SAN MARCELLO – Giuseppina Cassone, vice prefetto vicario di Pistoia, dal primo di gennaio di quest’anno è anche commissario prefettizio dei comuni di San Marcello Pistoiese e Piteglio, appena “fusi” in un’unica entità. Nei mesi che ci separano dalle elezioni amministrative per l’elezione del sindaco e il rinnovo del consiglio comunale, toccherà a lei governare con poteri totali, quelli che appunto vengono conferiti al commissario. Contrariamente al suo collega Vittorio De Cristofaro (commissario in passato a Pescia, Uzzano e Borgo a Buggiano e adesso impegnato fra Abetone e Cutigliano), la dottoressa Cassone non ha avuto precedenti esperienze dirette. “Sono stata per molti anni dirigente dell’area enti locali e ho quindi curato le procedure di diversi commissariamenti anche se non ho svolto personalmente il ruolo di commissario”, è la premessa della vice prefetto.
Dottoressa Cassone questa è la sua prima volta nel ruolo ed è anche una prima volta particolare perché non si parla di uno scioglimento di un singolo comune bensì di due, che si sono uniti per propria scelta. Differenza che pesa, immagino.
“Sì, in genere i consigli comunali vengono sciolti per problematicità varie, da quelle più gravi di infiltrazioni mafiose a tutta una serie di possibili difficoltà intercorse durante il mandato che hanno portato al loro decadimento. Stavolta niente di tutto ciò, i due consigli comunali hanno scelto questa strada, sottoposta anche a referendum popolare, e quindi la situazione è assai più lineare”.
C’è poi l’aspetto legato alla collaborazione dei sindaci uscenti, cosa che non può accadere nelle altre tipologie. Quanto può aiutare nello svolgimento del suo lavoro?
“Sì, questa collaborazione è prevista nelle norme ed è sicuramente di aiuto”.
Resta la sua totale autonomi nel decidere in questo periodo. Come intende utilizzarla?
“Certamente è così, anche se il mio è un ruolo che potrei definire di traghettatore, e a questo mi atterrò, nei limiti del possibile, per condurre il nuovo Comune nel modo migliore fino alla prossima scadenza elettorale. Saranno adottati tutti gli atti necessari ma noi non siamo stati eletti, non siamo sindaci”.
Prima ancora di unirsi San Marcello e Piteglio hanno dovuto fronteggiare una protesta per la riduzione degli orari del servizio anagrafe. A che punto siamo?
“L’indicazione dei sindaci è stata quella di non privare il territorio di certi servizi e quindi di mantenere l’apertura dello sportello anagrafe il sabato a Piteglio. Adesso questo servizio è stato garantito poi vedremo, e vedranno i futuri amministratori, in base al funzionamento e all’utenza, se questa è davvero un’esigenza reale oppure se le cose potranno essere riviste. ‘Fusione’ però non deve voler dire perdere servizi, al contrario migliorali. Credo questo, più in generale, e ciò sarà possibile appena ci sarà la disponibilità di maggiori risorse finanziarie”.
Oltre al problema più contingente dell’anagrafe ci sono poi diverse questioni sul tappeto ancora da definire, penso per esempio alla piscina di Maresca o al centro ex Maeba. Conosce queste problematiche ed eventualmente si è fatta qualche idea su come provare a intervenire nel periodo in cui amministrerà il nuovo Comune?
“Di alcuni temi sono a conoscenza magari non diretta, di altri mi sto informando in questo periodo ma è troppo presto per dare indicazioni. Lo farò se e quando ci saranno le condizioni”.
Qualche atto già compiuto?
“I primi atti necessari sicuramente, come per esempio far funzionare la tesoreria, un servizio assolutamente indispensabile. Dovremo anche rivedere il gonfalone, che richiami possibilmente quelli già esistenti. Le persone tengono ai simboli e questo elemento bisogna considerarlo”.
Che clima ha trovato in questi prini giorni fra i dipendenti?
“Un clima tranquillo e collaborativo”.
Ci sarà qualche problema per eventuali spostamenti del personale o cambiamenti in genere?
“E’ stata predisposta una riorganizzazione da parte dei due sindaci uscenti, nella quale sono state rispettate le professionalità acquisite. Procederemo tenendo conto di questo e compatibilmente con le esigenze di tutti, fra queste anche la località di residenza”.
E’ vero che il suo sarà un breve interregno ma come pensa di organizzare il rapporto con i cittadini?
“Sarà di massima apertura e ascolto. Io sarà tre giorni la settimana in Comune a San Marcello che è la sede formale del nuovo Comune”.
Piteglio, allora, resterà penalizzato?
“A Piteglio resteranno tutta una serie di uffici nella sede distaccata e poi, come dicevo in precedenza per l’anagrafe, il tempo farà capire meglio come aggiustare eventuali decisioni in corso d’opera”.
Ma ad Abetone, nella fusione con Cutigliano, è stata prevista la creazione della municipalità, in questo caso no.
“Sì la legge prevede questa possibilità, non so dire come mai in quel caso si è proceduto e in questo no”
Commissario, è preoccupata per questo incarico?
“Beh le novità fanno sempre paura ma in generale, e vale per questo incarico come per il mio lavoro in Prefettura, bisogna cercare di raggiungere i risultati senza arrovellarsi troppo sulle situazioni problematiche”.
LA PRECEDENTE INTERVISTA AL COMMISSARIO DI ABETONE CUTIGLIANO
Poco tempo ma grandi poteri. “Il commissario prefettizio non è un semplice passacarte”