Una Montagna di Parole, Ambiente  |  gennaio 5, 2017

Leppa o sinibbio pari sono. Quando soffia il vento gelato … si zizzola

La leppa, ovvero vento gelido, deriva da un verbo germanico del 1700 che significava scappare. Sinibbio da un aggettivo latino, subniveus, che voleva dire nevoso. La parola zizzola, la cui origine è nel centronord d'Italia, sta per aria gelida. Zizzolare quindi equivale a tremare dal freddo

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L’inverno porta con sé il riposo della natura, le giornate brevi e, di solito, anche il freddo, che in questi ultimi decenni è sempre di minore intensità (anche se proprio con il ponte dell’Epifania sono in arrivo temperature molto basse). Tuttavia la presenza nel nostro vocabolario di montagna di parole come “leppa” e “sinibbio” dimostra che almeno nel passato il freddo veniva,eccome!
La parola “leppa” nell’area lucchese e in quella pistoiese significa “vento gelato” e deriva dal verbo “leppare”, un verbo germanico, che nel 1700 significava “scappare”, “fuggire a gambe levate” e che oggi è caduto in disuso. “Leppa” è dunque una parola deverbale, come dicono i linguisti, perché da quel verbo trae origine.
Di analogo significato è “sinibbio”, anche se nella Toscana settentrionale equivale a “vento freddo con neve”, come attesterebbe l’origine subniveus , un aggettivo tardo latino che significava “nevoso” (da nix-nivis =neve).
Quando la leppa e il sinibbio invernali si manifestano in tutta la loro crudezza, non ci resta che “zizzolare”, cioè “tremare per il freddo”, verbo che prende avvio dalla parola “zizzola” la quale, in certi dialetti dell’Italia centrosettentrionale significa, fra l’altro, “aria molto fredda”, il cui effetto è quello di far battere i denti a noi poveri mortali.


Maurizio Ferrari

Maurizio Ferrari, sambucano di origine, ha insegnato Lettere per 38 anni nelle Scuole superiori pistoiesi. Ora è imprenditore agricolo e si sta impegnando nella promozione e nel rilancio del territorio appenninico come Presidente dell'Associazione "Amo la montagna APS" che si è costituita nel 2013 e che ha sede a Castello di Cireglio.Ha collaborato per 25 anni alla rivista "Vita in Campagna", del gruppo "Informatore Agrario". Recentemente ha pubblicato alcune raccolte di racconti ispirati alla vita quotidiana di Sambuca, dal titolo :"Dieci racconti sambucani"; "La mia Sambuga" e "Cuori d'ommeni e di animali", nonché una favola per bambini, "La magìa della valle dimenticata" illustrata dagli alunni della scuola elementare "P.Petrocchi " di CIreglio (Pistoia)