Ambiente, Una Montagna di Parole  |  settembre 3, 2016

Il mirtilli: quanti modi per definire una bacca prelibata

Per questo prodotto del sottobosco, presente in quantità sulla nostra montagna, sono stati elaborati nel tempo, e a seconda delle zone, nomi diversi: piuro, pentolino, pignattino, lampolina. Sull'origine pesa l'influsso ligure. Baggiolo invece pare derivare dal latino bacula (bacca); la forma che ne è conseguita in alcuni dialetti settentrionali, bagola, indica proprio il mirtillo

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La Montagna pistoiese, in pochi chilometri quadrati di territorio, ha elaborato molti nomi per indicare una piccola bacca prelibata presente nei nostri boschi e radure: il mirtillo. Questi frutti sono stati chiamati , ora “baggioli”, ora “piuri” o “piuli”, ora “pentolini”, “pignattini” o ”lampoline”, e per ultimo “mirtilli”, dato che il loro nome scientifico è Vaccinium myrtillum.
C’è proprio una netta divisione tra le zone più orientali del nostro appennino, come Sambuca, Torri e Treppio, in cui prevalgono le dizioni “pentolini”, “pignattini” e “lampoline”, e la parte più occidentale, di Abetone, Cutigliano e dintorni, in cui sono preferiti “piuri” e “piuli”, mentre sul versante modenese è più comune la forma “baggioli”.
Per quanto riguarda l’origine, alcuni di questi nomi testimoniano un influsso ligure, dato che, prima dei Romani, una parte delle nostre terre era sottomessa all’antica popolazione dei Liguri. Ancora oggi i dialetti liguri contemplano “puele”,”piele”,”ampoline” o “ampulete”, per indicare i mirtilli; forme, queste, che si avvicinano alle nostre “piuri”, “piuli” e “lampoline”.
Per “pentoline” e “pignattini” è più probabile che la fantasia popolare abbia chiamato così quei piccoli frutti per la loro forma simile a minuscole pentole o pignatte, con tanto di coperchio.
Resta da svelare l’origine di “baggioli”. La radice è la stessa della parola latina bacula , “bacca”; la forma “bagola”, in alcuni dialetti settentrionali, indica proprio il mirtillo, da cui è derivato il nome “bagolaro”, una pianta arborea che produce non a caso bacche nere a completa maturazione. Evidentemente “baggiolo” è una variante nostrana di “bagola”.
Comunque sia, una tale abbondanza di nomi dimostra quanto seguito abbia avuto nel tempo questo piccolo frutto nero, dolcissimo e dalle indiscutibili proprietà curative. E se lo dice anche la scienza medica, bisogna crederci per forza!


Maurizio Ferrari

Maurizio Ferrari, sambucano di origine, ha insegnato Lettere per 38 anni nelle Scuole superiori pistoiesi. Ora è imprenditore agricolo e si sta impegnando nella promozione e nel rilancio del territorio appenninico come Presidente dell'Associazione "Amo la montagna APS" che si è costituita nel 2013 e che ha sede a Castello di Cireglio.Ha collaborato per 25 anni alla rivista "Vita in Campagna", del gruppo "Informatore Agrario". Recentemente ha pubblicato alcune raccolte di racconti ispirati alla vita quotidiana di Sambuca, dal titolo :"Dieci racconti sambucani"; "La mia Sambuga" e "Cuori d'ommeni e di animali", nonché una favola per bambini, "La magìa della valle dimenticata" illustrata dagli alunni della scuola elementare "P.Petrocchi " di CIreglio (Pistoia)