POPIGLIO (PITEGLIO) – “Mi presento ai lettori di questa interessante rivista on line della nostra montagna. Mi chiamo Manrico Cecchini, abito a Popiglio e svolgo la professione di assistente di Polizia Locale, e ringraziando il presidente ed il direttore di questa rivista intendevo dare un parere in merito al sondaggio sulla raccolta funghi. In primo luogo un saluto ed un ringraziamento ai promotori di questo sondaggio, che ha permesso di conoscere le opinioni di noi “montanini” sul problema. Voglio premettere che oltre ad essere un professionista delle forze dell’ordine, sono oramai da molti anni una guardia volontaria ambientale della Regione Toscana operando proprio nella Provincia di Pistoia e specificatamente sulla nostra montagna.
Senza fondi e senza convenzioni
Tralasciando gli ottimi risultati ottenuti nell’ambito della caccia pesca e bracconaggio mi voglio soffermare sul problema vigilanza sulla raccolta funghi. Vedo dal sondaggio che molti residenti hanno espresso proprio quale causa del degrado dei boschi durante il periodo di raccolta funghi la mancanza di vigilanza; non posso che confermare, e cercherò di chiarirvi i motivi. Con la recente normativa di abolizione delle province, la vigilanza volontaria ha subito una pesante battuta di arresto per mancanza di fondi che sono necessari per le polizze assicurative delle guardie, per i mezzi e per le divise, verbali etc etc, con il completo disinteresse della politica locale sul nostro operato. In estrema sintesi la Regione Toscana ha legiferato che gli enti locali, previa convenzione (quindi pagando essi le spese) possono demandare controlli sull’ambiente, caccia, pesca e raccolta funghi a noi guardie. Ovviamente nessun comune della Montagna ha avanzato proposte di convenzione e quindi almeno per il 2016 non abbiamo effettuato nessun servizio. Noi siamo a disposizione per consorzi o enti locali per svolgere al meglio il nostro servizio che, negli anni scorsi, permetteva di elevare centinaia di verbali per violazioni connesse alla raccolta dei funghi con relativi sequestri; in poche parole se la politica locale ha come obiettivo la tutela della nostra montagna, noi siamo pronti, gratuitamente come sempre.
Serve più vigilanza
Secondariamente voglio anche rappresentare che, sempre negli anni scorsi, gruppi di cittadini solidali e ben organizzati di Gavinana e zone limitrofe firmarono un esposto/petizione contro i nostri “selvaggi controlli” al Comandante della Polizia Provinciale che ci coordinava, ed addirittura un consigliere provinciale (residente in montagna) in consiglio provinciale chiese la nostra “abolizione”. Ovviamente agendo nella legalità ed in forza della Legge non fu preso nessuno stupido provvedimento richiesto.
Quindi in tutta sincerità e trasparenza di rapporto, secondo il mio parere tecnico il problema del degrado è risolvibile con una vigilanza seria e capillare, sia degli enti locali a mezzo della polizia locale, sia del Corpo Forestale dello Stato e delle Guardie Volontarie. La soluzione, almeno per quanto riguarda il Corpo delle Guardie Volontarie è nelle poche righe che mi sono permesso di scrivere sopra.
Riassumendo
1) Cittadini che collaborano nella vigilanza anziché protestare, ricordo che i verbali ad abitanti della Montagna sono stati elevati per infrazioni alle Leggi non per antipatia nei loro confronti.
2) Comuni della Montagna che convenzionano il nostro Corpo di Guardie ( 50 agenti con qualifiche di polizia amministrativa e pubblici ufficiali) e ci permettono di espletare una vigilanza seria e capillare.
Ringrazio ancora presidente e direttore della rivista, i promotori del sondaggio e….. Aspettiamo la risposta dei politici locali”.
Manrico Cecchini