MARESCA – Un incontro pubblico a Maresca, organizzato dal Comitato montano per il sì, nel quale la docente di Diritto Pubblico all’Università di Siena, Tania Groppi, ha dettagliatamente spiegato il contenuto della proposta di riforma costituzionale che sarà sottoposta a referendum domenica prossima, 4 dicembre. A meno di una settimana dal voto il comitato per il sì, costituito in montagna e composto da 25 membri, ha deciso di invitare un’esperta, una studiosa che in passato ha fatto parte di importanti organi di livello nazionale preposti a studiare la nostra Costituzione. Obiettivo dell’incontro, fare chiarezza sui temi più dibattuti e controversi. Le spiegazioni non sono mancate nell’esposizione della professoressa Groppi, che oltre a soffermarsi su i vantaggi che la riforma porterà, ha commentato con particolare efficacia quei punti di proposta di cambiamento che hanno alle spalle il giudizio della Corte Costituzionale, ma che i sostenitori del no considerano incostituzionali: un esempio è la tesi che il Parlamento in carica sia stato eletto con una legge dichiarata incostituzionale quindi che la riforma sia illegittima. La relatrice ha detto senza mezzi termini che questa affermazione è falsa perché la Corte ha chiaramente risposto sul punto. Ad uguale conclusione la relatrice è giunta a proposito dell’affermazione che sostiene che la riforma aumenti i poteri del Governo perché questo punto non è toccato dalla riforma e quindi nessun pericolo di concentrazione di poteri. Poi molto si è dilungata sulle nuove funzioni del Senato e sui meccanismi di elezione dei suoi membri, arrivando alla conclusione che forse era opportuno non mantenere il nome di Senato a questo organo che ha funzioni assolutamente diverse da quello attuale.
Il pubblico intervenuto al dibattito di Maresca
Il dibattito è stato vivace e molte le domande rivolte all’esperta, come quella riguardante specificatamente i problemi della Montagna, ovvero l’attuale articolo 44 della Costituzione che testualmente recita “la legge dispone provvedimenti a favore delle zone montane”, mai concretamente “disposti”, a detta di chi ha posto la domanda. La risposta è stata chiara: con la riforma la competenza di “disporre” passerà alle Regioni che saranno in grado di decidere.
Sauro Romagnani
MARLIANA – Nei giorni scorsi, nella suggestiva scenografia regalata dalla Chiesa di Marliana, si sono confrontati il senatore Andrea Marcucci e il deputato Nicola Fratoianni, per spiegare alla popolazione le ragioni del sì e quelle del no in merito alla riforma costituzionale, per la quale si voterà nel referendum del 4 dicembre. Marcucci a favore del sì e Fratoianni del no, moderati dal giornalista de La Nazione, Andrea Nannini, hanno dato vita a uno scontro corretto fin nel rispetto dei minuti assegnati. Il confronto, organizzato da Don Alessandro Carmignani, padrone di casa equidistante quanto fermo nel far capire che non si sarebbe trattato di uno scontro ma di un confronto. Marcucci e Fratoianni, fatte salve le inevitabili stoccate sull’eterogeneità dei rispettivi schieramenti, sono realmente entrati nel vivo dei temi del dibattito e, gli intervenuti hanno così potuto capire, pur nella ristrettezza dei tempi, cosa muove gli opposti schieramenti a difendere, spesso con toni accalorati, la loro scelta. Tra il pubblico anche alcuni dei richiedenti asilo che hanno posto alcune domande. Insomma, un confronto a cui non siamo più abituati, dove senza alcun dubbio ha vinto la buona politica, quella con una reale volontà di capire quali saranno gli scenari post voto.
Da sin. Fratoianni, Nannini e Marcucci
Andrea Nannini