CIREGLIO (PISTOIA) – Un tir che si ferma per un guasto e il traffico va in tilt per oltre un’ora. E’ successo nel primo pomeriggio di oggi, lunedì 4 Novembre, a Cireglio, sulla strada statale 66, Via Modenese, all’altezza della farmacia. Il mezzo si è piantato in curva, proprio nel momento in cui occupava, per ragioni di spazio di manovra, parte della carreggiata opposta. Da quel momento si sono formate code interminabili in entrambi i sensi di marcia. Solo l’intervento dei vigili urbani ha pian piano agevolato la ripresa della circolazione, in un primo tempo permettendo il passaggio in quel punto alle sole auto, per ragioni di spazio. Tutto si è risolto solo quando il mezzo andato in panne è stato rimesso in condizioni di ripartire. Pian piano il torpedone di veicoli ha ripreso a muoversi per poi tornare alla normalità.
Una strada del tutto inadeguata
Episodio limite si dirà, e sicuramente un tir che si ferma all’improvviso in curva occupando metà dell’altra carreggiata non succede tutti i giorni. Episodio però assolutamente illuminante delle condizioni in cui versa la statale 66, in particolare l’attraversamento di alcuni centri abitati. Cireglio, da questo punto di vista, è probabilmente un caso limite per l’assenza di posti auto lungo la strada – e quindi con una sosta spesso indisciplinata – e per la doppia curva stretta proprio in prossimità di tutti gli esercizi commerciali. Un “budello” innaturale che da un lato frena le scorribande di non pochi esagitati della strada ma dall’altro crea ingorghi e caos con grande frequenza. Un problema che riguarda in misure magari diversi anche gli altri paesi – Le Piastre, Pontepetri, Bardalone, San Marcello, Mammiamo – e che, da anni, non vede provvedimenti che in qualche modo mettano in sicurezza questa arteria di grande comunicazione.
Cosa può servire
Non serve essere degli strateghi del traffico: in attesa di varianti ai centri abitati o nuovi collegamenti pianura-montagna che difficilmente vedranno mai la luce (l’unico by pass ad un centro abitato che ha qualche possibilità pare essere quello di San Marcello) servirebbero intanto limitatori della velocità e autovelox, strisce pedonali, piccole aree di sosta. Poi magari uno studio dei flussi di traffico che affronti un tema esploso negli ultimi anni, ovvero il passaggio di mezzi pesanti, anche autoarticolati, che mal si spiega con la limitata presenza di imprese di grandi dimensioni lungo quest’asse viaria. Ha un senso che tutto passi da qui? C’è qualche possibilità, anche marginale, di limitarlo?
Le competenze
La strada è tornata da non molto di competenza Anas. Non sappiamo dire se è un bene di per sé quantomeno è un elemento di chiarezza, visto che la Provincia non aveva e non ha mezzi per assolvere a questo compito. Poi c’è il ruolo dei Comuni, pur nelle mille difficoltà in cui versano. Non serve uno sforzo straordinario, anche solo qualche intervento essenziale potrebbe aiutare. E magari, ogni tanto, anche qualche vigile urbano a controllare sosta selvaggia non guasterebbe.
Alcune immagini delle code
Foto di Alessia Pierattini
Gli altri articoli sulla Modenese
Siccome non siamo un giornale di cronaca non seguiamo gli accadimenti quotidiani, salvo casi particolari, e quando li seguiamo cerchiamo di dare loro un seguito. Qui sotto riportiamo un analogo episodio di traffico bloccato a Cireglio, sempre a causa di un mezzo pesante; in coda al pezzo altri articoli precedenti sul tema dell’insostenibilità del tratto montano della statale 66.
Un camion bloccato in mezzo di strada, traffico in tilt sulla Modenese