Il fungo per antonomasia è sicuramente il porcino e la nostra montagna ne è ricca, a volte direi purtroppo, vista l’invasione di fungaioli di questi ultime settimane. In realtà, però, la definizione di “porcino” è assai vaga, perché di porcini ne esistono almeno quattro tipi, con quattro nomi diversi.
Porcino rosso e bianco
Il porcino rosso, che prevalentemente abita le faggete e che è riconoscibile dal cappello di color rosso cupo e dalla forma tozza e tondeggiante; il porcino bianco, che da noi è più conosciuto col nome di Estatino o Statino e che nasce spesso nei castagneti: è il più saporito perché è tipico della stagione estiva e conserva l’essenza e un gusto spiccato.
Il fungo nero
Poi c’è il fungo nero, scientificamente denominato Boletus aereus, perché del color del bronzo; è caratterizzato da un cappello bruno fulvo o anche nerastro e predilige i boschi di quercia e di castagno.
Il fungo settembrino
Infine c’è il fungo settembrino, il più tardo: è tipico della stagione autunnale e quassù è denominato anche moccicone, perché il suo cappello diventa untuoso e viscido con l’umidità o dopo una pioggia.
Rispettiamo questi piccoli soldatini
Allora c’è porcino e porcino, ognuno con la propria storia e le proprie abitudini, l’importante è rispettare questi piccoli soldatini dei nostri boschi, utilissimi all’ambiente e saporiti al gusto.
Cogliamoli, ma non prediamoli.