San Marcello, Sanità e sociale  |  ottobre 1, 2016

Nel decennale di Dynamo Camp la suggestione di Manes: creiamo una “Grande oasi” di 12mila ettari

L'idea da proporre a enti locali, regionali e imprenditori per rilanciare la Montagna Pistoiese, partendo dalle potenzialità naturali. Poi l'annuncio imprevisto: "Nel 2017 lascerà la guida di Dynamo per occuparmi di Fondazione Italia". Nel teatro strapieno di gente immagini, dati e suggestioni per spiegare i dieci anni di attività, le novità e le prospettive future. Compresa la raccolta fondi: l'obiettivo è arrivare alla copertura totale grazie ai singoli contributi. Domenica 1 ottobre il secondo giorno dell'Open day a Limestre

di

Tempo di lettura: circa 6 minuti

LIMESTRE (SAN MARCELLO) – Nel giorno della celebrazione, nel decimo anniversario di Dynamo Camp (il primo Camp di Terapia ricreativa in Italia), il suo fondatore e presidente ha tirato fuori il coniglio dal cilindro. Anzi due; l’annuncio che dal prossimo anno passerà la mano e resterà solo presidente onorario di Fondazione Dynamo; e il lancio di un nuovo progetto, la “Grande Oasi”, un’enorme area protetta di 12mila ettari, compresa nei comuni della Montagna Pistoiese, per un rilancio di tutto il territorio. Così, con questo doppio colpo ad effetto, Vincenzo Manes, presidente della Fondazione Dynamo e fondatore di Dynamo Camp, ha chiuso le due ore di parole, immagini, dati, slide, in un teatro strapieno di gente, dalle 12.30 alle 14.30 di sabato 30 settembre, nel primo dei due giorni del consueto appuntamento annuale dell'”Open day”. Domani, domenica 1 dicembre, andrà in scena la seconda giornata.

 

I risultati di dieci anni

“Dieci anni fa eravamo in pochissimi al primo ‘Open day’, adesso la nostra è una grande organizzazione”, ha detto Manes in apertura. Un risultato reso possibile, ha aggiunto il presidente di Intek group, da quattro elementi: la follia – con citazione di Erasmo da Rotterdam – la ragione (“tutto è stato pensato al meglio, niente è fatto a caso”), la generosità (“54 milioni di euro raccolto grazie a 26mila donatori nell’arco di dieci anni”), la memoria (“l’enorme patrimonio costituito da un archivio di immagini, video, frasi, scritti”). Ad intervallare gli interventi di Manes e poi quelli di Maria Serena Porcari, vice presidente di Dynamo camp, una serie di filmati realizzati con grande maestria e con una colonna sonora di particolare suggestione, che hanno raccontato al meglio la vita nel Camp e le tante vite che da qui passano e sono passate. I racconti dei ragazzi ospiti, affetti da gravi malattie, così come quello dei volontari. Un ribollire di emozioni che difficilmente lascia indifferente chi guarda e ascolta. Anche in questo primo giorno dell’Open day, quello rivolto a sostenitori, istituzioni, donatori, volontari, staff e loro famiglie, oltre mille persone nel grande teatro di Limestre hanno spesso rivissuto la propria singola storia con Dynamo. “E’ difficile definire questo nostro incontro – ha detto Manes, trovando un paragone efficace per spiegarlo – E’ un po’ come assistere a un film che ti è piaciuto. Appena esci consigli a chi incontri di andare a vederlo”. E in questo grande film si sono visti anche volti noti della televisione, alcuni giornalisti Sky, la giornalista Stella Pende, così come quelli del professor Roberto D’Alimonte, del sottosegretario governativo Andrea Olivero, della ex ministra Giovanna Melandri oltre agli amministratori locali, i sindaci di San Marcello Pistoiese, Silvia Cormio, e Piteglio, Luca Marmo, e il parlamentare Edoardo Fanucci oltre ad alti esponenti delle forze dell’ordine.

I numeri più significativi

IMG_1242 IMG_1239

 

A Serena Porcari il compito di dettagliare il funzionamento dell’intera attività (nelle foto qui sopra due momenti del suo intervento), circostanziato di dati e numeri, come i 188 occupati da Dynamo nel 2016 – 56 dipendenti, 76 stagionali, 24 medici e 32 infermieri – oltre ai 766 volontari. 890 bambini e ragazzi ospitati a Dynamo Camp nei programmi per Soli Camper e 919 bambini e genitori accolti al Camp nei programmi per famiglie, per un totale di 1.809 persone ospitate a Dynamo Camp; 3.000 bambini coinvolti in Outreach per un totale quindi di 4.809 persone che hanno partecipato a programmi di Terapia ricreativa; 19 programmi a Dynamo Camp e 22 tappe di Outreach in 32 ospedali e 40 case famiglia. Rete di 83 ospedali in 4 nazioni, 52 associazioni di patologia e genitori, 4,4 milioni di euro di raccolta fondi. Capitolo fondamentale per capire la filosofia di Dynamo e la prospettiva futura, quello del la raccolta fondi, in gran parte grazie alla community dei soci che in media riesce a reperire 3500 euro a testa da donazioni singole: “Oggi la metà dei contributi, il 49%, è formato da individui, il 33% da aziende, il 17% da fondazioni e associazioni e l’1% dal settore pubblico. L’obiettivo è arrivare a una copertura totale grazie alle donazioni di individui singoli”, ha spiegato Porcari. La meta è fissata intorno al 2026.

Complessivamente sono 24.000 le persone che hanno goduto dei programmi di Terapia ricreativa di Dynamo in questi primi 10 anni di attività: circa 5.800 i bambini accolti al Camp in programmi specifici per bambini, circa 5.400 i bambini e genitori accolti nei programmi per le famiglie, e 12.000 i bambini coinvolti in Outreach.

Le imprese sociali di Dynamo

Dynamo camp oggi fa parte di un gruppo di imprese sociali create da Fondazione Dynamo, ciascuna con una sua missione sociale: “Academy” (14 dipendenti), un’impresa commerciale sociale, attiva nella formazione per imprese, studenti e enti locali; “Pro Dynamo” (32 dipendenti nel 2017) società commerciale impegnata nel merchandising di propri prodotti di abbigliamento, nei “Caffé Dynamo” che stanno aprendo da più parti (dentro la Coop a Firenze e la sede Bmw a Milano) e il settore “food”; “Oasi Dynamo” (7 dipendenti) società agricola che gestisce un’area di 1200 ettari.

I progetti futuri

La scommessa per il futuro? Dopo aver lanciato, un anno fa esatto, l’idea di una “Social Valley” (“sarebbe il primo distretto europeo concentrato sul sociale per persone del posto e per attirare gente da fuori”, ha ricordato Manes) è l’ora della “Grande Oasi”: “Perché non realizzare un’unica grande oasi di 12mila ettari, un’attrazione turistica unica in Italia, che si sviluppi nell’intero territorio montano? Pensiamo al potenziale di visitatori di città vicine, Firenze, Lucca, Pisa, la stessa Bologna. Proporremo questa idea alle istituzioni locali e regionali e agli imprenditori”, ha spiegato il presidente Manes. Che ha provato anche a fare qualche numero in via di ipotesi: “Vedo la possibilità di un potenziale di 25 milioni di investimenti, di 2,5 milioni di costi e di 300 persone occupate. Sarebbe un cambio di equilibrio, una nuova economia”. Ciò detto, l’annuncio di un passo indietro e uno decisamente avanti: dal 2017 stop al suo ruolo attivo di presidente di Fondazione e Dynamo Camp – “se vorrete resterò presidente onorario” – per far posto al nuovo ruolo di guida della “Fondazione Italia”, ente istituito per legge e che dovrà occuparsi di grandi progetti nazionali basati sull’economia sociale. Un ruolo in continuità con quello che Manes già ricopre ovvero consigliere del presidente del consiglio per il terzo settore per la promozione e lo sviluppo dell’economia sociale.

LE FOTO DEL PRIMO GIORNO DELL’OPEN DAY

BBB_9183 BBB_9264

arco Dynamo Camp arrampicata Dynamo Camp 3

 

IL PROGRAMMA DELL’OPEN DAY DI DOMENICA 2 OTTOBRE

Dalle 10 alle 16 torneo di calcetto nel campetto polivalente

Alle 10.30 apertura della “Art gallery”

Dalle 10.30 alle 13 apertura delle attività: arrampicata, agility con i cani, equitazione e tiro con l’arco.

Dalle 11 alle 17 il Circo, spettacolo per bambini

Dalle 11 alle 18 apertura punti di ristoro

Alle 12 nel teatro presentazione delle attività estive del 2016

Alle 14 visita guidata alla “Art gallery”

Dalle 14.15 alle 17.30 nuova apertura delle attività: rrampicata, agility con i cani, equitazione e tiro con l’arco.

Alle 15.30 nel teatro, presentazione ufficiale del presidente della Fondazione Dynamo Vincenzo Manes

Alle 17 estrazione dei biglietti vincenti della lotteria

Alle 18 chiusura dei punti ristoro

Alle 18.30 chiusura del Camp


Paolo Vannini

Laurea in scienze politiche, giornalista professionista dal 1998, ha lavorato nei quotidiani La Nazione e Il Giornale della Toscana (edizione toscana de Il Giornale), è stato responsabile dell'Ufficio comunicazione del Comune di Firenze, caporedattore dell'agenzia di stampa Toscana daily news, cofondatore e vice direttore del settimanale di informazione locale Metropoli. Ha lavorato presso l'Ufficio stampa di Confindustria Toscana, ha collaborato e collabora per diverse testate giornalistiche cartacee e on line - fra queste il Sole 24 ore centronord, Il Corriere Fiorentino (edizione toscana del Corriere della Sera), Radio Radicale - si occupa di uffici stampa e ghost writing.