PIAN DEGLI ONTANI (CUTIGLIANO) – La Montagna Pistoiese cerca un rilancio e in questi ultimi tempi si susseguono incontri pubblici per immaginare nuovi scenari futuri anche in vista delle elezioni delle nuove amministrazioni che governeranno i territori montani. L’ultimo in ordine di tempo è quello che si è svolto ieri pomeriggio, venerdì 2 novembre, all’Hotel Sichi di Pian degli Ontani. Al centro il tema del bosco e del turismo, un binomio di grande interesse e attualità. Ne hanno discusso i sindaci Tommaso Braccesi (Cutigliano), Giampiero Danti (Abetone) e Luca Marmo (Piteglio), oltre a Pamela Giani presidente del GAL (Gruppo Azione Locale) MontagnAppennino.
I sindaci e il valore del bosco
Tutti d’accordo sul valore rappresentato dalla foresta, a partire dal sindaco Braccesi. Danti di Abetone ha sottolineato che “la foresta è una nostra risorsa e deve essere gestita e sfruttata con intelligenza” e ha poi rilevato come in Italia ci sia una anomalia fra i contributi pubblici distribuiti nelle regioni del Nord e del Sud e quelli, assai più scarsi, che arrivano al centro. Naturalmente quello dei contributi pubblici è stato un tema dominante, insieme al modo col quale sia possibile attirare risorse pubbliche sul territorio della Montagna. “Lavorare in Montagna costa più che altrove, ma il bosco è una ricchezza che ci rende liberi ed in poco tempo possiamo cambiare volto a questa montagna se agiamo con intelligenza”, ha detto la presidente Giani. Il sindaco Marmo ha notato come con la fusione San Marcello-Piteglio, il nuovo comune sarà il secondo della provincia per estensione territoriale ed in futuro occorrerà per questi territori una attenzione da parte pubblica maggiore che in passato. Poi si è soffermato su di una attenta analisi del territorio e sulla sua suddivisione fra parte di bosco pubblica e privata, prima di ricordare che ci sono 50 proprietari di bosco che stanno costituendo in associazione, il cosiddetto “Progetto bosco”. L’Associazione dovrebbe costituirsi prima della fine dell’anno.
Gli albergatori: grandi risparmi col cippato
Improntati alla concretezza gli interventi di Giuliano Tonarelli, dell’Hotel Patrizia, e di Carluccio Ceccarelli, dell’Hotel Sichi, perché hanno sperimentato, e sperimentano, l’uso del “cippato” nei propri Hotel. Hanno mostrato, numeri alla mano, come sia possibile con questo combustibile conseguire economie di costo che arrivano ad un quarto rispetto al gasolio. Tonarelli ha spiegato che con l’impiego del cippato spende oggi intorno a 4.800 euro mentre per ottenere lo stesso risultato dovrebbe acquistare circa 20.000 di gasolio. È chiaro che questo permetterà una riduzione dei costi a favore della clientela. Stessa cosa per Ceccarelli che ha dichiarato che col gasolio spendeva mediamente da 22 a 40.000 euro annui, mentre col cippato la cifra si aggira sui 7.000. Inoltre ha fatto sapere che per la trasformazione del proprio impianto riceverà un contributo intorno al 40% della spesa complessiva.
Gli imprenditori: tanti benefici dal cippato
Maurizio Frullani, dell’azienda agricola fattoria “La Piastra” ha mostrato i diversi metodi per ottenere cippato, osservando come la disponibilità di questo combustibile sia più che sufficiente, ma ha aggiunto che il bosco è una gran risorsa ma va lavorato bene. Grazie alla produzione di cippato il bosco rimane pulito. Frullani si è augurato che la gente capisca il valore del cippato, assai più vantaggioso anche della legna. L’architetto Alessandro Tirinnanzi dell’Università di Firenze ha illustrato i vantaggi economici e ambientali derivanti dalla filiera corta, mentre Massimo Matteazzi, di una azienda produttrice di caldaie e attrezzature per l’utilizzo di biomasse, ha dimostrato come l’efficienza raggiunta dai nuovi prodotti che sono sul mercato sia molto interessante.
