Editoriale  |  dicembre 31, 2018

Un buon 2019 dalla Voce della Montagna

Tempo di bilanci con uno sguardo al futuro. Confermata la nostra scelta di fondo: informare e indicare alcune possibili soluzioni, senza sterili polemiche. Per una strategia complessiva di crescita e rilancio della montagna

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Alla fine di questo 2018 è necessario fare un breve bilancio dell’attività della nostra testata on line.

Innanzi tutto sta crescendo lentamente ma inesorabilmente il numero dei nostri lettori, che forse apprezzano la linea editoriale della “Voce”, lontana da ogni bèga di carattere politico e da tutte quelle polemiche gridate che avvelenano il contesto sociale e interpersonale.

Informare e indicare alcune soluzioni

In effetti la nostra scelta è quella di informare e indicare, con umiltà ma anche con fermezza, alcune possibili soluzioni per far crescere l’economia della nostra montagna, per sfruttarne le grandi potenzialità e per dotare i montanini di un “voce” imparziale, capace di portar avanti le loro istanze più positive.

Forse non sempre ci siamo riusciti, ma il nostro sforzo è stato sempre costante, anche se commisurato alle nostre deboli forze.

Una strategia complessiva per la montagna

Per coprire un territorio così vasto, come quello della Montagna pistoiese, occorrerebbe, infatti, il contributo di un numero maggiore di collaboratori e soprattutto di sponsor che credessero nel nostro progetto e che lo sostenessero non solo economicamente, ma anche culturalmente.

Ciò che diciamo, ormai da alcuni anni, è che serve prima di tutto una strategia complessiva per il futuro della nostra montagna, mentre sembrano ancora prevalere campanilismi e settarismi stupidi; poi occorrerebbe fare delle nostre terre alte un porto franco da tassazioni esose e dal burocretinismo che ha trasformato la montagna in un enorme museo delle cere, dove si protegge tutto, fuorché i cittadini residenti, costretti a disagi e a disservizi di ogni tipo (la viabilità è uno degli esempi più evidenti). Infine sarebbe opportuno che anche i montanini riscoprissero il senso profondo di appartenenza alla propria terra e si impegnassero attivamente per assicurarle un futuro, come hanno fatto i loro avi.

Speriamo dunque in un futuro più costruttivo, fondato sull’apporto di uomini di buona volontà.

Intanto Buon Anno a tutti, montanini e cittadini, da parte della Redazione della “Voce della Montagna”.


Maurizio Ferrari

Maurizio Ferrari, sambucano di origine, ha insegnato Lettere per 38 anni nelle Scuole superiori pistoiesi. Ora è imprenditore agricolo e si sta impegnando nella promozione e nel rilancio del territorio appenninico come Presidente dell'Associazione "Amo la montagna APS" che si è costituita nel 2013 e che ha sede a Castello di Cireglio.Ha collaborato per 25 anni alla rivista "Vita in Campagna", del gruppo "Informatore Agrario". Recentemente ha pubblicato alcune raccolte di racconti ispirati alla vita quotidiana di Sambuca, dal titolo :"Dieci racconti sambucani"; "La mia Sambuga" e "Cuori d'ommeni e di animali", nonché una favola per bambini, "La magìa della valle dimenticata" illustrata dagli alunni della scuola elementare "P.Petrocchi " di CIreglio (Pistoia)