CALAMECCA (PITEGLIO) – E’ stato con la cerimonia di consegna alla figlia Maria Roberta, alla nuora e ai nipoti, della piastrina di riconoscimento del bersagliere Leopoldo Pelleschi che ieri, domenica 25 settembre, a Calamecca si è commemorato il tragico eccidio avvenuto in Val di Forfora fra il 19 ed il 25 settembre del 1944. Si è chiusa così, con un gesto simbolico una storia iniziata tanti anni fa e composta di tanti capitoli.
LE FOTO DELL’EVENTO A CALAMECCA
La storia
Pelleschi nacque a Calamecca nel 1910, partecipò alla Guerra Italo-Etiope del 1935, per poi essere coinvolto nei tragici eventi del secondo conflitto mondiale. Cadde nel corso della ritirata italiana dalla campagna di Russia nel 1942. La sua piastrina identificativa, nei decenni successivi, è stata oggetto di inimmaginabili peripezie. A ritrovarla sul banco di un rigattiere di New York, fu l’Alpino in congedo Giuseppe Clemente che è riuscito, con rara determinazione, a farle arrivare fino a Piteglio, dopo una serie di contatti intercorsi con l’appassionato curatore dell’archivio comunale, Antonio Orsucci. Quindi, nel giorno della commemorazione e della deposizione dei fiori presso i cippi commemorativi delle vittime dell’eccidio, la piastrina ha potuto ricongiungersi con i familiari del militare defunto ormai tantissimi anni fa.
La cerimonia
La giornata si è conclusa con un momento di approfondimento della nostra storia recente: l’esposizione della tesi di laurea “Un piccolo comune del Pistoiese: Piteglio (1922-1948)”, a cura della dottoressa Carolina Mattioli. Hanno partecipato all’evento il Comune di Piteglio, l’assessore Spinelli in rappresentanza del Comune di Serravalle Pistoiese, l’Anpi, l’Istituto Storico della Resistenza, la Croce Verde di Prunetta, l’Associazione Nazionale Bersaglieri (sezione di Pistoia) e le Pro Loco di Prataccio e Calamecca.