PITEGLIO – La fusione fra i Comuni di San Marcello e Piteglio deve ancora diventare effettiva (dall’1 gennaio) e già si registra la prima polemica per la riorganizzazione dei servizi. Una protesta da parte di alcuni cittadini del Comune più piccolo per la riduzione delle aperture dell’ufficio anagrafe. Fatto sta che per oggi pomeriggio, martedì 27 dicembre, era stato convocato un consiglio comunale sollecitato da un’interpellanza delle opposizioni che è poi saltato per l’indisponibilità del segretario comunale. La seduta non ha avuto luogo, se ne è parlato solo fuori dal contesto istituzionale fra amministratori e cittadini. “Come giunta abbiamo deliberato dando un indirizzo ai prossimi amministratori perché il sabato l’ufficio anagrafe sia in funzione anche a Piteglio, pur in un processo di riduzione dei giorni di apertura” (oggi sono quattro giorni alla settimana, ndr), ha spiegato il sindaco, Luca Marmo. Quindi da 4 giorni ai 2 più 1. Questa potrebbe essere la soluzione.
La sottoscrizione
Intanto un gruppo di cittadini ha già predisposto una raccolta firme, dal titolo emblematico “Appello per una giusta causa” nel quale si lamenta il fatto di non poter avere, dal primo di gennaio, un servizio anagrafe né nel Comune di Piteglio, né in quello di San Marcello. Una scelta che, se confermata, difficilmente passerà sotto silenzio.”Da questo episodio, comunque vada a finire e speriamo non nel modo peggiore, il Comune di Piteglio esce sconfitto. Il rischio è che divenga una ‘succursale’ di San Marcello”, commenta un cittadino, Massimo Ducceschi, subito dopo l’incontro in Comune di questo pomeriggio. Fra pochi giorni sindaci, giunte e consigli comunali di Piteglio e San Marcello decadono. C’è subito una prima piccola grana sul tavolo del commissario prefettizio in arrivo e poi, eventualmente, dei futuri amministratori.