Cultura & Spettacoli, Turismo  |  agosto 21, 2022

Non solo museo né parco: ecco l’Ecomuseo della Montagna Pistoiese e i suoi oltre trent’anni di attività

Nato nel 1989 fece da apripista a livello nazionale con lo scopo principale di documentare il rapporto tra la popolazione e il suo ambiente di vita. La coordinatrice Emanuela Geri ripercorre le tappe principali dalla nascita ad oggi: gli enti promotori, i principali finanziamenti, le tante collaborazioni con associazioni, enti e istituzioni, il personale, i dati sulle presenze dei visitatori. E i sei itinerari visitabili nei quali si articola il progetto: naturalistico, della vita quotidiana, dell'arte sacra e religiosità popolare, del ferro, del ghiaccio e della pietra. Le novità in arrivo con l'autunno

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Itinerario del Ghiaccio, Le Piastre , Ghiacciaia della Madonnina

Quando il progetto di Ecomuseo della Montagna Pistoiese ha preso vita (era il 1989) non esistevano esperienze simili su tutto il territorio italiano: l’ecomuseo si era affermato in Francia e nei paesi del nord Europa, qui da noi la sola parola suscitava perplessità, anche con giusta ragione. Infatti un ecomuseo non è solo un museo dove si conservano opere e reperti, ma non è neppure un parco naturale: l’ecomuseo è il tentativo di documentare il rapporto tra una popolazione e il suo ambiente di vita, un dialogo costante che si è sviluppato nel corso dei secoli, con reciproci condizionamenti e adattamenti, producendo soluzioni di vita e di lavoro originali e caratteristiche.

Il pensiero dello studioso francese Hugues de Varine

Lo studioso francese Hugues de Varine (uno dei padri fondatori della formula dell’ecomuseo) riconosce all’ecomuseo della Montana Pistoiese questo ruolo di “apripista” in Italia: “L’ecomuseologia è arrivata in Italia attraverso la Provincia di Pistoia, in Toscana, nel 1990. […] La storia degli ecomusei italiani ha inizio con la creazione […] dell’Ecomuseo della Montagna Pistoiese” (Hugues de Varine, “L’ecomuseo singolare e plurale”, 2021, Utopie concrete, pag 105).

Il lungo lavoro dal 1989

Bene: in effetti dal 1989, anno di redazione del progetto, ad oggi, c’è stato un lungo e costante lavoro per implementare l’idea, ovvero per renderla concreta e tangibile. Un percorso ultratrentennale, che ha visto coinvolti non solo la Provincia (che ne ha tenuto per anni la regia) ma anche tutti i Comuni Montani (compreso il Comune di Marliana e quello di Pistoia che ha una bella fetta del proprio territorio in area montana), la Diocesi di Pistoia, la Comunità montana, oggi Unione di Comuni, le associazioni locali, i soggetti privati.

Tanti finanziamenti da diversi soggetti

Il progetto è stato realizzato per stralci funzionali (non poteva essere altrimenti) e grazie agli investimenti consentiti dai tanti finanziamenti attivati: i fondi dell’Unione Europea, della Regione Toscana, della Provincia stessa e dei Comuni; determinante il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, come pure fondamentale è stato il continuo lavoro di ricerca bandi, presentazione delle domande, rendicontazione dei risultati ottenuti. Pian piano si è costruita la rete ecomuseale, tassello per tassello, come un puzzle all’interno del quale hanno trovato la propria collocazione e la propria identità strutture, opifici, beni culturali materiali e immateriali, itinerari, ambienti naturali, ecc.

Le novità dal 2015

Dal 2011 ma soprattutto dal 2015 (a seguito del ridimensionamento delle province) l’attività è proseguita sotto la direzione e la cura dell’Associazione Ecomuseo della Montagna Pistoiese, nata appunto nel 2011 per volontà e con la partecipazione diretta di tutti gli enti coinvolti. La gestione tramite l’associazione garantisce un miglior coordinamento delle attività e risulta essere più dinamica, potendo contare su personale proprio e sull’ autonomia finanziaria e giuridica. L’associazione ha sede a Gavinana, nello storico Palazzo Achilli.

Tutti gli itinerari

Ad oggi questi sono gli itinerari e i musei realizzati e visitabili:

Itinerario naturalistico: è composto dall’Orto Botanico Forestale di Abetone (e Polo didattico a Fontana Vaccaia) e dal Munap (museo naturalistico archeologico della Montagna Pistoiese) che dal giugno 2018 l’Ecomuseo ospita a Gavinana, in Palazzo Achilli, avendone curato e finanziato il nuovo allestimento.


Itinerario della vita quotidiana: è composto dal Museo della gente dell’Appennino Pistoiese di Rivoreta (e attiguo laboratorio della lana); e dalla Via della castagna e del carbone a Orsigna, dove sono visibili il seccatoio e il Molino di Giamba che macina a pietra, la capanna del carbonaro, i ponti di legno, costruiti seguendo un progetto di Leonardo da Vinci;

 
Itinerario dell’arte sacra e religiosità popolare, composto dal Museo diocesano d’arte sacra e Pieve di Santa Maria Assunta, dalla Compagnia del SS. Sacramento e dal Polo didattico, tutti situati a Popiglio;


Itinerario del ferro, composto dalla storica Ferriera Papini di Maresca e dal Museo, giardino didattico e itinerario del ferro a Pontepetri;

Itinerario del ghiaccio, con la Ghiacciaia della Madonnina alle Piastre, l’itinerario del ghiaccio Le Piastre-Pontepetri, il Polo didattico di Pracchia (attualmente non visitabile);


Itinerario della Pietra, con il sito archeologico di Glozano ad Acquerino e la Via Francesca della Sambuca, da Pavana a Sambuca Castello;

Infine il Punto informativo centrale nonché sede dell’associazione a Palazzo Achilli di Gavinana, che ospita mostre, convegni, laboratori, presentazione di libri ecc.

 

Come informarsi sulle tantissime offerte culturali

Sarebbe troppo dispersivo descrivere nel dettaglio le offerte culturali, didattiche ed espositive di ciascun itinerario: il lettore interessato potrà trovare tutte le informazioni consultando il sito www.ecomuseopt.it, oppure chiamando il numero verde dell’Ecomuseo, 800 974 102: il numero è attivo anche il sabato e la domenica, è presidiato a Palazzo Achilli dove è sempre presente un operatore in tutti i giorni della settimana (sabato e domenica compresi) per dare un servizio di supporto e di informazione ai turisti che frequentano la nostra bella montagna, uno dei pochi uffici se non l’unico a fornire la copertura settimanale di 7 giorni su 7, tutto l’anno.

Museo a rilevanza regionale

A partire dall’anno 2015 e fino ad oggi l’Ecomuseo è riconosciuto museo di rilevanza regionale dalla Regione Toscana; è capofila del Sistema Museale della Montagna Pistoiese (SiMoP) nato nel 2019 e anch’esso riconosciuto dalla Regione Toscana; dal 2020 è inserito dal Ministero dei Beni Culturali nell’elenco delle istituzioni culturali italiane.

Le collaborazioni dell’Ecomuseo

Molto ancora rimarrebbe da dire sulle varie collaborazioni dell’Ecomuseo; ne citiamo alcune, scusandoci con le altre che omettiamo solo per sinteticità ma non certo per importanza: il Gruppo Carabinieri Forestale Pistoia, il Giardino dei Semplici di Firenze, le tre Università toscane, l’UCAP, il Comune di Abetone Cutigliano: per conto di tali soggetti l’Ecomuseo gestisce l’Orto Botanico Forestale di Abetone; grazie alla collaborazione con il Gruppo Naturalistico Archeologico dell’Appennino Pistoiese siamo coinvolti nella gestione del Munap di Gavinana; partecipiamo a progetti di ricerca con Unifi e con Unisi; in collaborazione con l’Associazione Tre Mulini di Orsigna gestiamo e valorizziamo la Via della Castagna e del Carbone; in collaborazione con l’associazione Museo della Gente dell’Appennino Pistoiese gestiamo il Museo di Rivoreta. Per conto del Comune di San Marcello Piteglio (e successivamente Abetone Cutigliano) svolgiamo un servizio di informazione tramite newsletter settimanale o quindicinale (in bassa stagione) sugli eventi del territorio; ancora su incarico degli stessi Comuni abbiamo realizzato il marchio d’area “Abetone-Montagna Pistoiese-In Toscana naturalmente”. Ulteriori e gradite collaborazioni sono quelle con le associazioni del territorio, vedi le associazioni Vallelune, Domenico Achilli, Nuèter di Porretta Terme con cui condividiamo occasioni di ricerca storica e antropologica; il Gruppo del Cammino di San Bartolomeo, la Pro loco delle Piastre, l’Accademia della Bugia; altri rapporti avviati, da consolidare, sono quelli con il Museo dello Sci di Abetone e con il museo l’Altrolato del caposaldo di Piano Sinatico.

Il personale dipendente e occasionale e le collaborazioni

Le attività sono portate avanti da personale specifico, che ha trovato grazie all’Ecomuseo una occupazione sulla Montagna Pistoiese: tre dipendenti a tempo indeterminato, un coordinatore (abbiamo pubblicato in questi giorni sul nostro. sito un avviso di selezione per un nuovo incarico, che scade il 7 settembre p.v.) e circa 20 persone a prestazione occasionale, soprattutto Guide Escursionistiche ambientali e operatori museali. Sono poi attivi vari rapporti con il Servizio Civile regionale e nazionale; con l’Istituto omnicomprensivo di San Marcello Pistoiese e il Liceo Scientifico Duca d’Aosta di Pistoia, per ospitare gli studenti in alternanza scuola lavoro.

I dati sulle presenze

A completamento delle informazioni, presentiamo qualche dato sulle presenze: nel 2019 l’Ecomuseo aveva totalizzato 11.000 presenze di cui circa un terzo visite scolastiche e gruppi (ca. 3.700), il resto turisti singoli e famiglie; il 2020 e il 2021 come sappiamo sono stati gli anni penalizzati dalla pandemia di Covid e le visite si sono molto ridotte: 6.091 presenze nel 2020 e 5.688 nel 2021. L’anno corrente segna fortunatamente una inversione di tendenza: dal 1 gennaio fino alla data del 17 agosto si registrano 4891 presenze, di cui circa un sesto sono gruppi e scuole e 4060 i visitatori singoli: contiamo su una regolare ripresa autunnale delle attività scolastiche per concludere l’anno con dati soddisfacenti.

Eventi per la stagione autunnale

Nel frattempo stiamo preparando, con il supporto dell’AMIP, associazione Micologica pistoiese, una serie di eventi per la stagione autunnale: escursioni alla scoperta dei funghi e dei luoghi favorevoli alla loro crescita; una mostra con esemplari commestibili e non; un corso di formazione per orientarsi nel bosco e imparare a risolvere situazioni di emergenza, ecc.

Infine entro il mese di ottobre presenteremo l’Archivio sonoro dell’Ecomuseo, un corpus di circa 850 documenti orali riordinato e consultabile on line, a salvaguardia del patrimonio immateriale di tutta l’area montana pistoiese.

Considerazioni finali

Una breve considerazione finale: scomodiamo ancora una volta Hugues de Varine, colui che nel 1971 ha coniato la parola “ecomuseo” e lo ha definito “un qualcosa che rappresenta ciò che un territorio è, e ciò che sono i suoi abitanti, a partire dalla cultura viva delle persone, dal loro ambiente, da ciò che hanno ereditato dal passato, da quello che amano e che desiderano mostrare ai loro ospiti e trasmettere ai loro figli”.

“Tessuto sociale della montagna ancora vivo”

Anche il nostro organismo museale è consapevole che in ogni ecomuseo la popolazione residente svolge un ruolo di protagonista. I principi generali di de Varin sono assunti come comportamento quotidiano; pur rivolgendosi anche ad un pubblico esterno, l’ecomuseo ha come interlocutori principali gli abitanti della comunità, e cerca di mantenere con loro e con le associazioni ed istituzioni che li rappresentano, un rapporto dialettico e costruttivo.

Possiamo affermare che il tessuto sociale sulla Montagna Pistoiese è ancora vivo ed esprime quelle caratteristiche di solidarietà, conoscenza, condivisione di modi di vivere che in un mondo “liquido” e senza certezze (per citare Zygmunt Bauman) costituiscono pur sempre un valore aggiunto, da apprezzare e coltivare come forma di ricchezza culturale.

 

Manuela Geri

Coordinatrice Ecomuseo della Montagna Pistoiese


La Redazione

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