PISTOIA – Ci sono momenti, in tutti i campionati, in cui è necessario fare delle scelte. Tocca a noi, ragazzi. Si può decidere, per esempio, se nel commentare la partita contro Avellino sia preferibile focalizzare la nostra attenzione sul rammarico per una gestione rivedibile del nostro ultimo possesso, oppure se sia più utile sottolineare i 40 minuti di buona pallacanestro dei nostri ragazzi.
Ad Avellino la migliore OriOra della stagione
Sì perché ad Avellino, tutto considerato, a mio modesto avviso, si è vista la miglior prestazione biancorossa della stagione. Una buona prova difensiva, una circolazione palla davanti davvero importante. Vero, ci sono ancora alcune pause in cui ci si affida troppo alla verve del singolo, ma se si considera anche la caratura dell’avversario – che seppur in difficoltà, resta di ottimo livello – si è probabilmente vista la miglior OriOra di stagione.
Impresa sfiorata
Certo, resta il rammarico perché siamo andati vicini ad un colpaccio che avrebbe avuto il sapore dell’impresa. Resta il rammarico perché Peak – un ottimo Peak per tutta la partita, tra l’altro – ha fatto una scelta pessima sull’ultimo tiro. Non ci vuole molto per capire che Ramagli non ha certamente chiesto allo Usa di tirare fuori equilibrio e con due giocatori addosso, anzi va detto che la posizione estremamente favorevole di Bolpin – tanto libero, quanto ignorato dal compagno di squadra – è indice di quanto il possesso disegnato sulla lavagnetta del coach fosse stato azzeccato. Peccato, ma del resto dalla tribuna è sempre tutto semplice. Peak se lo è evidentemente sentito, ha probabilmente fatto una pessima scelta ma se avesse fatto canestro sarebbe diventato l’eroe della stagione. Fa parte del gioco, peccato.
Contro Pesaro la partita dell’anno
Una questione di scelte, come detto. Quella di domenica contro Pesaro è senza dubbio la partita più importante che giochiamo dal giorno di gara 5 contro Brescia. Non ci sono dubbi, bisogna prima di tutto preoccuparci di vincere, se poi ci sarà sufficiente margine non sarebbe male anche ribaltare la differenza canestri arrivando alla sirena con almeno 7 punti di vantaggio. E’ la partita dell’anno, pochi discorsi, anche se al termine della gara mancherà ancora tutto un girone da giocare. Dopo Pesaro, merita ricordarlo, si va a buscarne a Venezia e poi si ospita Milano, difficile immaginare punti facili. Bisogna vincere, punto.
Bando alle polemiche e titubanze, “tutti al palazzo”
A noi la scelta, dunque. Sono il primo dei polemici, per carità, ma domenica non ha nessuna importanza se i ragazzi fino ad oggi sono stati belli o brutti, sporchi e cattivi piuttosto che mosci ed arrendevoli. Non ha nessuna importanza se Ramagli ci piace o non ci piace, se Vincenzo o Paolo avrebbero potuto fare meglio, se la dirigenza è all’altezza o meno di questa categoria. La nostra scelta non può essere che quella di andare in massa a palazzo, decisi a vincere costi quello che costi.
Ogni altra considerazione solo dopo la gara
Poi, dopo la sirena, ci sarà spazio per tutta la gioia del caso, oppure per tutta la filosofia, la polemica e la recriminazione che riterremo fare. Lo dico io, abituato a spaccare il capello in quattro, domenica c’è solo la maglia, domenica c’è solo Pistoia, domenica conta solo proseguire la strada per mantenere la massima serie.
Usciremo sordi dal Palacarrara
Sarà, con alta probabilità, una partita brutta, nervosa, piena di errori, di palla perse, di canestri ad alta percentuale sbagliati. Sarà una partita in cui la palla peserà come il piombo ed in cui i grigi ci faranno imbufalire. Dovrà essere anche la partita in cui usciremo sordi, in cui Boniciolli non riuscirà a farsi sentire, in cui porteremo a casa due puntoni pesanti. I ragazzi ce la metteranno tutta, ne sono sicuro, per il resto tocca anche a noi.
Qualche immagine del nostro pubblico: foto di Daniele Bettazzi
Tutte le foto sono di Daniele Bettazzi