Sambuca, Nuovi progetti  |  maggio 20, 2024

Ostello della Sambuca, spiragli di speranza dopo una lunga chiusura

Firmato un accordo tra la Parrocchia, proprietaria dell'immobile, e l’Associazione culturale “Terra Selvaggia”. Nuove prospettive dopo 10 anni di inattività. Il primo passo la riapertura del bivacco. “Via ad un percorso di riqualificazione dell'ambiente. In programma l’organizzazione di almeno un evento durante i mesi estivi”

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SAMBUCA – La storia dell’Ostello della Sambuca è una storia tormentata, di gestioni proprie, improprie e di successivo abbandono.

La struttura, ricavata dall’antica canonica e inaugurata nell’anno giubilare 2000, è stata pensata per costituire accoglienza dei pellegrini lungo la storica Via Francesca della Sambuca; ma attualmente è chiusa da più di dieci anni e mostra le ferite dell’incuria e del passar del tempo. Si è trattato di una opportunità che enti pubblici e imprenditori privati si sono lasciati sfuggire perché oggi, e ancor più in futuro, le vie storiche e il turismo lento stanno rappresentando un’occasione di sviluppo culturale ed economico anche per la nostra montagna, come dimostrano Il Cammino di San Bartolomeo, la Via degli Dei o la Romea Strata, tanto per citarne alcune più vicine a noi.

La penuria di punti di accoglienza nell’alto tragitto toscano della Via Francesca della Sambuca ha certamente ridotto la frequentazione dei pellegrini lungo questa importante arteria medievale che ha in Sambuca Castello il luogo forse più fascinoso e sarebbe perciò auspicabile che almeno il bivacco potesse essere riaperto.

Qualche segnale di speranza

Oggi, però, si può ragionevolmente intravvedere qualche segnale di speranza. Solo poche settimane fa è stato firmato un accordo tra la Parrocchia, proprietaria dell’immobile, ed un’associazione culturale locale, Terra Selvaggia, composta prevalentemente da giovani residenti. La strada è tutta in salita perché occorre procedere a lavori di pulizia e risanamento strutturale, tutti a carico dei volontari dell”associazione, ma almeno c’è l’intento di provarci.

Gli obiettivi più immediati di Terra Selvaggia li spiega Mara Breschi, studentessa universitaria di architettura e Presidente dell’associazione: “La nostra associazione, che non è una proloco ed ha solo intenti culturali, si impegna ad intraprendere un percorso di riqualificazione dell’ambiente e nell’immediato ha in programma di organizzare almeno un evento durante i mesi estivi per celebrare i progressi compiuti e condividere con il pubblico i risultati di questi progressi. Per quanto riguarda il bivacco, l’associazione sta valutando la possibilità di riaprirlo, con l’obiettivo di creare uno spazio accogliente per escursionisti e amanti della natura – spiega ancora Breschi -. Tuttavia non sono state ancora prese decisioni definitive su come e quando questa apertura avverrà, perché si stanno ancora esaminando le condizioni strutturali e le esigenze specifiche per garantirne una gestione sostenibile e sicura. Con impegno e dedizione Terra Selvaggia si pone l’obiettivo di restituire nei tempi possibili l’Ostello della Sambuca alla sua piena funzionalità e bellezza”.

Ci sono dunque le premesse per la soluzione positiva di un problema annoso.


Maurizio Ferrari

Maurizio Ferrari, sambucano di origine, ha insegnato Lettere per 38 anni nelle Scuole superiori pistoiesi. Ora è imprenditore agricolo e si sta impegnando nella promozione e nel rilancio del territorio appenninico come Presidente dell'Associazione "Amo la montagna APS" che si è costituita nel 2013 e che ha sede a Castello di Cireglio.Ha collaborato per 25 anni alla rivista "Vita in Campagna", del gruppo "Informatore Agrario". Recentemente ha pubblicato alcune raccolte di racconti ispirati alla vita quotidiana di Sambuca, dal titolo :"Dieci racconti sambucani"; "La mia Sambuga" e "Cuori d'ommeni e di animali", nonché una favola per bambini, "La magìa della valle dimenticata" illustrata dagli alunni della scuola elementare "P.Petrocchi " di CIreglio (Pistoia)