PIAN DEGLI ONTANI (CUTIGLIANO) – Una mostra e un incontro pubblico per incitare a debellare l’omertà che non di rado si crea intorno a casi di continua ripetuta violenza sulle donne «dove l’unica alternativa è solo quella di denunciare e reagire al “TU…SEI MMMMIA”». E’ questo il tema dal titolo “La sposa cibernetica incontra Beatrice” che sarà affrontato domani, mercoledì 23 novembre (il 27 novembre è la giornata internazionale contro la violenza sulle donne), alle 15,30 all’albergo Sichi di Pian degli Ontani, in un dibattito pubblico subito dopo l’inaugurazione della mostra . Con Franca Blasone, curatrice della mostra, parleranno Silvia Calzolari, psicologa criminologa consulente del Ministero della Giustizia e Giudice onorario Corte d’Appello di Firenze, Jacqueline Monica Maggi, giudice penale del Tribunale di Pistoia, Marisa Ceccarelli, presidente del Centro Studi “Beatrice”, Pamela Bonaiuti, avvocato penalista del foro di Prato, Marta Ceccarelli, coordinatrice Centro Studi “Beatrice”, Carlo Cecchi, storico, Roberta Masi, lettrice, con Carluccio Ceccarelli in veste di moderatore.
L’iniziativa di San Marcello
Dopo il successo ricevuto da Franca Blasone, nel mese di settembre, a San Marcello, dove aveva presentato un’analoga iniziativa “La Sposa Contadina – La Sposa Cibernetica”, oggi la ricercatrice si presenta a Pian degli Ontani perché questa località ha dedicato dal 2008 alla sua poetessa un percorso di oltre un chilometro, lungo il quale sono scolpite, su grandi massi illuminati, le ottave più significative di Beatrice, che permettono di comprenderne al meglio la figura della poetessa-pastora. Citazioni, ottave, che narrano le sue fatiche nei campi, le sue sofferenze… un percorso di dura realtà, ma anche di lotta. Una pastora forte, resistente alle tragedie che la minacciano durante la vita. Attraverso un esistenza segnata da disgrazie, lei trascina il suo dolore e lo comunica.
Chi era Beatrice
Beatrice Buggelli, meglio conosciuta come Beatrice di Pian degli Ontani, dal nome della deliziosa frazione del comune di Cutigliano, non era una donna come le altre, specialmente in un epoca come quella in cui ha vissuto. È stata la più grande poetessa improvvisatrice della zona dell’Appennino a cavallo tra Ottocento e Novecento, capace di lasciare ai posteri rime pungenti, di vita vera. Da alcuni anni a Pian degli Ontani è stato istituito un Centro Studi alla sua memoria.