GAVINANA (SAN MARCELLO) – Una nuovo centro di assistenza socio-sanitaria anche a Firenze. L’idea, accennata a bassa voce alcuni giorni fa, adesso ha il crisma dell’ufficilità. La Fondazione Filippo Turati sbarcherà nel capoluogo regionale. “Benedetta” dal via libera del sindaco, Dario Nardella e dal presidente della Regione, Enrico Rossi, presenti alla cerimonia del cinquantennale, che si è svolta oggi pomeriggio, martedì 4 ottobre, nella struttura di Gavinana . Nella cerimonia dei 50 anni la Fondazione ha scelto una via insolita di festeggiare e celebrare: non solo saluti ufficiali delle autorità, non solo una discussione su sociale, sanità, terzo settore ma anche politica. Sì di politica si è molto parlato, perché la Turati nasce in una precisa area politica e i suoi rappresentanti di oggi, come quelli che la misero in piedi tanto tempo fa, ne rivendicano le motivazioni. Quella del socialismo riformista, democratico e liberale che molti anni dopo – come ha confermato la manifestazione di oggi – sembra essere diventata l’approdo di molti.
IL PUBBLICO
IL TAVOLO DELLA PRESIDENZA
La notizia del prossimo passo verso Firenze è emersa quasi al termine, quando il neo consigliere della Fondazione Graziano Cioni, una luna esperienza fra politica e istituzioni, nell’introdurre l’intervento del sindaco di Firenze ha annunciato l’intenzione della Turati di aprire un presidio fiorentino. “Se la proposta è di fare qualcosa di positivo e importante in questo settore a Firenze l’accolgo con piacere. Facciamola insieme”, ha detto Nardella, raccogliendo la sfida.
L’IMPORTANZA DEL RIFORMISMO DI TURATI
Prima di questa notizia c’è stato molto altro. L’introduzione di Giancarlo Magni, che ha ricordato i grandi successi nell’arco dei 50 anni di attività (decuplicate le superfici delle strutture, da 4000 a 42mila, i dipendenti, da 25 a 250): “La nostra è una delle struttura del privato sociale laico più grandi d’Italia”, ha chiosato Magni. Quindi l’intervento del presidente della Fondazione, Nicola Cariglia, che ha ripercorso le tappe dei fondatori, l’inizio delle colonie estive del primo Dopoguerra, il lavoro del fratello maggiore Antonio Cariglia. “Siamo il privato sociale con i conti che tornano e non assistito”, ha sottolineato Cariglia, che ha rivendicato la scelta dell’ispirazione politica a Turati anche in chiave di assistenza sociale e sanitaria: “Il suo riformismo dette utili indicazioni per garantire una vita degna di essere vissuta”.
UN CONVEGNO IN PILLOLE
Dopo il saluto dei sindaci delle località dove la Fondazione ha una sua struttura – quella di casa, ovvero San Marcello Pistoiese, Silvia Cormio, di Pistoia, la vice sindaco Daniela Belliti, la vice sindaco di Vieste (Puglia), Rossella Falcone, e il primo cittadino di Zagarolo (Lazio), Lorenzo Piazzai, si è passati alla parte degli interventi veri e propri, un convegno in pillole con le riflessioni dello storico Zeffiro Ciuffoletti, del sindaco di Firenze Dario Nardella e del presidente della Regione, Enrico Rossi. Ciuffolletti ha rivendicato l’attualità del pensiero di Turati : “In lui c’era già il terzo settore, il mutualismo”. Nardella ha sottolineato la necessità di trovare una sintesi fra individuo, società e stato, che non sono agli antipodi – “c’è uno spazio immenso fra Stato e individuo ma non si deve operare una sostituzione dell’uno con l’altro bensì una condivisione” -, e di quanto Turati sia stato “un esempio concreto di come il modello privato con finalità sociali abbi la persona al centro e non il profitto”. L’ultimo intervento è toccato al presidente Rossi che ha parlato molto di sanità rivendicando alcuni modelli – “A me piacciono molto le Fondazioni, il privato sociale e il pubblico. Ho qualche remora in più per le società private con finalità di lucro” – e si è soffermato sulla grande scommessa per il futuro, ovvero “l’assistenza a persone inferme, a lunga degenza o con necessità di assistenza continua”. Quindi la chiusa finale, tutta politica: “Rispetto alla crisi in atto sono i più deboli e i ceti medi a pagare di più. Io credo che non basti definirsi democratici per affrontare il futuro. Credo che l’idea per il futuro stia anche nel socialismo, aggiornato ai tempi. I socialisti ebbero ragione su molti fronti. Credo che vada ricostruita una visione anche per creare un argine alle forze anti sistema”
LA TORTA DEI 50 ANNI
Il taglio della torta al termine degli interventi: da sinistra il presidente della Regione, Enrico Rossi, il presidente della Fondazione Turati, Nicola Cariglia e il sindaco di San Marcello Pistoiese, Silvia Cormio