Non solo libri  |  gennaio 30, 2018

Due quadri dedicati alla Montagna Pistoiese nel più importante Museo ferroviario italiano

La “scoperta” a Pietrarsa (Napoli) di una signora di origini napoletane che vive a Campo Tizzoro. In un dipinto raffigurato il ponte di Piteccio, nell'altro la ex stazione Fap di Pracchia, il “trenino” e l’Albergo Appennino. “Mi meraviglia molto che non ci si preoccupi di recuperare un edificio così bello ed importante. Potrebbe diventare una vera attrazione turistica”

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Il dipinto sulla ex stazione Fap di Pracchia

CAMPO TIZZORO (SAN MARCELLO PITEGLIO) – Ciò che la signora Veneranda Ruggiero ha fatto potrebbe sembrare una normalissima visita ad un museo, ma per quello che ha scoperto la visita si è trasformata in un episodio che merita di essere raccontato: perché testimonia dell’importanza che hanno certi beni esistenti in Montagna Pistoiese ma anche lo scarso peso che viene loro dato per la valorizzazione culturale e turistica della zona. La signora Veneranda, che risiede attualmente a Campo Tizzoro ma è originaria di Napoli, dove tutt’ora abitano i suoi genitori, si è recata in visita al Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, il più importante museo italiano del settore, che si trova vicino a Napoli, nei pressi della stazione Portici. Cosa vi ha trovato d’importante, oltre a tanti treni d’epoca? Due dipinti particolari, non certo di straordinario valore, ma di grande testimonianza e documentazione di alcune realtà montane. Uno ( firmato R. 97) raffigura, in un paesaggio innevato, la stazione Fap di Pracchia, il “trenino” Fap e l’Albergo Appennino, oggi demolito la. L’altro, senza firma, il ponte di Piteccio, che fu inutilmente bombardato, nel 1944, dagli alleati, ma fu poi fatto saltare dalle mine dei tedeschi in ritirata, come documentato in un recente libro di Roberto Prioreschi, della sua Antologia dei Cento anni, dedicata a “I paese della Montagna Pistoiese”. Insomma due belle testimonianze della Montagna presenti nel famoso museo napoletano.

 

La sinora Veneranda Ruggiero e il dipinto sul ponte di Piteccio

Racconta la signora Veneranda: “Ho portato mio figlio Lorenzo, che è appassionato di treni, in visita al museo Pietrarsa. È un museo enorme, ma quando ci siamo imbattuti in due quadri abbiamo immediatamente riconosciuto ciò che raffiguravano perché mio figlio ed io conosciamo benissimo la ex stazione Fap di Pracchia, dove ci rechiamo molto spesso. Noi abbiamo l’abitudine di viaggiare in treno, è una nostra precisa scelta. Molte volte abbiamo fatto il percorso Pracchia – Pistoia che mi ha permesso di conoscere bene il viadotto di Piteccio. Devo confessare che mi meraviglia molto che non ci si preoccupi di recuperare un edificio così bello ed importante come la ex stazione Fap di Pracchia. Potrebbe diventare una vera attrazione turistica di richiamo”. Abbiamo ricordato alla signora che le autorità competenti da tempo si sono dichiarate intenzionate ad intervenire, anche a seguito di precise richieste avanzate attraverso una raccolta di firme che hanno fatto sì che il recupero della ex stazione Fap, che si trova nel comune di Pistoia, compaia nei primi posti in graduatoria del FAI (Fondo Ambiente Italiano). Abbiamo poi ricordato che esiste anche un progetto, elaborato gratuitamente da due geometri, per un eventuale recupero e indicazioni di utilizzo, diverso da quello del treno su rotaia, visto che le rotaie non ci sono più. Ma per ora non si vedono risultati concreti e la ex stazione Fap di Pracchia è sempre più in pessime condizioni di manutenzione che la espongono a seri rischi.


La Redazione

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