Personaggi e Interpreti, Sambuca  |  giugno 3, 2017

Guccini: “Il mio nuovo libro sarà sulla Pavana di oggi”

Intervista al cantante e scrittore nella sua casa sulla Montagna Pistoiese, dopo la cittadinanza onoraria conferitagli dal Comune di Sambuca. Il ricordo di quella giornata: “C'era un'atmosfera di affetto sincero. Mi ha fatto molto piacere vedere tanta gente arrivata lì per l'occasione”. Nel prossimo volume parlerà del paese, di come è cambiato negli anni: “Si sentirà forse l'eco di un altro passato. Era tutto assai diverso: la gente, il rapporto con gli animali, con la natura”

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PAVANA (SAMBUCA) – Il portone esterno è costantemente aperto ma è di rigore metter mano al battente in ferro. Dopo un po’, a tempo debito, si affaccia il padrone di casa, sempre ospitale, nonostante riceva ogni giorno decine di ammiratori provenienti da ogni parte d’Italia, che gli chiedono dediche o semplicemente lo salutano con affetto.
Francesco Guccini è così, si concede alla gente nella sua casa in Pavana.
All’inizio scherziamo un po’ sui contrasti secolari tra i nostri due paesi; io, sambucano di nascita, lui di origini pavanesi. Poi il discorso si fa più serio, anche se stamani Francesco è simpaticamente ironico.
Domanda un po’ provocatoria: ci sono voluti dei sambucani per concederti la cittadinanza onoraria, una settimana fa?
“ In effetti, non c’era alcun pavanese alla cerimonia presenziata da Fabio Micheletti, il Sindaco di Sambuca, anche se si svolgeva qui sotto, al Molino di Chicón, il molino di mio nonno, dove ho vissuto da bambino”.
Nessuno è profeta in patria! Ma cosa ti ha più colpito di quel giorno?
Si guarda un po’ intorno poi inizia così: ”Il vigile che disciplinava il traffico nella stradetta che porta al Molino. Non ce l’avevo mai visto! Poi l’atmosfera di affetto sincero, in mezzo ad alcuni anziani e a tanti giovani. Mi ha fatto molto piacere vedere tanta gente arrivata lì per l’occasione.
Inevitabilmente c’è stato qualche scambio di battute con amici. Uno, per esempio, mi ha fatto notare che quando non ci sarò più, Pavana cambierà nome e si chiamerà Pavana Guccini, come Sasso si è chiamata Sasso Marconi, per aver dato i natali al grande scienziato. Io gli ho risposto che si dovrebbe chiamare piuttosto Pavana Savigni, perché mi pare che sia più importante quella macelleria!”.
Ma secondo te quel riconoscimento ufficiale è stato dato a Guccini, come monumento della cultura italiana, oppure a Francesco cantore della vita di questo Appennino?
“Non so risponderti: Certo è che in molti miei libri e scritti ho parlato di questi monti, di questi paesi che ormai non esistono più, dove fino a trent’anni fa c’era tanta gente ‘indigena’ da generazioni e generazioni e ora non conosci quasi più nessuno. Si sono mescolate le etnie, anche giustamente e perfino con i nuovi arrivi i paesi sono quasi disabitati. Le case, un tempo vive, ora hanno porte e finestre chiuse e le scuole hanno pochi alunni, per non parlare di quelle che non esistono più”.
Allora, Pavana di oggi com’é?
“Sto scrivendo proprio in questi giorni un libro che parla di Pavana com’è oggi, sul tipo di Cronache Epafaniche, e che pubblicherò tra qualche tempo. Si sentirà forse l’eco di un passato assai diverso, come fai tu quando scrivi i tuoi racconti su Sambuca. Pensa che la moglie di un mio caro amico, quando quest’ultimo viene qui a trovarmi, gli domanda se si reca in pellegrinaggio a Pavana, quasi il paese fosse un santuario dedicato al passato, dove si va per pregare nella pace e nella solitudine”.
Infatti i nostri paesi erano un’altra cosa,
“Tutto era diverso: la gente, il rapporto con gli animali, con la natura. Pensa alle giornate passate a fare il bagno nel Limentra!”. Allora lo guardo male e lui si riprende un po’: “Già, nella Limentra , come dite voi a Sambuca!”.
E conclude, parlando di dialetti, di isoglosse, di Rohlfs. Ma questo è ormai il Prof Guccini, che dopo un po’ mi saluta amabilmente.


Maurizio Ferrari

Maurizio Ferrari, sambucano di origine, ha insegnato Lettere per 38 anni nelle Scuole superiori pistoiesi. Ora è imprenditore agricolo e si sta impegnando nella promozione e nel rilancio del territorio appenninico come Presidente dell'Associazione "Amo la montagna APS" che si è costituita nel 2013 e che ha sede a Castello di Cireglio.Ha collaborato per 25 anni alla rivista "Vita in Campagna", del gruppo "Informatore Agrario". Recentemente ha pubblicato alcune raccolte di racconti ispirati alla vita quotidiana di Sambuca, dal titolo :"Dieci racconti sambucani"; "La mia Sambuga" e "Cuori d'ommeni e di animali", nonché una favola per bambini, "La magìa della valle dimenticata" illustrata dagli alunni della scuola elementare "P.Petrocchi " di CIreglio (Pistoia)