Pistoia, Ambiente  |  febbraio 8, 2023

Le strade pistoiesi ad alto rischio cervi e cinghiali

Pericolo ungulati sulla Montalese, attorno alla Magia e su tutta la rete stradale della montagna, in particolare la statale 66. Triste primato della Toscana: è la prima regione per numero di incidenti gravi causati da animali selvatici. Coldiretti: "L’abnorme numero di questi animali è un problema di sicurezza pubblica"

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Un'auto incornata da un cervo

PISTOIA – Pistoia è in buona compagnia in fatto di sicurezza stradale compromessa dalla presenza di eccesso di animali selvatici. Tutta la Toscana, purtroppo, si conferma nel 2022 la prima regione per numero di incidenti gravi, con morti o feriti provocati da cinghiali, cervi, daini e caprioli. 20 sinistri gravi in regione, che porta a 67 il numero di incidenti che hanno causato feriti o lesioni mortali negli ultimi 4 anni. Un triste primato, certificato dall’ultimissimo Osservatorio sugli incidenti degli animali dell’Asaps relativo al 2022, che arriva a pochi giorni di distanza dall’ennesima tragedia consumata sulle strade toscane, nel Mugello, dove un uomo ha perso la vita dopo aver urtato un cinghiale. A denunciarlo è Coldiretti che ha stilato una mappa regionale delle strade di tutte le provincie più pericolose.

 Fabrizio Tesi

“Anche a Pistoia l’abnorme numero di animali selvatici – spiega Fabrizio Tesi, presidente di Coldiretti Pistoia – rappresenta una minaccia costante alla sicurezza di automobilisti, motociclisti e ciclisti. Cinghiali, cervi, daini, caprioli non devastano solo i raccolti o ‘abbattono’ interi impianti di vasetteria nei vivai, ma sono un pericolo per la circolazione stradale, per le aree urbane e per la salute pubblica”.

IL RISCHIO CERVI SULLA MONTALESE

Gli animali selvatici, che fanno parte del paesaggio, con presenze anche nei pressi di asili, rendono pericolosa la circolazione anche in provincia di Pistoia. In particolare, come evidenzia il monitoraggio di Coldiretti Pistoia, sulla strada provinciale 5, che parte dal capoluogo e va verso Montale, è la presenza di cervi a rappresentare un pericolo per gli automobilisti (tanti) in transitano. Sempre i cervi sono presenti in gran numero sulla provinciale 7, nel comune di Montale.

TROPPI CINGHIALI SULLA PROVINCIALE 19

Troppi cinghiali sulla provinciale 19, viale Europa, che da Quarrata va a Casalguidi, in corrispondenza del parco della Magia (villa medicea patrimonio dell’Unesco) e lungo la strada che sempre dalla Magia va verso Valenzatico. Ancora cinghiali nel comune di Quarrata in via Firenze (strada provinciale 44).

I RISCHI SULLA MODENESE VERSO LA MONTAGNA

Tra i comuni di Serravalle Pistoiese e di Montecatini Terme, scorre la Marlianese, strada provinciale 40, particolarmente pericolosa all’altezza del lago Nievole. Su tutta la rete stradale montana gli ungulati sono ‘di casa’, ma si segnala come particolarmente a rischio il tratto Lungo Reno della strada statale 66 “Pistoiese”.

I CINGHIALI SEMPRE PIU’ VICINI ALLA CITTA’

A spingere i cinghiali nelle aree urbane è il numero fuori controllo di questa specie che nella nostra regione ha superato i 300 mila esemplari insieme ad altri fattori come la siccità, la presenza di una popolazione di predatori, il lupo, in forte aumento che li minaccia e li spinge verso la pianura, la facile disponibilità di cibo nei centri abitati e l’incuria delle aree periurbane. “La presenza di ungulati e predatori è una delle principali cause dell’abbandono delle nostre campagne e delle nostre montagne – spiega Tesi -: aree spesso difficili in cui fare agricoltura è diventato impossibile ed insostenibile con conseguenze sul paesaggio, sulla cura del territorio, sulla biodiversità e sulla produzione di cibo per la comunità”.

COLDIRETTI: “NECESSARIO RISTABILIRE L’EQUILIBRIO”

Da anni Coldiretti si sta battendo per ristabilire l’equilibrio. In Toscana, su sollecitazione della Federazione regionale, è stata modificata dalla Regione Toscana la legge 310/2016, per consentire agli agricoltori-cacciatori di intervenire direttamente contro gli ungulati per proteggere i raccolti, dopo averne segnalato la presenza nei propri fondi. Ora anche il Governo nazionale si muove.

“E’ una prima misura – conclude Coldiretti –; quello che chiediamo è un decreto legge urgentissimo per modificare l’articolo 19 della Legge 157 del 1992 che consenta di estendere i piani di controllo coordinati dalla Regioni ed arrivare così ad un contenimento drastico per contenere un fenomeno che non riguarda sol più e soltanto gli agricoltori ma tutta la collettività. Gli ungulati stanno provocando una strage sulle strade di tutto il nostro paese”.


La Redazione

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