MONTAGNA PISTOIESE – E’ veramente un piacere per un giornale come il nostro, votato al rilancio della montagna pistoiese, dar voce a tutte le iniziative che vengono proposte nei mesi di Luglio e Agosto un po’ in tutto il territorio. Qua e là, nei paesi non si contano le opportunità di vario tipo: si va dalle sagre gastronomiche alle camminate per i boschi, dagli incontri culturali alle manifestazioni folkloristiche. Chi in questi mesi lascia le infuocate città, non ha che da scegliere fra un ventaglio veramente ampio di offerte.
Tanti eventi molto conosciuti
Alcune manifestazioni hanno davvero una rilevanza internazionale: penso al “Campionato della Bugia” a Le Piastre, a “Lettera Appenninica”, che in pochissimi anni ha conquistato una fama notevole, ad altre che sono destinate ad altrettanti successi, come “Montagnarte” a Cutigliano e “Appennino inCanto”, a Piteglio (e non solo), o “La festa del mirtillo”, all’Abetone, così come una serie di appuntamenti più consolidati, penso a “Medievalia”, a Momigno, oppure ormai diventati tradizione, è il caso delle Manifestazioni Ferrucciane a Gavinana o della “Sagra di mezz’estate” a Cutigliano.
Il grande impegno volontaristico
L’aspetto maggiormente degno di nota è l’impegno di tanti volontari, che dedicano molte settimane del loro tempo libero alla promozione dei luoghi di origine, oppure di luoghi in cui vengono a trascorrere la stagione estiva: uniti, tutti, da uno spirito di appartenenza innato o acquisito e da un amore comune per la montagna.
Senza questo impegno la nostra terra sarebbe un limbo, un suolo senz’anima.
Concomitanze evitabili
Ciò che, invece, dispiace è la concomitanza temporale di eventi ugualmente interessanti, perché prevalentemente concentrati nei mesi di Luglio e Agosto ; infatti sarebbe auspicabile, almeno per quelli più rilevanti, una loro diluizione anche nei mesi primaverili ed autunnali, durante i fine settimana in cui la gente è ancora disposta a muoversi.
Serve una “regia”
Basterebbe uno sforzo di coordinamento fra le varie proloco e associazioni promotrici. Il fatto è che il campanile persiste ancora, subdolamente, che manca una cabina di regìa unica (come da queste pagine web diciamo da tempo!) che sarebbe l’ora che nascesse un marketing territoriale, una specie di strumento turistico super partes che lo gestisse, un progetto di rete, magari supportato dalla “Voce della Montagna”.
E’ una provocazione? Forse si! Ma, a pensarci bene, non troppo.