Economia, San Marcello  |  agosto 10, 2016

Il vivaio di Maresca, dal grande passato all’abbandono attuale. Le foto: com’era ieri e com’è oggi.

Tra la fine degli anni '40 e l'inizio dei '50 del secolo scorso, al “Piantinaio” lavoravano una ventina persone. L'ossatura costituita da ampi terrazzamenti e fabbricati adibiti ad alloggi e rimesse. Era un punto di riferimento sociale e culturale. Un patrimonio che sembra disperso

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IL VIVAIO COM’ERA

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Foto gentilmente concesse da Roberto Prioreschi

IL VIVAIO COM’E’

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Foto di Roberto Prioreschi
MARESCA (SAN MARCELLO) – Nei tempi in cui agli alberi era dedicata una festa e i ragazzi delle scuole interravano le piantine accompagnati dai propri insegnanti, la nostra Montagna poteva contare su alcuni vivai destinati al ripopolamento arboreo. Quello più strutturato, fra l’altro uno dei più grandi d’Europa, era a Maresca.
Tra la fine degli anni ’40 e l’inizio degli anni ’50 del secolo scorso, al “Piantinaio”, come veniva chiamato, lavoravano non meno di venti persone con compiti diversi, per far si che il vivaio avesse le caratteristiche di funzionalità e di modernità.
Gli ampi terrazzamenti, contenuti da muri in pietra e serviti da un razionale sistema viario di servizio, nonché i due fabbricati principali, adibiti ad alloggi e rimesse, ne costituivano l’ossatura, secondo una logica, anche estetica, di gran pregio. Inoltre il vivaio rappresentava un vero e proprio punto di riferimento sociale e culturale dell’intera area montana, anche perché, alla base c’era una scelta politica nazionale di sostegno alle aree depresse, rappresentata dal Piano Fanfani.

Oggi spiace constatare l’abbandono di una struttura sostanzialmente ancora integra e spiace constatare l’assenza di una politica nazionale per le aree montane che guardi al futuro. Ma siamo proprio sicuri che il “Piantinaio” di Maresca non potrebbe avere un domani, magari gestito da menti più illuminate e lungimiranti?

 


Maurizio Ferrari

Maurizio Ferrari, sambucano di origine, ha insegnato Lettere per 38 anni nelle Scuole superiori pistoiesi. Ora è imprenditore agricolo e si sta impegnando nella promozione e nel rilancio del territorio appenninico come Presidente dell'Associazione "Amo la montagna APS" che si è costituita nel 2013 e che ha sede a Castello di Cireglio.Ha collaborato per 25 anni alla rivista "Vita in Campagna", del gruppo "Informatore Agrario". Recentemente ha pubblicato alcune raccolte di racconti ispirati alla vita quotidiana di Sambuca, dal titolo :"Dieci racconti sambucani"; "La mia Sambuga" e "Cuori d'ommeni e di animali", nonché una favola per bambini, "La magìa della valle dimenticata" illustrata dagli alunni della scuola elementare "P.Petrocchi " di CIreglio (Pistoia)