.SAN MARCELLO – “Un successo che ci compensa della fatica e consente di guardare oltre: all’edizione 2018, quando il tema riguarderà uno fra gli elementi fondamentali della vita sul quale le comunità di montagna hanno molto da dire, l’acqua”. Federico Pagliai, ideatore e direttore di Letterappenninica, non si limita al consuntivo dell’edizione appena conclusa (30 eventi fra il 4 e il 6 agosto in molte località dell’Appennino tosco-emiliano, tutte legate dal tema del cerchio), ma rilancia sull’anno prossimo anticipando il tema che unirà gli incontri basati, comunque, sulla centralità del libro: l’acqua come bene comune. Saranno anche tentate sinergie con altre rassegne culturali (“Per esempio Biblioterme di Montecatini” precisa Pagliai).
Qualche ritocco alla formula per il prossimo anno
Con un grazie a tutte le realtà che hanno consentito la rassegna (“Senza le forme di aiuto ricevute, da Comuni e sponsor privati, da pro loco e gruppi, da edicole e librerie, da singoli e comunità che hanno creduto nel progetto, non avremmo potuto farcela”), Pagliai sottolinea che “tutto, nella sostanza, ha funzionato e tutto confermato il valore dell’idea. Non sono mancati aspetti su cui noi stessi dovremo riflettere: forse 30 eventi in soli 3 giorni sono troppi; magari sarà utile allungare il periodo così come sarebbe importante poter contare sull’aiuto di più volontari. Ma siamo contenti per un risultato che non riguarda solo il dato numerico di chi ha partecipato agli incontri, diciamo nel complesso attorno alle 1.500 persone cui vanno aggiunte le tante migliaia di visite sui social, ma soprattutto l’idea di fondo: dare più voce alla montagna, sapendo unire ciò che spesso é diviso, anche attraverso la cultura, i libri, il pensiero”.
Gli eventi clou
Fra gli eventi clou, sono ricordati gli incontri con Francesco Moser e su Zeno Colò, il premio giornalistico “Paolo Bellucci” quest’anno consegnato al documentarista Davide Demichelis con il coinvolgimento dei bambini di Gavinana, la scelta di puntare sul teatro con il Vajont dal libro di Mauro Corona, gli incontri con Tiziano Fratus e Franco Arminio, la riscoperta di personaggi locali capaci di interessare un pubblico addirittura nazionale (come sta accadendo con il “pioniere della mountain bike”, Armando Manzani, ora balzato agli onori nazionali grazie ad alcuni articoli di Marco Pastonesi). Di tutto rilievo il “gemellaggio” con le comunità terremotate del reatino.
Il gruppo di Letterappenninica – conferma lo scrittore – “entro agosto si riunirà per una prima analisi con le luci e le ombre di questo 2017 e per iniziare il cammino verso l’edizione 2018, con l’attualissimo tema dell’acqua. Chi ha voglia di dare una mano e di farsi coinvolgere, non ha che da farlo presente”.