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I proverbi, i modi di dire, gli aforismi non sono mai semplici invenzioni linguistiche prive di legami col mondo reale, bensì sintesi di esperienze e di filosofie di vita. “Quando la mora è nera, un fuso per sera” ne è un chiaro esempio. La vita contadina ha sempre fatto i conti con i ritmi stagionali e su di essi ha modellato tutte le attività, all’aperto e tra le mura domestiche.
Notoriamente la maturazione delle mora avviene nel mese di settembre, quando le giornate cominciano ad accorciarsi in modo sensibile; così in passato uomini e donne potevano dedicarsi di più alle attività domestiche, fra le quali importante era la filatura della lana, al fine di produrre indumenti. Allora si metteva mano alla rocca e al fuso e si filava.
Più tempo poteva essere dedicato a questa operazione, maggiore era la quantità di filato che si accumulava intorno al fuso e quando il fuso diventava ben panciuto e ricolmo di filo, si poteva ben dire di essere arrivati ad un buon risultato.
Si spiega così questo adagio che apre uno squarcio sulla vita dei nostri avi, i quali non sprecavano nemmeno un minuto delle loro giornate.