Una Montagna di Parole, Ambiente  |  febbraio 26, 2018

Arriva Buran, il terribile vento dell’est. E fa …buriana

Secondo le previsioni meteorologiche si è abbattuta sull'Italia una massa fredda continentale che porta temperature gelide e neve a basse quote. La parola ha origini turche, poi passate dalla lingua russa e serbo bosniaca. Il derivato italiano significa temporale improvviso ma anche confusione estrema

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E’ noto il proverbio popolare legato al mese di Febbraio: Febbraiuzzo corto e aguzzo,ma forse non tutti sanno che ha un’appendice: e nella coda ha il veleno. I nostri vecchi volevano dire che il mese di febbraio è breve, ma si fa sentire, specialmente negli ultimi giorni che possono essere particolarmente velenosi dal punto di vista meteorologico.

Gli esperti hanno iniziato a dire, nei giorni scorsi, che sarebbe arrivato il “Buran”, una massa d’aria molto fredda continentale, che giunge da est e porta bufera, e in questi giorni ce ne stiamo accorgendo. Non a caso la parola “Buran” viene, anch’essa, dall’est, dal turco Buran, che poi è passato alla lingua russa e a quella serbo-croata.

Da Buran è derivata la parola italiana “Buriana”, nel senso di “temporale improvviso”, ma anche di “Baldoria, Confusione estrema”; però c’è da dire che su “buriana” ha inciso probabilmente l’accostamento con “Borea”. Infatti in qualche dialetto sardo si dice “boriana”. Comunque sempre di vento dall’est si tratta.

Infine, non dobbiamo troppo impressionarci, noi figli indifesi e fragili del tam tam mediatico, perché il Buran c’era anche in passato, anche se i nostri avi non lo chiamavano così. Per loro era semplicemente la “Buffiera”, come diceva mio nonno.


Maurizio Ferrari

Maurizio Ferrari, sambucano di origine, ha insegnato Lettere per 38 anni nelle Scuole superiori pistoiesi. Ora è imprenditore agricolo e si sta impegnando nella promozione e nel rilancio del territorio appenninico come Presidente dell'Associazione "Amo la montagna APS" che si è costituita nel 2013 e che ha sede a Castello di Cireglio.Ha collaborato per 25 anni alla rivista "Vita in Campagna", del gruppo "Informatore Agrario". Recentemente ha pubblicato alcune raccolte di racconti ispirati alla vita quotidiana di Sambuca, dal titolo :"Dieci racconti sambucani"; "La mia Sambuga" e "Cuori d'ommeni e di animali", nonché una favola per bambini, "La magìa della valle dimenticata" illustrata dagli alunni della scuola elementare "P.Petrocchi " di CIreglio (Pistoia)