Una Montagna di Parole  |  luglio 4, 2018

Le offese? Sono solo una convenzione

Tante parole dal significato poco piacevole o offensivo hanno tutt'altre origini. Quella di imbecille è debole. Lo stupido? Perché si stupiva. Cretino deriva dal francese cretin, ovvero uomo semplice. Idiota ci riporta alla Grecia antica: era l'uomo privato contrapposto a quello pubblico. Citrullo deriva dal napoletano cetriolo

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E’ proprio vero che cattivi non si nasce, si diventa; una prova si può trovare spulciando l’etimologia di alcune parole che da tutti sono ritenute delle offese personali.

Imbecille, stupido, cretino, idiota, citrullo ecc. non sono epiteti di cui si debba andar fieri, eppure in origine questi aggettivi volevano significare ben altro.

“Imbecille”, per esempio, deriva dal latino imbecillus (da in+baculus) che voleva dire “debole”; infatti imbecillus era colui che doveva appoggiarsi su un bastone per evitare di cadere.

Analogo discorso vale per “stupido”. Anche questo aggettivo deriva dal latino e precisamente dal verbo stupēre=stupire, stupirsi. Lo stupido si stupiva di ogni cosa gli ruotasse attorno, proprio come i bambini sensibili e curiosi. Poi la maldicenza ha fatto il resto.

“Cretino” ha una storia ancor più curiosa. Nel francese-provenzale cretin valeva “cristiano”, “uomo semplice”, detto degli abitanti delle valli alpine occidentali e, in particolare, della Savoia e del Basso Vallese, che vivevano lontani dal mondo civilizzato e che talvolta avevano tare genetiche, come difficoltà di parola e un grosso gozzo. E che questo aggettivo abbia conservato il significato, per così dire, laico di “essere umano” lo dimostrano ancor oggi certe espressioni di compassione, del tipo “comportarsi da cristiani”, oppure “quello è un povero cristo”.

“Idiota” ci riporta alla civiltà della Grecia antica, dove il politico aveva un ruolo sociale importante. L’ Ídios era, invece, l’ “uomo privato”, contrapposto al ben più considerato e stimato “uomo pubblico”. E’ solo a partire dal secolo XII che in Francia si è diffuso il significato spregiativo di “ignorante”.

Infine “Citrullo” è un dialettismo. “Cetrùlo” nel dialetto napoletano significa semplicemente “cetriolo” e di per sé non rappresenta certo un’offesa. Lo diventa probabilmente perché si è associato l’ortaggio al membro virile. In questo caso , però, è la scienza che ci dà una mano meno maliziosa. Sapete qual è la denominazione scientifica del cocomero? Citrullus vulgaris. Anche il cocomero sarebbe dunque un citrullo?


Maurizio Ferrari

Maurizio Ferrari, sambucano di origine, ha insegnato Lettere per 38 anni nelle Scuole superiori pistoiesi. Ora è imprenditore agricolo e si sta impegnando nella promozione e nel rilancio del territorio appenninico come Presidente dell'Associazione "Amo la montagna APS" che si è costituita nel 2013 e che ha sede a Castello di Cireglio.Ha collaborato per 25 anni alla rivista "Vita in Campagna", del gruppo "Informatore Agrario". Recentemente ha pubblicato alcune raccolte di racconti ispirati alla vita quotidiana di Sambuca, dal titolo :"Dieci racconti sambucani"; "La mia Sambuga" e "Cuori d'ommeni e di animali", nonché una favola per bambini, "La magìa della valle dimenticata" illustrata dagli alunni della scuola elementare "P.Petrocchi " di CIreglio (Pistoia)