FIRENZE – Location più adatta per un debutto in società non si poteva chiedere per la presentazione del volume “Orti botanici, eccellenze italiane” a cura di Marina Clauser e Pietro Pavone, edito dall’Associazione Nazionale Nuove Direzioni. Il volume, che raccoglie una panoramica degli orti botanici italiani, fra cui quello di Abetone, è stato presentato nella sala delle Feste di Palazzo Bastogi, a Firenze, grazie alla ospitalità del Consiglio regionale toscano, su iniziativa dell’Ecomuseo della Montagna Pistoiese (copie del volume possono essere ritirate nell’Ecomuseo della Montagna Pistoiese).
Coniugare didattica e turismo
Saluti istituzionali dalla vicepresidente e assessore alla cultura della Regione Toscana, Monica Barni che ha esordito con un elogio al volume: “Gli orti botanici sono un esempio concreto di come si possa utilmente coniugare la competenza scientifica con la cura e la conoscenza del territorio, la didattica, il turismo”. Claudia Perini e Paolo Luzzi, membri del Comitato scientifico dell’Orto Botanico Forestale di Abetone, hanno spiegato brevemente l’importanza di questi Orti da un punto di vista lavorativo: gli studenti che hanno effettuato tirocini universitari presso gli Orti Botanici come quello di Abetone (che fa parte del sistema di itinerari dell’Associazione Ecomuseo della Montagna Pistoiese), nella maggior parte dei casi hanno trovato impiego fisso nel loro campo di studio. Nati per studiare le Piante officinali, gli orti nei secoli hanno specializzato il proprio ruolo nella conservazione, conoscenza e ricerca, fino ad aprirsi ad attività didattiche e ludiche, con l’obiettivo di diffondere la conoscenza e l’amore per la natura e per le piante.
Promuovere gli Orti come eccellenza toscana
Il Presidente del Consiglio regionale della Toscana, Eugenio Giani e l’Assessore all’Ambiente della Regione Toscana, Federica Fratoni, hanno ribadito l’importanza delle istituzioni che mantengono e aprono al pubblico gli orti, senza dimenticare la bellezza estetica che questi spazi offrono alla Toscana e all’Italia, e si sono detti disponibili a promuovere gli orti come eccellenze toscane.
Ad Abetone gli studenti diventano “guide”
Su coordinamento di Manuela Geri, presidente dell’Associazione Ecomuseo della Montagna Pistoiese, la presentazione è poi continuato con le note tecniche su flora e fauna presenti nei diversi orti, da parte di Bruno Foggi, membro del comitato scientifico dell’Orto Botanico Forestale di Abetone. Eva Sagona, curatrice dell’Orto di Abetone, ne ha illustrato le attività: ogni anno circa 20 studenti laureati o laureandi si cimentano come guide sotto la sua supervisione, nelle aperture al pubblico.
Due mesi intesi di attività
Per l’orto botanico di Abetone l’anno si apre a luglio e si chiude a fine agosto e registra oltre 4000 presenze annuali, grazie al coinvolgimento di residenti e turisti in giochi, escursioni, concerti, mostre. Francesco Benesperi, responsabile della Forestazione dell’Unione dei Comuni dell’Appennino Pistoiese, infine, ha fornito dati e costi sostenuti per gli operai che annualmente si impegnano per sistemare e abbellire l’orto e prepararlo poi per i mesi invernali.