Pistoia, Non solo libri  |  novembre 28, 2017

Ecco il dizionario toponomastico dell’Alto Reno e dell’Orsigna

Curato da Piero Balletti, il volume ha richiesto alcuni anni di ricerche. Raccolti toponimi noti e meno noti di due vallate del nostro Appennino. “La Voce della Montagna” e la Proloco de Le Piastre hanno deciso di sponsorizzarne la presentazione in programma domenica, 17 dicembre, alle 15,30, nei locali del Museo della Bugia

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La copertina del Dizionario

LE PIASTRE (PISTOIA) – Nel suo significato più moderno la parola “cultura” significa “civiltà” e si rifà al tedesco Kultur; essa è , dunque, quell’insieme di tradizioni, di saperi, di esperienze comuni, di vicende storiche che un popolo accumula nel tempo e che ne denota l’identità e l’appartenenza alla terra dei padri, alla patria, in senso etimologico.

Cultura come “scavo archeologico”

Perciò ogni operazione culturale è un piccolo “scavo archeologico” alla ricerca di un senso di appartenenza che distingue un uomo da un altro, una comunità da un’altra, un popolo da un altro. Quando si ignora questo retroterra individuale e collettivo e si cerca di uniformarsi ad un pensiero unico, ad una globalizzazione anonima e senz’anima, si rischia di snaturarsi, di sentirsi orfani, di perdere i punti cardinali del vivere.

Poca conoscenza del territorio

Molti giovani e anche meno giovani che abitano i nostri paesi di montagna fanno un uso smodato delle moderne diavolerie informatica e sanno tutto di luoghi e fatti per lo più loro estranei, mentre non conoscono nulla del borgo in cui sono nati e del territorio in cui sono vissuti i loro avi. Basta, invece, osservare con attenzione l’ambiente che ci circonda o semplicemente riflettere sul nome dei luoghi che punteggiano il nostro vivere quotidiano, per svelare un passato, recente o lontano, che fa parte di noi.

L’utilità del dizionario

A questo scopo sono di grande utilità opere come il Dizionario toponomastico dell’Alto Reno e dell’Orsigna , curato da Piero Balletti , edito dalla Società pistoiese di Storia Patria e pubblicato grazie al determinante contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia. Esso ha richiesto alcuni anni di ricerche pazienti e appassionate da parte del curatore e di una rete di collaboratori e informatori che hanno raccolto toponimi noti e meno noti di due vallate del nostro Appennino, nonché le vicende che ne hanno accompagnato la storia o che ne hanno ispirato i miti.

La presentazione il 17 dicembre a Le Piastre

Un’operazione culturale di questo tipo, che aspira a far luce sulla microstoria locale e ci interroga sulle nostre radici comuni, merita un riconoscimento ufficiale, al quale il nostro giornale non poteva certo sottrarsi. Perciò “La Voce della Montagna” e la Proloco de Le Piastre hanno deciso di sponsorizzarne la presentazione , che avverrà domenica, 17 dicembre, alle 15,30 presso i locali del Museo della Bugia, a Le Piastre. Si tratta della prima presentazione ufficiale del Dizionario, che Piero Balletti ha gentilmente acconsentito a tenere qui in montagna per gratitudine nei confronti dei collaboratori locali che lo hanno supportato in questa sua preziosa fatica.


Maurizio Ferrari

Maurizio Ferrari, sambucano di origine, ha insegnato Lettere per 38 anni nelle Scuole superiori pistoiesi. Ora è imprenditore agricolo e si sta impegnando nella promozione e nel rilancio del territorio appenninico come Presidente dell'Associazione "Amo la montagna APS" che si è costituita nel 2013 e che ha sede a Castello di Cireglio.Ha collaborato per 25 anni alla rivista "Vita in Campagna", del gruppo "Informatore Agrario". Recentemente ha pubblicato alcune raccolte di racconti ispirati alla vita quotidiana di Sambuca, dal titolo :"Dieci racconti sambucani"; "La mia Sambuga" e "Cuori d'ommeni e di animali", nonché una favola per bambini, "La magìa della valle dimenticata" illustrata dagli alunni della scuola elementare "P.Petrocchi " di CIreglio (Pistoia)