LE PIASTRE (PISTOIA) – Il Nobel per la cultura 2017 andrà a Gigi D’Alessio “perché nessuno come lui ha fatto tanto per convincere tutti coloro che hanno ascoltato le sue canzoni a darsi alla lettura dei libri”. È con questa bugia che Luca Palamidessi di Montecatini Terme, si è aggiudicato il titolo di più bugiardo d’Italia 2017 al termine della quarantunesima edizione del Campionato italiano della Bugia che si è svolto a Le Piastre, oggi pomeriggio (domenica 6 agosto), davanti ad altri 29 concorrenti.
Chi è il vincitore
Palamidessi, 49 anni, padre di tre figli, dipendente della camera di Commercio di Prato, dopo la premiazione ha raccontato che la Bugia de Le Piastre l’ha scoperta per caso, due anni fa: “Ne avevo sentito parlare ma la prima volta l’ho vista nel 2015. Poi lo scorso anno la prima partecipazione, quasi per scommessa, e il terzo posto – spiega il vincitore -. I veri emozionati, comunque, erano i miei figli, che temevano una figuraccia. Invece è andata bene”. Più di così, vittoria netta, con voti molto alti da tutta la giuria. E ora? “Ora basta, questa è l’ultima partecipazione al campionato della bugia”. Chiusura in bellezza, insomma. La bugia, del resto, non fa parte del suo repertorio abituale: “Sono appassionato di scrittura, mi diletto a scrivere poesie e anche racconti per riviste di fotoromanzi”, spiega il neo vincitore. Che se la gode, al termine della premiazione, in compagnia della moglie e dei tre figli, di 15, 12 e 10 anni, che lo hanno seguito trepidanti. E che adesso sprizzano felicità.
Posto d’onore a due giovani del Mali
Al secondo posto, felici vincitori del Bugiardino d’argento, due giovani richiedenti asilo provenienti dal Mali, ospitati in una vicina struttura d’accoglienza, Diallo Balé e N’Faly Dembelé, che hanno raccontato di essere laureati in economia e commercio e di essere arrivati in Italia per un master, ma con loro grande sorpresa, una volta giunti nel centro di accoglienza, si sono accorti che veniva loro offerta una frequenza all’asilo e che era stata raccontata loro una bugia.
La terza classificata
Al terzo posto, Teresa Fragola di Cusumaro (Ferrara), insegnante, che ha interpretato la parte della moglie che incoraggia un principiante che si appresta ad affrontare il primo giorno di scuola, permettendogli che troverà insegnanti collaborativi, studenti modello, una istituto tecnologicamente aggiornata, insomma una scuola perfetta. Per poi rivelare che colui che doveva essere incoraggiato e consolato era suo marito, il preside.
I premi speciali di Nazione e Tirreno
Il premio intitolato al giornalista Giancarlo Zampini e messo in palio da La Nazione, che va alla raccontatrice più caratteristica, è stato conquistato dalla romana Francesca Targa, mentre quello intitolato alla giornalista Lucia Prioreschi e messo in palio da Il Tirreno per premiare il bambino più bugiardo ha visto la vittoria ex aequo di tre piccole e simpatiche concorrenti: Bianca Tesi, Aurora Rosini e Bianca Scatizzi. Hanno raccontato le bugie di una bomba che cade in una pasticceria e si innamora di un bombolone e quella del canguro che sarebbe un incrocio tra un cane ed un paguro. E per dimostrarlo sono salite sul palco con un canino bianco a cui avevano sistemato sul dorso una casetta di cartone. Proprio come il paguro che si porta sempre la casa con sé.
La “lectio magistralis” di Paolo Hendel
L’Accademia della Bugia de Le Piastre ha quindi consegnato la laurea honoris causa a Paolo Hendel che ha svolto dal palco la sua lectio magistralis nel corso della quale ha parlato, tra l’altro, della polemica sui vaccini e delle tante bufale che si leggono su internet, come quella di Trump che nega l’effetto serra, e attribuisce il buco dell’ozono ai gas intestinali delle mucche. Esilarante la parte dedicata dal comico e attore agli epitaffi: prima inanellandone una lunga serie di veri, scritti sulle tombe di tanti personaggi famosi – come quello di Frank Sinatra, “il meglio deve ancora venire” – a quelli immaginati per personaggi famosi, soprattutto della politica, da Salvini a Renzi, da Grillo all’immancabile Berlusconi: “Aspettate a festeggiare. Fra poco ritorno”, dovrebbe lasciar scritto quest’ultimo. Esilarante quello del precario perenne: “Finalmente un posto fisso”.
I ringraziamenti
“Ringraziamo tutti i numerosissimi partecipanti alle varie sezioni – concludono il magnifico rettore dell’Accademia della Bugia e l’inventore del campionato, Emanuele Begliomini e Giancarlo Corsini – e in particolare, e lo facciamo in tutte le lingue del mondo, gli oltre cento disegnatori che da 35 Paesi di tutti e cinque continenti ci hanno inviato le loro opere. E diamo appuntamento ai nostri sempre più numerosi fan alla nostre prossime e più sincere iniziative. Un grazie va anche alla Pro Loco Alta Valle del Reno, e a tutti gli abitanti de Le Piastre che hanno fornito ospitalità gratuita ai nostri graditi ospiti”.
Il titolo di miglior bugiardo radiofonico, il concorso gestito da Radio Toscana, media partner del Campionato, se l’è aggiudicato Simone Barni, pistoiese e operaio nello stabilimento pistoiese della Hitachi.
Foto di gruppo dei vincitori
Il pubblico
L’aggiornamento con la nuova FOTOGALLERY