L'intervista  |  dicembre 22, 2017

“Le Pro loco del futuro? Più moderne e più unite”

I progetti di Beatrice Flore, presidente dell'Unione Pro loco della provincia di Pistoia: 56 in totale, 33 sulla Montagna. "Dobbiamo collaborare, scambiarci materiali, competenze e informazioni. Ed essere al passo con i tempi". I problemi principali? L'eccesso di norme burocratiche che limita gli eventi, la mancanza di volontari, le risorse finanziarie. "I 'Patti territoriali' prevedono opere di pubblica utilità in cambio di contributi. Speriamo di poter battere questa strada". Tante le attività svolte fino ad oggi, dalla gestione di circoli a piccole botteghe all'assistenza turistica. La necessità di intensificare i rapporti con gli enti locali e la Regione Toscana. "In Emilia esiste una legge per la promozione il sostegno delle Pro loco"

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Beatrice Flore, presidente Unpli della provincia di Pistoia

E’ stata eletta presidente provinciale dell’Unpli (Unione delle pro loco italiane) della provincia di Pistoia, nel luglio scorso, un anno dopo la precedente elezione, che fu annullata a causa di ricorsi. A pochi mesi dall’incarico abbiamo intervistato Beatrice Flore, già presidente e attuale vice presidente della Pro loco di Pratacco, nel Comune di San Marcello Piteglio, per analizzare i primi bilanci e, soprattutto, i programmi per il futuro. Cinquant’anni, libera professionista, sposata, madre di due figli e una grande passione per la montagna, i viaggi, la fotografia, Flore opera da oltre trent’anni nel mondo del volontariato. Adesso è di fronte ad una doppia sfida: rilanciare un ente fino ad oggi, nella migliore delle ipotesi, poco presente e poco conosciuto come l’Unpli e, soprattutto, far fare alle Pro loco, almeno quelle del territorio di sua competenza, quel salto in avanti del quale hanno tremendamente bisogno.

Partiamo dall’attualità presidente, da un caso di questi giorni, il grido d’allarme lanciato dal presidente della pro loco di Cutigliano sulla grave mancanza di volontari: o arriva linfa nuova, sembra essere il suo messaggio, o si rischia di chiudere di battenti. E non è certo l’unico caso.

“Il problema denunciato a Cutigliano esiste eccome, la mancanza di volontari, soprattutto giovani, è un problema reale, non è il tema di un singolo paese ma si riscontra un po’ in tutte le associazioni che si occupano di volontariato. Le Pro loco, per nascita e per statuto, dovono operare “a pro del luogo” in cui operano, con spirito di servizio e senso della comunità, ma talvolta si trovano a fare i conti con lo spopolamento e l’invecchiamento della popolazione. Ho riscontrato questo limite nel corso dei miei primi tre incontri di area, ovvero Pistoia e la Piana, la Valdinievole e il Montalbano e la Montagna. Realtà disomogenee ma spesso accomunate da identiche problematiche”.

Il prossimo passo?

“A breve, con il ristretto gruppo di lavoro con il quale collaboro, incontrerò le Pro loco della provincia che vorranno ospitarci, in un clima informale e collaborativo. Sarà un modo per fotografare ciò che esiste, capire i problemi, raccogliere indicazioni e cercare insieme le soluzioni possibili”.

Nella prima lettera che ha inviato a tutte le Pro loco della provincia di Pistoia ha scritto, fra l’altro, che “dovranno essere sempre più realtà di promozione sociale, di promozione e cura del territorio e della qualità della vita” di chi vi abita. Come intende aiutare le varie realtà a tradurre questi propositi in azioni concrete?

“Intanto credo che, pur nelle specificità di ognuna e nel rispetto della loro autonomia gestionale, le Pro loco debbano muoversi seguendo una visione di più ampio respiro. Io spingerò molto in questa direzione: dobbiamo collaborare, scambiarci materiali, competenze e informazioni, organizzare manifestazioni insieme. Su quest’ultimo punto, per esempio, da anni si parla di un grande evento di tutte le Pro loco in un luogo simbolo come la Macchia Antonini. E’ giunto il momento di poterci pensarci seriamente”.

Quel che appare evidente è anche un ritardo delle Pro loco rispetto ai tempi sia nella propria organizzazione interna sia nel promuovere la propria azione.

“Certo: la visione di strutture semplicistiche, poco strutturate e organizzate, credo vada superata, non lo dico io, lo indicano le normative e l’ Unpli in questo può essere di aiuto. Partendo anche dalla revisione degli Statuti, in molti casi superati già dalla precedente Legge 383/2000. Gli stessi mezzi per farsi conoscere, per scambiarsi informazioni, per raccogliere nuove adesioni, vanno modernizzati, utilizzando anche le nuove tecnologie, internet, i social. Se costruire un vero sito web può apparire impegnativo, una pagina Facebook non ha costi ed è facile da mettere in piedi e da gestire, così come un indirizzo e-mail univoco, che richiami al nome dell’ associazione. E’ solo un esempio e neanche l’ultimo. A livello provinciale abbiamo una pagina Facebook “Pro loco UNPLI Pistoia”, nella quale diamo informazioni e promuoviamo gli eventi del territorio. L’ intenzione è quella di dare delle linee guida dentro le quali muoversi, con uniformità”.

Abbiamo accennato ai rapporti fra Pro loco. Veniamo a quelli con altri soggetti, soprattutto gli Enti pubblici, in primis i Comuni.

“Il rapporto con gli enti pubblici è uno snodo importante, sotto vari profili, e decisiva può essere la nuova Legge 117/2017, definita Codice del Terzo Settore, nata con l’ intenzione di riordinare il mondo delle associazioni. Attendiamo di conoscere tutti i decreti che l’accompagnano per avere un’idea più precisa di quelle che potranno essere le ripercussioni sul nostro mondo”.

Quindi il quadro di queste nuove norme deve essere ancora chiarito e definito?

“Da parte dello Stato è richiesta una gestione un po’ più complessa e forse più costosa, nel mantenere in vita un’ associazione il che non cambia di molto le cose nelle grandi realtà ma le può cambiare tanto nelle piccole realtà. L’Unpli ha chiesto una legge specifica per le Pro loco, anche nella nostra regione e, mentre in Emilia Romagna dal 2016 è entrata in vigore la nuova legge per la promozione e il sostegno delle pro loco, in Toscana la stiamo aspettando. Confidiamo nelle parole del Presidente Eugenio Giani e dell’ Assessore al Turismo Stefano Ciuoffo, che conoscono entrambi la materia anche per diretta esperienza, il funzionamento e i problemi di queste realtà. La speranza è di avviare un rapporto che porti risultati concreti anche nella nostra regione, che nel mondo del volontariato è molto attiva. Il clima è buono e fa ben sperare”.

Intanto è in corso un’iniziativa della Regione Toscana per definire un quadro più chiaro e completo di questo mondo. Di cosa si tratta?

“La Regione Toscana ha incaricato l’Irpet di realizzare un’indagine conoscitiva di tutte le Pro loco esistenti. L’Unpli Toscana ha chiesto a sua volta a tutte le Pro loco di facilitare questo compito, rispondendo al questionario on-line, in modo da fornire elementi e ad accelerare i tempi dell’indagine stessa. Può essere una buona base dalla quale partire”.

Scendendo dalla Regione agli Enti locali, non di rado si ascoltano proteste e lamentele delle Pro loco, e non solo, nei confronti dei Comuni per una serie di difficoltà ed impedimenti, spesso di natura burocratica. Anche su questo versante c’è da lavorare. E’ così?

“I problemi dell’organizzazione delle manifestazioni sono anche di natura burocratica, dalle pratiche per la somministrazione degli alimenti al tema della sicurezza, normato dalla Circolare Gabrielli. A volte si arriva a rinunciare ad organizzare feste ed eventi, anche radicati nella tradizione, per le spese eccessive che comporta il rispetto di tutte le norme oppure perché le regole imposte finiscono per snaturare le stesse manifestazioni. Le leggi dello Stato devono essere rispettate sempre, soprattutto quando si parla di sicurezza e tutela del cittadino, in ogni ambito, ma non nascondo che confido molto nell’elasticità e nel buon senso, di chi le regole si trova ad applicarle”.

Cambiamo argomento: il finanziamento delle Pro loco. Organizzare manifestazioni non sempre basta e con la sola opera gratuita dei volontari si fa molta fatica.

“Le Pro loco si è detto che sono l’ espressione di una comunità. Ciò detto, si finanziano con il tesseramento, con contributi e donazioni, con l’ organizzazione di eventi e, talvolta, con piccole realtà commerciali come circoli o  botteghe di generi alimentari ed empori. Questo è un modo per fare vita sociale e trovare introiti a copertura delle spese. Le Pro loco comunque non si occupano solo di questo; in alcune realtà gestiscono i punti IAT – Informazioni e Assistenza Turistica anche servendosi del Servizio Civile, organizzano corsi extra-scolastici, danno una mano a persone in difficoltà”.

Ci spieghi meglio la possibilità di piccoli contributi economici dei Comuni alle Pro loco. In che cosa può tradursi?

“I Patti territoriali per esempio, uno strumento utilissimo previsto dal Governo che è ancora poco conosciuto ovvero, veri e propri patti che prevedono opere di pubblica utilità in cambio di un contributo pubblico quantificato in base all’ impegno ed alle spese documentate sostenute. Un esempio concreto qui da noi è Sammommè: lì, la Pro loco si occupa della manutenzione e della pulizia del paese e il Comune di Pistoia stanzia una cifra annua che dà ossigeno all’associazone. Il tutto in una visione di dare-avere che vuol stimolare l’ attaccamento al territorio di una comunità”.

Ancora sul rapporto con gli Enti pubblici. L’abolizione delle APT, che avevano al loro interno esponenti delle Pro loco, ha lasciato un vuoto. Come si pensa di poterlo colmare?

“In occasione della prima Assemblea provinciale Unpli Pistoia, svolta in ottobre, l’assessore al Turismo del Comune di Pistoia Alessandro Sabella è intervenuto ed ha chiaramente parlato del bisogno di raccordarsi, di unire le forze anche in chiave di promozione turistica, fra associazioni. Il primo obiettivo, anche dall’esperienza di Pistoia Capitale della cultura 2017, è la realizzazione di un programma unico degli eventi di tutto il territorio. Il Comune credo stia lavorando, e in questo anche le Pro loco possono essere di grande aiuto. La nostra è una realtà che ha buone risorse: vanno intercettate, stimolate, assistite”.

Veniamo ai problemi che a volte insorgono all’interno delle Pro loco e alle piccole dispute locali. Come si possono evitare e superare e quanto vincolanti sono le norme che disciplinano la materia, per esempio gli statuti.

“Quanto agli statuti, L’Unpli fornisce uno statuto tipo che detta le regole e dentro il quale le Pro loco in autonomia si possono muovere, questo però ovviamente senza stravolgere lo spirito e i principi base che le animano. Compito primario delle Pro loco è l’ascolto della popolazione, capirne esigenze e volontà e cercare di tradurle concretamente in fatti. Apertura anche alle critiche, a mettersi in discussione, a dare spazio a nuovi ingressi, a dare fiducia ai giovani, sono l’ ossigeno di cui non si può fare a meno in un’ Italia che si appoggia sempre più sul volontariato”.

Vediamo un po’ di cifre e il loro valore: le Pro loco della nostra provincia sono proporzionalmente un numero consistente in tutta la Regione e la Montagna fa la parte del leone.

“Si, nella provincia di Pistoia ci sono 56 realtà delle quali più della metà, 33, sul territorio montano (in Toscana sono circa 350, in tutta Italia oltre 6000), a conferma che queste associazioni di volontariato hanno un senso soprattutto nei piccoli paesi. Non credo di esagerare nel dire che rappresentano sempre più un vero e proprio presidio per il territorio. Incontrarle è sempre una piacevole scoperta, hanno talvolta un patrimonio di manufatti, pubblicazioni e saperi da far invidia a qualche museo”.

Insomma si torna alla funzione sociale delle Pro loco. Quale supporto può fornire l’Unpli?

“Si, essenzialmente la funzione sociale, quella per cui sono nate e per cui devono continuare ad operare, affiancandosi a quella turistica. Il turismo, e anche questo non lo dico io ma i dati, è una risorsa fondamentale del nostro paese. Una risorsa che se ben gestita crea sviluppo, lavoro, benessere, una migliore qualità della vita. L’Unpli può aiutare in questo cammino, fornendo prima di tutto un sopporto normativo e di consulenza alle Pro loco associate e ai soci, attraverso la tessera annuale, vantaggi economici grazie ad accordi con esercizi commerciali e aziende convenzionate. E visto l’ arrivo prossimo delle Festività Natalizie, colgo l’ occasione che mi si presenta attraverso il vostro sito web, di augurare serene Festività a tutti”.


Paolo Vannini

Laurea in scienze politiche, giornalista professionista dal 1998, ha lavorato nei quotidiani La Nazione e Il Giornale della Toscana (edizione toscana de Il Giornale), è stato responsabile dell'Ufficio comunicazione del Comune di Firenze, caporedattore dell'agenzia di stampa Toscana daily news, cofondatore e vice direttore del settimanale di informazione locale Metropoli. Ha lavorato presso l'Ufficio stampa di Confindustria Toscana, ha collaborato e collabora per diverse testate giornalistiche cartacee e on line - fra queste il Sole 24 ore centronord, Il Corriere Fiorentino (edizione toscana del Corriere della Sera), Radio Radicale - si occupa di uffici stampa e ghost writing.