PISTOIA – ”Pistoia è una sorpresa per chi non l’ha mai visitata. Dispone di uno straordinario mosaico di bellezze, una compresenza unica di elementi diversi. L’occasione di quest’anno è uno strumento eccezionale per farsi conoscere e apprezzare”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, intervenuto oggi nella Sala Maggiore del Palazzo comunale per quello che è stato il battesimo ufficiale di Pistoia capitale della cultura 2017. Un passaggio fondamentale del suo intervento a conclusione della visita che lo ha visto protagonista insieme al ministro dei beni culturali, Dario Franceschini, e al presidente della Regione, Enrico Rossi, accompagnati dal padrone di casa, il sindaco Samuele Bertinelli. Prima la visita a Palazzo Fabroni, poi all’antica chiesa di Sant’Andrea, dove hanno potuto ammirare il pulpito di Giovanni Pisano, un capolavora della scultura italiana medievale, quindi l’incontro con le autorità cittadine e personalità varie in Palazzo di Giano: una cerimonia essenziale, con quattro brevi interventi
Il sindaco Bertinelli
Ha iniziato il sindaco Bertinelli che ha sottolineato come il 2017 dovrà essere “un ponte verso il futuro. Viviamo questa esperienza come una responsabilità e non come un semplice riconoscimento.Vogliamo consolidare nel tempo la notorietà di Pistoia”, ha detto il primo cittadino. Bertinelli ha citato alcuni risultati della sua amministrazione, in particolare gli investimenti nel settore culturale, “più del doppio della media nazionale”, e ha evidenziato come gli effetti di Pistoia capitale si siano già visti negli ultimi mesi dello scorso anno: “Nel 2016 abbiamo incrementato il turismo del 20% con una crescita record nei nostri musei e palazzi”.
Il governatore Rossi
Il governatore Rossi ha speso parole di apprezzamento per il progetto di Pistoia perché “profondamente legato alla storia e alla cultura della città”. E Rossi ha voluto guardare al territorio interessato da questa grande occasione, oltre le mura urbane, con un’attenzione particolare alla montagna. Il governatore ha ricordato il giornalista e scrittore Tiziano Terzani e Niccolò Tommaseo: “Tommaseo diceva di Beatrice di Pian degli Ontani che parlava l’italiano come il Petrarca senza averlo mai letto”.
Il ministro Franceschini
Il ministro Franceschini ha ripercorso la scelta di Pistoia come Capitale della cultura, rivendicando la volontà di valorizzare “le realtà turistiche poco conosciute'”. Il meccanismo della capitale della cultura, dopo l’esperienza europea con Matera, “è un meccanismo che funziona e la prima città designata lo scorso anno, Mantova, è lì a confermarlo. “Mantova ha avuto un boom turistico, soprattutto quello internazionale”. In chiusura uno sguardo più generale alle politiche per il rilancio turistico del nostro Paese. “I pilastri devono essere due – ha concluso il ministro -: il turismo sostenibile e la valorizzazione dell’Italia come un museo diffuso”.
Il primo ministro Gentiloni
Il primo ministro ha concluso gli interventi, ricordando il suo discorso di stamani al Parlamento Europeo. “C’è il rischio che si possa vivere un 1989 al rovescio. Anziché far crollare i muri, da più parti si stanno ricostruendo”. Prima Gentiloni si è soffermato sulle bellezze e sui meriti di Pistoia che come tante realtà meno note può intercettare quella “straordinaria domanda di Italia che c’è nel mondo”. In particolare, ha detto il presidente del consiglio, “il nostro Paese dovrà guardare a quel miliardo di persone uscito da una situazione di povertà, ormai da oltr venti anni, soprattutto in Asia. C’è una grande voglia di Italia e non tutti possono venire a Venezia, Firenze, Roma“. Esiste un’esigenza economica di valorizzare altre realtà, è stato il messaggio conclusivo di Gentiloni. E’ il caso di Pistoia, “una delle città con il rapporto fra qualità turistica e notorietà su cui si può lavorare di più”.