Parco Letterario Policarpo Petrocchi, Una Montagna di Parole  |  ottobre 14, 2016

Piscialletto, pisciacane, pisciancio: tanti modi di dire con lo stesso prefisso verbale

Derivano tutti dal preverbio “piscia”. Di origine popolare, in genere appartengono all'ambito botanico ed indicano piante con virtù depurative o che sono tossiche. Verdure, funghi, anche un vitigno. Che Policarpo Petrocchi, nel libro "Il mio paese", ribattezzò a modo suo 

di

Tempo di lettura: circa 0 minuti

Tutti i nomi che iniziano col preverbio “piscia” (derivato da “pisciare”) sono di origine popolare; per lo più appartengono all’ambito botanico ed indicano piante che hanno virtù depurative o che sono tossiche.
Per quanto riguarda il “pisciallètto”, qui da noi si intende il tarassaco, o cicoria selvatica, a cui si riconoscevano già nel 1500 grandi proprietà diuretiche e di cui si consumavano foglie, radici e bocci chiusi dei fiori (per sottaceti).
Diverso discorso vale per i “pisciacani”. Questo nome spregiativo è stato generalmente usato dai nostri fungai per indicare un fungo, l’amanita muscaria, bello a vedersi, col suo cappello rosso punteggiato di bianco, ma tossico.
Lo stesso nome è stato attribuito a qualcosa di molto diverso; “pisciacani” erano anche i paracarri di pietra che venivano posti agli angoli delle case o ai lati dei portoni, in quanto lì i cani usavano fare i propri bisognini.
“Pisciancio” era invece un vitigno che produceva un’uva nera ed un vino scolorito e leggero, chiamato “pisciarello”. Questo tipo di uva Policarpo Petrocchi, nell’opera Il mio paese , l’aveva chiamato “piscianeo”.


Maurizio Ferrari

Maurizio Ferrari, sambucano di origine, ha insegnato Lettere per 38 anni nelle Scuole superiori pistoiesi. Ora è imprenditore agricolo e si sta impegnando nella promozione e nel rilancio del territorio appenninico come Presidente dell'Associazione "Amo la montagna APS" che si è costituita nel 2013 e che ha sede a Castello di Cireglio.Ha collaborato per 25 anni alla rivista "Vita in Campagna", del gruppo "Informatore Agrario". Recentemente ha pubblicato alcune raccolte di racconti ispirati alla vita quotidiana di Sambuca, dal titolo :"Dieci racconti sambucani"; "La mia Sambuga" e "Cuori d'ommeni e di animali", nonché una favola per bambini, "La magìa della valle dimenticata" illustrata dagli alunni della scuola elementare "P.Petrocchi " di CIreglio (Pistoia)