
Si affaticherebbe invano chi volesse trovare nei vocabolari più comuni il verbo “nafantare”. Solo il Dizionario della lingua italiana di Policarpo Petrocchi (fra l ‘altro un nostro conterraneo illustre!) lo attesta come forma usata nel pistoiese e nel senese. “ Nafantare” significa “ darsi da fare senza ottenere risultati, senza alcun bisogno reale” e deriva probabilmente da anfanare usato dallo scrittore Boccaccio nel 1300 col significato di “affaccendarsi”, “vaneggiare”; probabilmente nel corso del tempo questo termine ha subito la contaminazione di un’altra parola, cioè fante ,”bambino”, perché è più tipico di quell’età il non stare mai fermi.
Non deve destar meraviglia se un anziano, alludendo ad un proprio nipote o ad un bimbo particolarmente vivace, lo definisce un “nafantone” perché mette mano a cento attività o giochi senza approdare a nulla di definitivo.