Pistoia, Ambiente  |  dicembre 23, 2019

Il lupo (e non solo) alle porte di casa

Interessante tavola rotonda in Palazzo comunale a Pistoia. Diversi i temi trattati nelle relazioni: dalla percezione e comunicazione della specie nel corso dei secoli al rapporto tra i cani pastori abruzzesi e il lupo. Fino ai danni alle coltivazioni e al vivaismo degli ungulati. Lontani da luoghi comuni ed estremismi

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PISTOIA – E’ stata una Tavola rotonda dal titolo “Il lupo (e non solo) alle porte di casa”, a riportare al centro del dibattito il tema della presenza di questo animale e del suo rapporto con l’uomo. Ad organizzare il convegno Lara Uccini, del Centro Studi per l’ecologia e la biodiversità degli Appennini, con il patrocinio del Comune di Pistoia. Dopo il saluto del sindaco, Alessandro Tomasi, le relazioni di Giampaolo Pennacchioni, naturalista, docente all’Università di Camerino, sul tema “Inurbamento e fauna problematica nel quadro dell’alterazione degli equilibri naturali”, quella di Michele Bellandi, della Coldiretti, sull’”Impatto della presenza degli animali selvatici nelle coltivazioni agrarie”, di Davide Palumbo, biologo esperto in grandi carnivori, su “Uomini e lupi nel XXI secolo- problemi reali, rischi percepiti e comunicazione di massa” e di Andrea Gallizia, medico veterinario su “Etologia e capacità di adattamento ai nuovi contesti di colonizzazione del Lupo appenninico”. Il dibattito è stato moderato da Alessio Pieragnoli, esperto di temi sul conflitto tra lupo e uomo.

Un dibattito interessante

L’interesse che ha suscitato l’evento è stato testimoniato dalla presenza di un pubblico attento, tra cui erano presenti rappresentanti dell’Ufficio Biodiversità Forestale, oltre a Franco Monfardini della Polizia provinciale, al presidente del Distretto Vivaistico, Francesco Mati, e di numerosi studenti dell’Istituto agrario “De Franceschi“ di Pistoia. Obiettivo dell’iniziativa sensibilizzare sulle tematiche ambientali che riguardano la convivenza tra uomo e fauna selvatica, in generale, in particolare sulla situazione nel territorio pistoiese, così poco conosciuto dal punto di vista ecologico.

I temi affrontati

Vari i temi affrontati. Pennacchioni ha evidenziato come la vulgata comune spesso distorca l’immagine che si ha dei selvatici fino a renderli eccessivamente antropomorfizzati, stravolgendone completamente la natura. Davide Palumbo ha analizzato aspetti legati alla percezione e alla comunicazione della specie lupo nel corso dei secoli – nessun attacco a uomo registrato in Italia negli ultimi 150 anni – finendo con una interessante disamina delle attuali esasperazioni mediatiche. Andrea Gallizia, ha affrontato un tema caro ai pastori, ovvero il rapporto tra i cani pastori abruzzesi e il lupo, dopo un’attenta analisi etologica dei rispettivi comportamenti, osservati in relazione alla vita di un gregge in Abruzzo.

Di particolare rilievo, infine, l’intervento di Michele Bellandi che ha elencato i danni provocati alle colture agrarie e vivaistiche da parte degli ungulati che ormai sono alle porte della città.

Un problema da affrontare senza estremismi

Al di là dei risultati della tavola rotonda, peraltro apprezzabili per la competenza e la puntualità scientifica di tutti gli interventi, ciò che va elogiato sono gli obiettivi e il metodo con cui si è proceduto; si è inteso, infatti, affrontare un problema ecologico pressante valutandone i vari aspetti, perché animali e uomo devono convivere in un equilibrio stabile, senza prevaricazioni, luoghi comuni ed estremismi di ogni genere, che sono nocivi ad una soluzione razionale di ogni problema.

Pertanto è auspicabile che in un futuro molto prossimo ambientalisti, cacciatori, agricoltori, vivaisti, sotto la regia delle istituzioni comunali, provinciali e regionali provino a sedersi ad un tavolo per gestire un fenomeno che diventerà sempre più serio, come la discesa dei selvatici nei territori fortemente urbanizzati.


La Redazione

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