CAMPO TIZZORO (SAN MARCELLO PITEGLIO) – Il Progetto Integrato territoriale A.L.T.A. Montagna Pistoiese, che coinvolge il 40% delle aziende agricole operanti sul territorio di riferimento (tra i comuni di Abetone Cutigliano e San Marcello Piteglio), è stato presentato stamani, venerdì 12 luglio, a cittadini ed istituzioni nel corso dell’evento made in P(i)T, tenutosi a Campo Tizzoro. Il progetto investirà fondi del Psr della Toscana per contrastare gli effetti del cambiamento climatico, migliorare la gestione delle risorse idriche, preservare la biodiversità ed il paesaggio.
Il rilancio dall’agricoltura
Un progetto all’insegna dell’ecosostenibilità che opera in un’area montana che, come descritto negli interventi dei relatori, presenta tante criticità di natura ambientale, sociale ed economica. “L’agricoltura in tutte le sfaccettature è il settore che meglio si adatta a dare un rilancio alle zone montane – ha spiegato Simone Ciampoli, direttore di Coldiretti Pistoia -. Il nostro Pit parte da dati preoccupanti, con popolazione in calo e con la riduzione di superficie agricola. Per questo abbiamo concepito un Progetto che prevede interventi su ampia scala e differenziati”.
Il progetto cofinanziato con i fondi del Piano di sviluppo rurale della Regione Toscana, prevede investimenti da parte di 19 soggetti, a cui si aggiungono altri 21 partecipanti indiretti. In totale 40 soggetti tra enti di ricerca, aziende agricole, associazioni, enti locali coordinati da Impresa Verde-Coldiretti Pistoia, che è capofila del Pit.
Collaborazioni prestigiose
DAGRI (Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari Ambientali e Forestali dell’Università degli Studi di Firenze); UCAP (Unione di Comuni Appennini Pistoiese); Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord, Melograno Servizi collaborano con le aziende agricole nel progetto, fornendo ognuno il proprio contributo. Tra le attività previste c’è la sperimentazione di buone pratiche e la loro diffusione a tutti i soggetti partecipanti (diretti e indiretti), a cominciare dalle aziende agricole: ben 26 su un totale di 67 che operano sul territorio coinvolto nel PIT (quasi il 40%).
All’insegna dell’ecosostenibilità
Di rilievo sarà il ruolo di tante associazioni che collaboreranno con le attività del progetto. Il filo conduttore di tutto il Pit è l’ecosostenibilità, a cominciare dagli interventi per migliorare il controllo delle risorse idriche: circa il 25% degli investimenti è destinato alla realizzazione e ripristino di laghetti e/o di piccoli invasi per la raccolta e la conservazione delle acque meteoriche e superficiali per finalità ambientali, compresa la messa in sicurezza, ripristino di fossi e di fosse livellari per la regimazione delle acque superficiali in eccesso.
Il 20% circa degli investimenti è destinato al ripristino di elementi tipici del paesaggio, quali abbeveratoi, sentieri, ripristino di muretti a secco, gradonamenti, ciglionamenti, utilizzando preferibilmente elementi reperiti in loco secondo le tecniche costruttive tradizionali locali.
Di rilievo, circa il 26% degli investimenti, gli interventi per favorire il mantenimento della biodiversità, a cominciare dalla convivenza tra fauna selvatica e animali allevati: realizzazione o ripristino di siepi e di alberature con funzione di corridoio ecologico; realizzazione di recinzioni per la prevenzione dei danni causati dalla fauna selvatica; recupero o realizzazione di zone umide finalizzate alla conservazione della biodiversità.
I relatori dell’incontro di Campo Tizzoro
Sono intervenuti a made in P(i)T, cittadini e istituzioni. Presenti Luca Marmo, presidente della Provincia di Pistoia, nonché sindaco di San Marcello Piteglio, Marco Niccolai, consigliere regionale della Toscana, Marco Minucci, funzionario di Regione Toscana Autorita’ di gestione Feasr/sostegno allo sviluppo delle attivita’ agricole. Le relazioni sono state a cura di Gabriele Scozzafava, Silvia Parrini e Valentina Becciolini del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari Ambientali e Forestali dell’Università degli Studi di Firenze – DAGRI.