sul ferro. Il bicchiere mezzo pieno è quello di una OriOra che in casa se la sta giocando anche con formazioni di caratura assai maggiore e che ha le sue chance nella lotta per non retrocedere. Certo è che con le percentuali al tiro delle ultime partite tutto si complica molto, per non dire dei rinforzi che le concorrenti stanno concedendo ai propri roster (e che non sembrano poter arrivare fra i biancorossi). E il bicchiere rischia di diventar e mezzo vuoto.
Le statistiche
Le statistiche ci dicono che Trento ha tirato da 2 con il 57% e Pistoia con il 40, che da 3 la Dolomiti Energia ci ha provato pochissimo (4/14 e il 28,6%), Pistoia assai di più ma con esiti anche peggiori (5/23 col 21,7%). Le palle perse si sono equivalse, nei recuperi gli ospiti hanno fatto registrare un dato assai più significativo (10 contro 5). La OriOra è andata meglio ai liberi, e questa è una notizia (22 su 28 contro gli 8 su 17 di Trento con un doppio errore di Gentile a 14 secondi dalla sirena finale che poteva costar caro), e ai rimbalzi (47 a 40, dei quali 21 offensivi). Pistoia, infine, ha 5 giocatori in doppia cifra contro i tre delle Aquile, peccato che per gli ospiti il solo Gentile, vero mattatore della gara, abbia messi a segno 30 punti. Tutti i dati a questo link nel sito della Legabasket.
La tribuna stampa
Non ci sono pareri particolarmente discordi fra i giornalisti che hanno seguito il posticipo del Palacarrara. “I biancorossi pagano, fra le altre cose, un approccio alla partita non propriamente esaltante – scrive Maurizio Innocenti della Nazione -, subendo fin troppo i chili degli avversari, concedendo tanto sotto canestro e non trovando la marcatura su Gentile praticamente per tutta la partita”.
“Un po’ come contro Sassari – sottolinea Elisa Pacini sul Tirreno – la squadra di Carrea lotta, recupera nell’ultimo quarto una gara che Trento sembra abbia già in pugno, trascinata da un Gentile dominante, ma deve arrendersi con un finale combattuto fino alla sirena”
“Dolomiti con brivido nel finale ma centra un colpaccio che le consente di tornare a respirare il profumo dei playoff, trascinata dai canestri di Gentile, che si prende le responsabilità nei momenti cruciali – scrive Filippo Laico sulla Gazzetta dello sport -. Decisiva la difesa ospite che mette in seria difficoltà la manovra Oriora, a cui va il merito di non aver mai mollato”.
“La OriOra paga a caro prezzo la parte centrale della partita, in cui è scesa sotto di dodici lunghezze e ha fatto moltissima fatica a segnare (solo 9 punti nella seconda frazione), e l’inesperienza nel gestire alcuni possessi cruciali del quarto periodo”, è l’opinione di Matteo Lignelli su Pistoiasport, che però vede anche “diversi segnali positivi: la difesa, lo spirito di sacrificio e di squadra, la consapevolezza che sul parquet del PalaCarrara tutte faranno fatica”.
“Coraggiosa” è la prova del Pistoia Basket secondo Leonardo Cecconi (Basketitaly) che, “come la scorsa settimana contro Sassari paga le pessime percentuali al tiro e lascia campo libero agli uomini di Brienza. Micidiale Alessandro Gentile che chiude con 30 punti (11/11 da due punti e 38 di valutazione), ma ottima anche la prova di Rashard Kelly”.
Alessandro Giuntoli su Dailybasket sottolinea, fra le altre cose, oltre ai “troppi tiri sbagliati dai padroni di casa (40% da due, 22% le realizzazioni da tre), soprattutto il divario di punti realizzarti in area (26 a 46 a favore degli ospiti), numeri che Pistoia non può permettersi”.
Anche secondo Riccardo Bonaguidi di Reportsport, infine, “Pistoia ha avuto il merito di giocare una partita a spada tratta contro un avversario, Trento, dalla scorsa dura e difficile da decifrare. Sono però mancate conclusioni giuste, sopratutto dalla lunga distanza, e l’amalgama difensivo che hanno permesso agli avversari di muoversi abbastanza liberamente sotto le plance”.
LA FOTOGALLERY DI DANIELE BETTAZZI
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Il servizio fotografico è di Daniele Bettazzi