PISTOIA – Sono arrivate anche all’ospedale San Jacopo di Pistoia le pillole antivirali Paxlovid, prodotte da Pfizer, per il trattamento del Coronavirus. “Potremo così iniziare la somministrazione di questo importante farmaco anche ai nostri pazienti che presentano fattori di rischio perché affetti da malattie croniche importanti, come ad esempio neoplasie, cardiopatie, insufficienza respiratoria, diabete scompensato, immunodeficit e che possono quindi sviluppare forme severe della malattia – ha spiegato il dottor Pierluigi Blanc, direttore della struttura complessa di malattie infettive di Pistoia e Prato -. Il nuovo farmaco, infatti, riduce il rischio di progressione della malattia: nel 75% dei casi evita le polmoniti gravi, riducendo il rischio di ospedalizzazione e di morte”.
Al momento sono 36 le dosi arrivate a Pistoia e sono i Medici di Famiglia e i medici delle Usca che segnalano agli specialisti ospedalieri di Malattie Infettive i pazienti candidati alla cura.
Il Paxlovid deve essere somministrato nei primi cinque giorni dell’insorgenza dei sintomi.
“Il trattamento – spiega ancora Blanc- consiste nell’assunzione orale di sei pillole al giorno: 3 al mattino e 3 alla sera. Il farmaco contiene il nirmatrelvir e il ritonavir; il primo principio attivo è un inibitore delle proteasi e agisce riducendo la capacità del Sars-Cov-19 di replicarsi nell’organismo, mentre il ritonavir (farmaco già da tempo utlizzato nei malati di Hiv) funziona come booster prolungando l’azione del nirmatrelvir. La terapia ha una durata di cinque giorni.”
I pazienti ritirano il farmaco direttamente in ospedale presso il reparto di Malattie Infettive dove avviene anche la valutazione clinica e l’assunzione dell’antivirale, che è sotto la sorveglianza del Medico di Famiglia, e a gestione domiciliare.
“Auspichiamo di poter trattare con questo farmaco più persone possibili– fa sapere il direttore del presidio ospedaliero, la dottoressa Lucilla Di Renzo – fermo restando che si tratta di un trattamento terapeutico riservato a persone che hanno già problemi di salute e a maggior rischio di sviluppare sintomi gravi della malattia da coronavirus. In ogni caso si aggiunge un ulteriore e importante strumento terapeutico per contrastare gli effetti della pandemia”.