Cultura & Spettacoli  |  luglio 25, 2016

‘LetterAppenninica’, l’Italia raccontata attraverso tradizioni e storie della montagna

Presentata in Regione la nuova edizione, di scena dal 5 al 7 agosto.  Ben 25 gli appuntamenti di una rassegna che spazierà su cinque fronti: la narrativa di crinale, gli altri stili, la cultura del cibo, il giallo - noir, la storia. Sette i Comuni interessati: Abetone, Cutigliano, San Marcello, Piteglio, Sambuca, Fiumalbo e Bagni di Lucca

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Federico Pagliai presidente di LetterAppenninica

FIRENZE – La seconda edizione di ‘LetterAppenninica’, (la prima come sottolineano i suoi creatori dopo quella dell’anno zero), dal 5 al 7 agosto prossimi, riporterà sull’Appennino tosco-emiliano tanti appuntamenti che avranno quest’anno come filo conduttore il cammino, nell’anno internazionale ad esso dedicato. Ben 25 gli appuntamenti di una rassegna che spazierà su cinque fronti, con al centro sempre la montagna: la narrativa di crinale, gli altri stili, la cultura del cibo, il giallo – noir, la storia. Sette i Comuni interessati:  Abetone, Cutigliano, San Marcello, Piteglio, Sambuca, Fiumalbo e Bagni di Lucca, con la frazione di Vico Pancellorum. A presentare il programma, oggi a Palazzo Strozzi Sacrati, l’assessore al turismo Stefano Ciuoffo ed il presidente dell’associazione Letterappenninica, lo scrittore montano Federico Pagliai.
“Un modo – ha detto l’assessore Ciuoffo – per condividere le storie sulla montagna tosco-emiliana, affinché non si disperdano, prestando la dovuta attenzione ai nuovi linguaggi ed alle esperienze artistiche e culturali. Ma anche un’azione di promozione e valorizzazione di un territorio anche in sinergia con i comuni emiliani del versante appenninico, con l’idea che il confine in realtà non esista e che sia il crinale a creare una sorta di unione tra le vallate. L’Appennino è una terra dalle grandi tradizioni culturali e anche enogastronomiche che però si stanno perdendo, perché si sta spopolando in favore dei grandi centri della piana dell’Arno. Una deriva che dobbiamo correggere, non dico contrastare, cercando di mantenere il radicamento. LetterAppenninica, pur nella modestia degli strumenti a sua disposizione, sta cercando di fare questo, di tutelare la memoria”.
“Partiamo piano e sostanzialmente poveri di soldi – sottolinea Federico Pagliai, aggiungendo che in questa nuova edizione “hanno comunque iniziato ad affacciarsi sponsor sia pubblici che privati, segno di una iniziativa in crescita, e l’ambizione resta quella di assegnare a LetterAppenninica il compito di raccontare non solo il nostro, di Appennini, quello tosco-emiliano, ma l’intera dorsale che attraversa e per tanti aspetti sostiene un’Italia troppo spesso incapace di restituire dignità alle sue aree montane”.

 


La Redazione

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