MONTAGNA PISTOIESE – Il progetto dell’Oasi della Fondazione Dynamo Camp? Un’idea da valutare attentamente. Non sono piaciuti all’area territoriale della montagna della Cna i giudizi negativi su quell’ipotesi espressi da alcuni Comuni (leggasi Abetone e Cutigliano). Ad affermarlo in modo garbato ma deciso il presidente Andrea Gaggioli che ha accolto con “stupore” lo “scetticismo espresso da alcuni amministratori” sul progetto lanciato dal fondatore e presidente di Dynamo, Vincenzo Manes. Alla Cna non piace come “vengano guardati con sospetto possibili investimenti soltanto perché provenienti da fuori. Noi, imprenditori della Cna, riteniamo invece di dover ascoltare e accogliere progetti che vogliono valorizzare un indubbio patrimonio presente nel nostro territorio”.
Ok a investimenti che vengono da fuori
Gaggioli, anzi, ribalta la frittata. “In questi tempi, in cui difficilmente si vedono realizzare nuovi progetti che interessano la montagna, che vediamo purtroppo depauperata di servizi ed eccellenze ogni giorno di più, dovremmo essere felici di ascoltare chi invece ha voglia di investire. Usufruire di investimenti esteri per realizzare un progetto non è inusuale in epoca moderna”. Secondo Cna, peraltro, proprio in tempi recenti Pistoia sta maturando esperienze interessanti in tal senso, come quello di Hitachi “che ha deciso di scommettere su una produzione di alta tecnologia ed eccellenza – continua il presidente Cna della montagna -. Allo stesso modo vogliamo ricordare come gli investimenti esteri che sono arrivati in passato sulla nostra montagna non l’abbiano affatto impoverita ma abbiano portato ricchezza e, cosa ancora più importante, un patrimonio di conoscenze e competenze che oggi ha la sua eredità in un comparto di meccanica di altissimo livello”.
Valutare i progetti senza pregiudizi
La chiusa finale è un appello all’apertura e al confronto: “Chiediamo a tutti gli amministratori di valutare attentamente il progetto presentato dalla Fondazione Dynamo prima di criticarlo e magari di aggiungere le loro proposte e modifiche se necessario, ma di non far fuggire degli investitori in un periodo in cui difficilmente ne troveremmo altri – sottolinea Gaggioli, che conclude -. Infine, se accogliere nuovi investimenti è certamente positivo, non dobbiamo scordarci di ciò che già c’è. Vogliamo rivolgere un appello agli enti locali perché non si dimentichino delle tante realtà virtuose che tutt’oggi esistono in montagna e che faticano a stare sul mercato. Anche per loro è necessario continuare a tenere alta l’attenzione”.