Fare un bel “chiappo” ovvero prendere una fregatura. Tutto nasce dal cappio

“ Tu ha’ fatto un bel chiappo!”, si sente dire spesso, quando ci si riferisce ad una persona che ha preso una grossa fregatura. “Chiappo” è un nome deverbale, che deriva cioè da un verbo: il verbo in questione è “chiappare”, dal latino capulare , a sua volta nato da capulum, col significato di “cappio”, da cui ha preso origine anche la parola “scapolo”. Etimologicamente lo scapolo è colui che “non ha il cappio al collo”, che è libero da legami e vincoli.
Tornando a “chiappo”, è facile intuire che col tempo si è passati dall’indicare lo strumento, cioè il cappio, al suo effetto, la cosa catturata, con un procedimento che i linguisti chiamano di metonimia (questi linguisti, con i loro paroloni!!!). Pertanto il “chiappo” designa ciò che si è chiappato, sia in senso fisico che morale, ed ha spesso una connotazione negativa.
Allora, guardiamoci dai chiappi!