Si sbaglia chi crede che i nostri avi montanini siano stati solo animali da fatica, impegnati a sopravvivere in un ambiente ostile. Certo la vita in montagna non è mai stata semplice, ma il forte attaccamento al territorio e il rispetto della patria, intesa etimologicamente come terra dei padri, ne cementava il senso di appartenenza.
I poeti in ottava rima
L’alfabetizzazione era impedita da circosanze di vario genere, ma i tempi attuali dimostrano chiaramente che essa, da sola, non impedisce l’avvento di una barbarie più subdola e pericolosa, se non ci sono forti radici etico-culturali, per non dire morali, costruite sulla tradizione. Allora un libro era un piccolo tesoro e fra i monti si potevano incontrare alcuni pastori, artigiani e boscaioli che poetavano in ottava rima, declamavano romanze o recitavano a memoria interi canti della Divina Commedia o dell’ Orlando furioso.
Chi non è più tanto giovane sa di che cosa io parli!
I “teatri” naturali
I “ teatri” erano costituiti da situazioni della vita quotidiana: una selva, dove si raccoglievano le castagne, un metato, dove si seccavano, o un’aia, dove si batteva il grano, si trasformavano in altrettante occasioni sociali per esercitare la vena poetica e per dar voce ad un’arte popolare che col canto, con la musica o con la semplice affabulazione perpetuava il passato e esorcizzava il presente.
La fantasia stimolata dal foco
Il fòco, poi, stimolava la fantasia e intorno ad esso, nascevano racconti immaginari, favolistici dove si esercitavano i “maestri dell’inverosimile”.
Ne sa qualcosa il paese de Le Piastre che, su questa nobile arte povera, ha costruito il Campionato italiano della bugia, che ha ormai una risonanza internazionale.
I nonni poi raccontavano le fòle ai più piccoli e li educavano al fastastico e contemporaneamente al reale.
Nota etimologica su fòla
Mi sia permessa, infine una nota etimologica: fòla, come si diceva quassù, deriva dal latino fabula , attraverso la forma faula, nel significato di “racconto”, e dal punto di vista morfologico ha seguito la stessa sorte di parola, che deriva da parabula , attraverso la forma paraula.
La cosa curiosa è che faula, in alcuni idiomi antichi e moderni, significa proprio “bugìa”.
Ne saranno contenti i Piastresi!!!