Cultura & Spettacoli  |  giugno 27, 2024

L’arte contemporanea a 900 metri di altitudine, in mezzo alla natura

Nell’Oasi Dynamo si inaugura il 30 giugno, e sarà visitabile fino al 3 novembre, la mostra “Love Letter” dell’artista camerunense Pascale Marthine Tayou. L’esposizione, organizzata in collaborazione con Galleria Continua, per la cura di Marco Bazzini e Emanuele Montibeller, allestita all’interno di uno spazio espositivo ricavato da un ex stalla. Previsto anche un percorso all’aperto, con installazioni ambientali di artisti ed architetti: le prime opere di Kengo Kuma, Michele De Lucchi e Mariangela Gualtieri, Alejandro Aravena, Matteo Thun e Stefano Boeri. Nei prossimi mesi arriveranno quelle di Diana Scherer, Edoardo Tresoldi, Davide Quayola e fuse*

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OASI DYNAMO (SAN MARCELLO PITEGLIO – Arriva l’estate e riapre OCA Oasy Contemporary Art and Architecture, luogo dedicato all’arte e all’architettura, che si svela al pubblico a 900 metri di altitudine, sull’Appennino Pistoiese, all’interno dell’Oasi Dynamo. Sotto la direzione artistica di Emanuele Montibeller, come recita il nome stesso del luogo, ad OCA l’arte e l’architettura si integrano con la natura dell’oasi, ed attendono il visitatore dopo una lunga camminata nel bosco (ad OCA si arriva solo a piedi) per accoglierlo con una mostra, all’interno di uno spettacolare spazio espositivo ricavato da un ex stalla, e, presto, con un percorso all’aperto, con installazioni ambientali di artisti ed architetti. Il 30 giugno, OCA inaugura la sua stagione con Love Letter, una grande mostra dell’artista camerunense Pascale Marthine Tayou, la cui ricerca è incentrata da sempre sull’ambiente, organizzata in collaborazione con Galleria Continua e curata da Marco Bazzini e Emanuele Montibeller. Nel frattempo, sotto la direzione dell’architetto Roberto Castellani dello studio ss67architetti, nel parco i lavori fervono per arricchire il percorso con le installazioni di Alejandro Aravena, Stefano Boeri, Michele De Lucchi con Mariangela Gualtieri, fuse*, Kengo Kuma, Davide Quayola, Diana Scherer, Matteo Thun, Edoardo Tresoldi.

La particolarità di OCA

OCA Oasy Contemporary Art and Architecture col suo percorso in quota propone al visitatore un mondo nuovo, da scoprire e vivere insieme, in cui l’uomo e ciò che crea – sia esso prodotto artistico o architettonico – convivono con l’ambiente ed anzi vi interagiscono costantemente. Il luogo si raggiunge solo a piedi, con una passeggiata nel bosco di circa 30 minuti, che fa iniziare l’esperienza del visitatore nel momento in cui lascia la macchina in località Croce di Piteglio, non quando arriva a destinazione. L’immersione nella natura sarà totale e le installazioni artistiche parteciperanno con il pubblico a questa immersione.

 

OCA, inaugurato lo scorso anno, è accolto all’interno dell’Oasi Dynamo, una riserva naturale affiliata al WWF, che si estende per circa mille ettari, arrivando sino a 1100 metri di altitudine. Questo immenso terreno era un tempo la riserva di caccia della famiglia Orlando, che sulla montagna pistoiese, agli inizi del Novecento, aveva fondato lo stabilimento della SMI, la Società Metallurgica Italiana. Recuperata nel 2006, la riserva è oggi un territorio prevalentemente boschivo, dove vivono una grande varietà di animali selvatici e tante specie di piante rare. In parte dedicata alle tradizionali attività dell’allevamento e dell’agricoltura, l’oasi si è aperta negli anni anche all’ospitalità, all’eco turismo, alla divulgazione di una cultura sostenibile dell’ambiente. E con OCA Oasy Contemporary Art and Architecture, dalla scorsa estate, sono arrivate in alta quota anche l’arte e l’architettura, sempre nel rispetto più totale del luogo.

La mostra Love Letter

Percorso il sentiero nel bosco, dopo aver camminato all’ombra dei castagni, OCA accoglie su un pianoro soleggiato, da cui si gode una vista splendida sulle montagne tutt’intorno. Qua, in quella che sino allo scorso anno era una grandissima stalla per le mucche, è nato lo spazio-museo che per questa stagione, dal 30 giugno al 3 novembre 2024, ospita la mostra Love Letter di Pascale Marthine Tayou, organizzata in collaborazione con Galleria Continua, per la cura di Marco Bazzini e Emanuele Montibeller.

 

Alcune opere di Pascale Marthine Tayou

Chi è Pascale Marthine Tayou

Pascale Marthine Tayou descrive sé stesso con un “produttore”, non un artista. Concepisce un’arte senza confini e norme, così come intende il mondo. Nato nel 1966 in Cameroun, Tayou ha sviluppato un linguaggio artistico che si nutre delle proprie radici culturali, ma anche dei tanti viaggi fatti. In uno scambio continuo tra arte e vita, che è il fondamento della sua azione artistica, ha deciso nei primi anni Novanta di cambiare il proprio nome in Pascale Marthine, entrambi tipicamente femminili, cosciente della mutevolezza e non staticità dell’identità personale.

Da sempre interessato alle problematiche ambientali, come l’inquinamento del pianeta e il conseguente esaurimento delle risorse, Tayou utilizza materiali comuni, per lo più di riciclo, e dà vita ad opere che vogliono far riflettere sulla convivenza tra l’uomo e la natura.

Nella grande sala espositiva di OCA il visitatore si trova davanti a un’eterogenea e diversificata presenza di forme scultoree, manufatti, oggetti ed energie di vario tipo che ancora una volta offrono la multiformità del linguaggio visivo di Tayou.

La mostra avrà un catalogo con testi di Marco Bazzini ed Emanuele Montibeller, Metilene edizioni.

Nato a Nkongsamba, Cameroun, nel 1966. Tayou vive e lavora a Gand, in Belgio, e a Yaoundé, in Cameroun. Sin dall’inizio degli anni Novanta e poi dalla sua partecipazione a Documenta 11, a Kassel (2002), e alla Biennale di Venezia (2005 e 2009), Pascale Marthine Tayou è conosciuto da un vasto pubblico internazionale. Il suo lavoro si caratterizza per la sua variabilità, dal momento che non si limita a un solo medium né a una particolare serie di temi. Sebbene i suoi temi possano essere diversi, tutti utilizzano come punto di partenza l’artista stesso come persona.

Il percorso di OCA per il 2025

Nel frattempo, sotto la direzione artistica di Emanuele Montibeller, architetti ed artisti stanno lavorando alle loro opere che, dal prossimo anno, andranno ad ampliare il percorso nel parco. In armonia con il territorio della riserva, il curatore proporrà un cammino esperienziale nella natura, tutto dedicato al tema della convivenza tra l’uomo e l’ambiente.

Il percorso, ad anello, partirà dallo spazio espositivo e durerà circa due ore. Le prime installazioni ad inaugurare, l’estate prossima, saranno il Dynamo Pavillion dell’architetto giapponese Kengo Kuma; Il cerchio della partenza e dell’arrivo, una grande opera firmata a quattro mani dall’architetto Michele De Lucchi e dalla poetessa Mariangela Gualtieri; l’installazione dell’architetto cileno Alejandro Aravena; l’Omaggio a Jeorge Bergoglio di Matteo Thun e Oberton di Stefano Boeri. Nei mesi successivi arriveranno poi le installazioni degli artisti Diana Scherer, Edoardo Tresoldi, Davide Quayola e fuse*.

Le opere, molto diverse fra loro per stile, dimensione e materiali utilizzati, seguono però tutte il fil rouge di indagare il rapporto tra l’uomo e la natura, partendo dalle sue criticità e cercando soluzioni ed idee per renderlo sempre più armonioso.

Cosa c’è da sapere sulla mostra

La mostra di Tayou si potrà visitare dal 30 giugno al 3 novembre 2024, dal mercoledì alla domenica, dalle 11 alle 17. Il biglietto costerà 12 euro (bambini sino a 10 anni gratuito) e si potrà acquistare direttamente ad OCA, oppure online, sul sito www.oasycontemporaryart.com.

Al Centro Visitatori della riserva, nel prato dietro lo spazio espositivo, sarà in funzione il ristorante Casa Luigi che, su prenotazione, offrirà proposte gastronomiche di assoluta qualità. I visitatori potranno usufruirne oppure godere del prato e degli spazi all’aperto.

 

OCA Oasy Contemporary Art and Architecture

30 giugno – 3 novembre 2024. Da mercoledì a domenica, ore 11.00 – 17.00. Ingresso: intero 12,00 €, bambini fino ai 10 anni gratuito

 

Per info:

Tel. +39 0573 1716197 – e.mail [email protected] | www.oasycontemporaryart.com


La Redazione

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