Gli acronimi, cioè le sigle, ormai ci hanno invaso e il bello è che ne creiamo sempre di nuovi, e a ritmo industriale. Sono tali e tanti che, invece di semplificare (la semplificazione è l’unico motivo della loro nascita!) possono confondere, perché si rischia di non sapere più a cosa corrispondano molte delle sigle che usiamo.
Iniziamo dalle imposte e dalla poco simpatica IMU, che comunemente significa Imposta Municipale Unica; i fisici però la considerano l’Unità di Misura Inerziale e per gli islamici è il Movimento Islamico per l’Usbekistan.
Un’altra imposta poco amata è l’IVA (Imposta sul Valore Aggiunto), ma quando ne parlano i cardiologi significa l’Arteria interventricolare anteriore e per gli astrofisici corrisponde ad un asteroide scoperto nel 1902.
Voltiamo pagina: RAI (Radio Audizioni Italiane) è anche il Registro Aeronautico Italiano e per i militari è semplicemente il Reggimento Artiglieria Italiana.
Nel mondo del pallone il VAR è il Video Assistant Referee, ma in ambito elettrico è il VoltAmpere Reattivo.
Oggi si ricorre spesso alla PEC (Posta Elettronica Certificata), ma questo acronimo significa anche Prova Elementi Combustibile, in ambito nucleare.
Per gli automobilisti FCA corrisponde ad un grande marchio internazionale, Fiat Crysler Automobiles, ma a Cuba è semplicemente la Federazione Cubana de Atletismo; analogamente accade per la famosissima CIA (Central Intelligence Agency) che da noi diventa la più “umana” Confederazione Italiana Agricoltori oppure il Comitato Italiano Arbitri.
Infine, attenti quando state cercando gli uffici dell‘ANAS (Azienda Nazionale Autonoma Strade) perché potreste trovarvi di fronte ad impiegati dell’Associazione Nazionale Allevatori di Suini. La differenza non è da poco.
Insomma, a forza di semplificare si può fare ancora più casino!