Cammini  |  gennaio 16, 2023

La via Francesca della Sambuca, un unico cammino da quattro percorsi diversi

Al convegno di Riola si sono confrontati Comuni, associazioni, imprenditori e privati a sostegno del progetto. Si è discusso del monitoraggio e della manutenzione del cammino, della sua promozione, del coordinamento delle strutture di accoglienza e di ospitalità. Illustrato il calendario di eventi e celebrazioni nelle località che si trovano lungo il percorso

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RIOLA (VERGATO) – A Riola, nel Comune di Vergato (Bologna) il 14 Gennaio 2023 si è riunito il gruppo delle associazioni promotrici del cammino Via Francesca della Sambuca (Confraternita di San Jacopo di Compostella, Club Alpino Italiano Alto Appennino Bolognese di Porretta Terme, Le Limentre e Amo la Montagna) ed ha organizzato un incontro operativo nella sala parrocchiale della Chiesa di Santa Maria Assunta, commissionata al grande architetto finlandese Alvar Aalto, dall’indimenticabile arcivescovo di Bologna, Cardinal Giacomo Lercaro.

L’invito a partecipare all’incontro – aperto a tutti, pellegrini, volontari, associazioni, abitanti, enti, parrocchie, luoghi di accoglienza e ospitalità commerciale o volontaria lungo la via, interessati e curiosi a qualunque titolo – era stato pubblicizzato attraverso la pagina facebook del Cammino “Via Francesca della Sambuca” e del gruppo “Pellegrini sulla Via Francesca della Sambuca” ed inviato ai parroci e ai rappresentanti di tutti gli enti locali attraversati dalla Via Francesca: comuni, province e regioni Emilia Romagna e Toscana.

Oltre che ai titolari delle strutture di accoglienza e ospitalità che fin dall’inizio hanno accompagnato l’iniziativa, nata nell’estate del 2020.

Una sala gremitissima

La sala, allestita dai volontari delle quattro associazioni nelle prime ore della mattina, è stata presto riempita, oltre ogni aspettativa degli organizzatori, da persone giunte dai due versanti dell’Appennino.

  

Idiomi emiliani e toscani si mescolavano allegramente salutandosi o osservando i fogli con i coloratissimi “schizzi cartografici” di Monica D’Atti e le viste “a volo d’uccello” di significativi tratti dell’itinerario, disegnati da Francesca Risaliti; tutti stesi come panni al sole lungo un lato della sala.

Schizzi Cartografici di Monica D’Atti – Illustrazioni di viste a “volo d’uccello” di Francesca Risaliti

Sui tavoli vicini erano in mostra le copie della Guida della Via Francesca della Sambuca, appena sfornate dalla casa editrice “Nuove Esperienze” e presentate in anteprima nell’occasione; secondo titolo di una collana in formazione, aperta dalle due edizioni del “Cammino di San Jacopo in Toscana”.

Paolo Rindi per la casa Editrice Nuove Esperienze – Con la guida fresca di stampa sulla Via Francesca Della Sambuca

Facevano corona alle guide il volume “Un cammino epàfanico”, resoconto del passaggio di Andrea Piazza sulla via Francesca della Sambuca fra i primi a percorrerla nel luglio del 2021 – e svariate pubblicazioni edite da “Nuetér”, attiva e sempre presente associazione porrettana.

 

I saluti e i primi interventi

Silvano Bonaiuti, vice presidente de “Le Limentre”, ha dato inizio all’evento, salutando i convenuti ed informandoli delle modalità con le quali si sarebbero svolti i lavori, dando poi la parola a Nedo Ferrari, presidente della “Comunità Toscana Il Pellegrino”, che ha portato i saluti dell’assessore del Comune di Pistoia, Alessandro Sabella, impossibilitato a partecipare.

Silvano Bonaiuti – Vice presidente Le Limentre – Staff Via Francesca Della Sambuca

 

Una suggestiva presentazione del cammino è stata fatta da Monica D’Atti, Priore per l’Emilia Romagna della “Confraternita di San Jacopo”, la quale ha descritto con l’aiuto di slide il percorso, nel contempo richiamo di memorie e di devozione, ma anche occasione di incontro e di riflessione lungo un cammino che “ha dimostrato di avere un cuore.

L’attuale stato dell’arte

Poi, Maurizio Pini, socio di “Amo la Montagna”, è passato a illustrare ai presenti lo “stato dell’arte”, a partire dai primi passi del progetto che ha visto convergere in un unico cammino i percorsi che le quattro associazioni avevano compiuto separatamente fino al novembre del 2019; suggellato simbolicamente in occasione della festa della Candelora, il 2 febbraio 2020, intorno al cippo donato al Comune di Pistoia dalla Xunta de Galicia e posizionato all’angolo fra piazza del Duomo e via degli Orafi.

Utilizzando immagini da lui stesso scattate – a cogliere aspetti salienti, significativi e suggestivi dei territori attraversati dalla Via Francesca della Sambuca – Pini ha dettagliatamente informato su quanto fatto fino ad oggi per tracciare, segnare e promuovere il nuovo – e al contempo – antico cammino di valico dell’Appennino.

 

Dopo di lui il professor Renzo Zagnoni, ha confermato queste ultime parole, con un intervento sull’area di strada della valle del Reno, documentata fin dall’alto medioevo dall’esistenza di ospitali e da fonti scritte imperiali relative alla via pubblica Collinae, chiamata nel tratto pistoiese Francesca della Sambuca e Maestra di Saragozza in quello bolognese. Patenti di nobiltà di cui non possono fregiarsi molti altri cammini.

Renzo Zagnoni

Renzo Zagnoni – Nuèter

Gli aspetti più tecnici del percorso

La seconda parte dell’incontro è stata dedicata alla trattazione di questioni più tecniche e mirate al consolidamento e allo sviluppo del percorso.

Quattro i temi affrontati e introdotti da una relazione a più voci: monitoraggio e manutenzione del cammino; coordinamento delle strutture di accoglienza e di ospitalità; promozione del cammino e delle realtà territoriali attraversate e, infine, relazioni con eventi, manifestazioni e celebrazioni nelle località lungo la Via Francesca della Sambuca.

Il primo è stato illustrato da Mauro Lenzi, dirigente CAI Alto Appenino Bolognese di Porretta Terme, con immagini di concreti esempi di riassetto del piano pedonale, di ricostruzione di muretti di sostegno e di tabellazione dell’itinerario, per il cui monitoraggio e manutenzione ordinaria ha invitato singoli e associazioni a manifestare la disponibilità ad “adottare” un tratto della Via. Con un forte appello alla collaborazione, rivolto a tutti gli ideatori e realizzatori di cammini.

Mauro Lenzi – CAI Alto Appennino Bolognese di Porretta Terme – STAFF Via Francesca Della Sambuca

Di seguito Monica D’Atti si è soffermata sull’importanza pratica, morale e spirituale dell’accoglienza pellegrina da rafforzare coinvolgendo le strutture commerciali esistenti, che finora hanno supportato il passaggio di pellegrini e viandanti sul Cammino. Ha fatto appello a parrocchie e ad associazioni perché realizzino, con investimenti tutto sommato modesti, spazi essenziali e frugali in alcune delle tante strutture edilizie inutilizzate. Ha accompagnato le sue parole con esempi di ospitalità sui cammini compostellani e francigeni.

Maurizio Pini, ha inoltre sottolineato l’importanza della comunicazione della diretta esperienza personale quale veicolo fondamentale per la promozione del cammino; il passa parola e l’incontro fra le persone costituiscono la formula comunicativa più efficace e su cui puntano i promotori. Senza disdegnare di utilizzare i più avanzati strumenti offerti dalla tecnologia. A disposizione del gruppo: il sito www.viafrancescadellasambuca.it ; la pagina facebook Via Francesca della Sambuca ed il gruppo Pellegrini sulla Via Francesca della Sambuca ; il giornale on line LaVoceDellaMontagna.it o le radio che hanno affiancato e accompagnano l’iniziativa: quali le locali emittenti Radio Frequenza Appennino e Radio Dimensione Musica.

  

Infine, Nicola Giuntoli, vice presidente di Amo la Montagna, ha brevemente richiamato le rassegne, i programmi e le iniziative culturali e turistiche esistenti o in gestazione nelle zone interessate dall’itinerario e elencato quali forme di contributo il gruppo promotore può offrire agli organizzatori. Mentre ringraziava gli intervenuti, ha ricordato che l’infrastruttura viaria stradale è sì fondamentale, ma ciò che rende veramente memorabile un cammino è l’incontro con le persone.

 

Il dibattito

Il dibattito che ne è seguito ha registrato apprezzamento per l’iniziativa e aperta disponibilità alla collaborazione, come nelle parole di Stefano Vannini, presidente dell’associazione Fulvio Ciancabilla, organizzatrice di una partecipata scuola per scalpellini, per tramandare una secolare tradizione del Montovolo. Ha rammentato il ruolo di cui è investita l’associazione, nell’ambito del progetto Da Campolo l’arte si fa Scola, finanziato recentemente nel programma di rigenerazione culturale e sociale di piccoli borghi storici del PNRR. Ha concluso dichiarando la disponibilità ad assumersi la cura del monitoraggio e della manutenzione del tratto della Via Francesca passante per l’area del Montovolo.

Stafano Vannini – Associazione Fulvio Ciancabilla – Grizzana Morandi

 

Dallassessore al Turismo del Comune di Alto Reno Terme, Nicolò Savigni, è giunta l’offerta della più ampia collaborazione per lo sviluppo del progetto e il ringraziamento per la previsione di una variante passante per Porretta Terme, che come principale centro urbano dell’alta valle del Reno, può offrire qualificati servizi di accoglienza e di ospitalità.

Nicolò Savigni – Assessore Turismo e Sport Comune Alto Reno Terme

Il professor Dario Mingarelli, dell’associazione per la valorizzazione della Mela Rosa Romana, ha ricordato le eccelse qualità di quest’antico frutto e la comunanza di obiettivi e di interessi che possono possono legare le due iniziative, per il recupero di aspetti fondamentali per la vita sociale ed economica della Valle del Reno.

Dario Mingarelli – Mela Rosa Romana

Da animatori di significative realtà territoriali poste sul percorso o nelle sue immediate vicinanze sono giunte offerte di collaborazione e inviti ad iniziative sinergiche. Sante Ballerini ha richiamato la realtà e i progetti di Campeda, sulla sponda destra del Reno, all’imbocco della parte più montana della sua valle; Bice Ravagli quella di Spedaletto, l’antica Pratum Episcopi, sull’alto corso del Limentra di Sambuca, ai piedi del passo della Collina.

Andrea Piazza (La Voce della Montagna, CAI Porretta, Porretta Soul Festival) ha simpaticamente e provocatoriamente invitato a non percorrere la Via Francesca della Sambuca perché si corre pericolosamente il rischio di innamorarsi di questa parte di Appennino. Come è successo a lui, padano mantovano, che è rimasto impigliato e coinvolto in questi luoghi ricchi di storie, alimentatori di narrazioni coinvolgenti.

Tema, quest’ultimo, che ha improntato anche l’intervento di Francesca Ventura, “accompagnatrice volontaria” di Trekking Italia APS. Nelle sue accorate parole è riecheggiato lo stupore e la meraviglia manifestate dalle persone, grandi e piccole, che le è capitato di guidare in tante escursioni. E ha sottolineato l’esigenza di forme di ricettività semplice e spartana, per accogliere gruppi di una certa consistenza attraverso il riutilizzo di strutture abbandonate.

Valerio Brecci, dell’associazione sportiva dilettantistica CSI di Sasso Marconi, ha esposto l’attività svolta per le giovani generazioni, coinvolte a seconda dell’età, in attività escursionistiche e cammini, a partire dal proprio territorio di appartenenza. Per far nascere in loro, attraverso la passione e la conoscenza di persone disponibili, la curiosità e l’amore per le bellezze della propria terra e di altre regioni. Ha sottolineato come “il libro da sfogliare del cammino” possa offrire innumerevoli opportunità per un comune lavoro di servizio per i giovani del proprio territorio, da parte di associazioni, scuole e parrocchie.

Quest’accorato intervento ha stimolato le riflessioni di Gabriele Fedi, in direzione di un cambio di mentalità, per imboccare la via della ricerca di un altro modo di vivere la montagna, anche alla luce delle più recenti previsioni (e degli attuali fenomeni climatici) per l’innalzamento della quota neve.

Nedo Ferrari, infine, ha sottolineato l’importanza della rete, in fatto di cammini, per offrire itinerari adatti alle esigenze e alle disponibilità di tempo di ciascuna persona, esemplificando come la Via Francesca, per la stretta relazione con la linea ferroviaria Bologna, Porretta, Pistoia, consenta una percorrenza frazionata in più periodi o fine settimana. In connessione con altri cammini che incrociano Pistoia, permetta di raggiungere speditamente la Francigena, verso Roma o Santiago e possa alimentare itinerari ad anello in direzione Bologna, attraverso la Via degli Dei o quella della Lana e della Seta.

E’ rimasto solo il tempo per i ringraziamenti a tutti i partecipanti, alla Parrocchia che ha ospitato l’incontro, a chi ha offerto i prodotti derivati dalle mele Rosa Romana, la ditta Contini&Carboni, per finire ai parrocchiani impegnati in cucina a preparare il pranzo comunitario che ha concluso l’incontro.

 

Non la giornata perché, nel pomeriggio, gli organizzatori hanno potuto visitare il laboratorio di lavorazione della pietra, dove era in svolgimento il corso di scalpellino tenuto da tre maestri e organizzato dall’associazione Fulvio Ciancabilla. Ma questa storia merita un’altra puntata.


La Redazione

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